Non so se ne vale la pena

Salve, mi chiamo Francesca e ho 23 anni.

Al momento ho tutto quello che ho sempre pianificato di avere fin dall'asilo: una casa tutta mia, una da poco in affitto nella città che mi piace, il lavoro che desideravo e una amorevole compagna.

Negli ultimi anni ho fatto scelte che mi hanno portata fin dove volevo, diverse volte a scapito dei sentimenti altrui cominciando con l'aver "abbandonato" la mia famiglia e lasciato il mio fidanzato per la mia attuale compagna.

Tutto quello che ho fatto era o mi è sembrato necessario per la mia crescita personale.

Adesso il problema si pone poiché ho da poco deciso di lasciare la casa che condivido con alcune coinquiline per vivere da sola in un monolocale.

Vorrei tantissimo che la mia compagna venisse a stare da me.
Purtroppo i suoi genitori non hanno mai preso bene la sua omosessualità e l'idea di abbandonarli per venire a stare con me credo che le causi non pochi problemi.
Questo è soltanto uno dei problemi legati alla questione "genitori di lei".
Il punto è che sento ormai di dover fare cose nuove, sperimentare, affrontare nuove sfide, viaggi... Tutto questo con lei, ovviamente ma lei non può, i suoi non glielo permettono e non so se vale più la pena aspettare dopo 4 anni di relazione tenuta sempre in grande segreto.
Ho bisogno di respirare anche se dall'altro canto so di amare la mia compagna immensamente.

Credo che entrambe al momento abbiamo la necessità di crescere e che lei abbia il diritto di rendersi conto di alcuni comportamenti tossici dei suoi genitori e di fare le esperienze che io ho avuto la fortuna di poter fare da sola.
Cosa fare?
Arrogarmi il diritto di sapere cosa è meglio per lei (ne abbiamo parlato diverse volte) e lasciarla o continuare ad aspettare?
Forzandola potrebbe fare scelte non sue ma dettate dai miei desideri e dal volermi compiacere, ma senza una piccola spinta lascerà mai il nido?
Aggiungo anche che la mia compagna ha quasi compiuto i 27 anni, quindi più grande di me, laureata, maggiorenne e vaccinata e nel pieno dei diritti per poter vivere una vita da adulta.

Grazie in anticipo a chiunque spenderà del tempo per rispondermi.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

molto correttamente Lei si rende conto che potrbbe forzare la mano per spingere la sua compagna a fare quelle scelte che da sola non sa. Ed è consapevole dei rischi che ciò comporterebbe abche per la Vostra relazione.
Forse qello che frena la Sua compagna non è solo il legame con i genitori, bensi il non essere pronta a rendere esplicita la propria omosessualità, non crede?

Vivere insieme, peraltro consuleo anche tra due semplici amiche, scatena certe illazioni; ancor più credo se vivete nel luogo indicato nell'anagrafica: in una grande città non si sa neppure chi vive nell'appartamento vicino...
E il fatto che "..la mia compagna ha quasi compiuto i 27 anni, quindi più grande di me, laureata, maggiorenne e vaccinata e nel pieno dei diritti per poter vivere una vita da adult" non è poi così rilevante, perchè il piano della razionalità e quello degli affetti frequentemente non coincidono.

La Sua compagna potrebbe affrontare un percorso psy, prima che i tempi si accorcino e che Lei prenda delle decisioni magari unilaterali. Provi a farLe leggere questo scamio online, forse Vi potrebbe aiutare.

Saluti cari.
dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/