inettitudine e gelosia
buongiorno, sono una ragazza di 21 anni e cercherò di fare un quadro generale di me, eventualmente vi servisse a capirmi meglio.
i miei genitori li ho sempre visti separati non accusando molto la situazione, mio padre ha inferto un sacco di violenza psicologica e fisica su mia mamma, abusando da sempre di diverse droghe pesanti, mettendole sul piedistallo delle sue priorità.
seppur abbia sempre sbagliato, non sono mai riuscita a tagliare i legami (ho un fratello piu grande disabile ed è difficile spiegarglielo situazione).
alle medie ho avuto problemi nel relazionarmi agli altri essendo una persona timida, in quel periodo capii d’essere attratta dal mio stesso sesso e fu scandaloso agli occhi altrui, riportando delle brutte sensazioni collegate a quel periodo.
lasciai la scuola a 16 anni e dopo un paio d’anni iniziai a lavorare.
dai 13 ai 18 anni ho abusato della cannabis perché semplicemente mi faceva stare meglio, ho sempre saputo d’essere un po’ particolare come idea di pensiero ed essa scaturiva un ottimo riscontro in me.
per forza di cose dovetti smettere ai 18 anni e per la prima volta conobbi l’ansia, così perdendo il contatto con la realtà, con me stessa e fu così che non riuscii ad uscire di casa per 5/6 mesi, fino a quando da sola mi rimboccai le maniche.
avendo un sacco di tempo per pensare e non avendo più la terapia’ per evadere iniziai a vedere la vita in un altro modo e perse tutto il suo valore, non avendo più un nesso.
quando ripresi ad uscire iniziai a bere quasi quotidianamente, dipendeva dal periodo, ma era un’altra via d’uscita ai miei occhi.
a 17 anni iniziai una relazione a distanza tutt’ora stabile (lei aveva 14 anni), che mi cambiò come persona perché prima ero la traditrice’ delle relazioni passate, mentre con lei scoprì l’amor proprio e altrui.
ogni due mesi ci vediamo regolarmente e principalmente la fiducia c’è sempre stata, fino a quando nei primi sei mesi non noto dei comportamenti strani con il suo ex storico: troppe effusioni, affetto, cose ai miei occhi assurde, lei negò di provare qualcosa per lui.
le chiesi di chiudere con lui e fece finta di farlo, continuarono a parlare per un mese e poi ci chiuse davvero, rimaneva il fatto che mi mentì.
ebbe discorsi con un’altra persona che chiaramente riservava interesse per lei e per quanto mi riguarda, un minimo di ricambio c’era ma finì subito la storia.
da quel giorno persi quasi totalmente fiducia e mi sentì ferita, seppur lei fino ad adesso mi dimostrò di potermi fidare.
vivo dei momenti di ossessione in cui sono convinta che lei mi abbia tradito oppure sono molto gelosa del suo passato sessuale e non, più mi dimostra concretamente che mi sbaglio più rimango dell’idea che siano un mucchio di bugie, non mi capisco...me la prendo con lei in queste occasioni, ed arrivo a pensare cose brutte sul suo conto.
non me la sto vivendo bene anche se tengo molto a questa relazione, ma mi sto danneggiando da sola con questi pensieri, non riuscendo a controllarli per niente.
i miei genitori li ho sempre visti separati non accusando molto la situazione, mio padre ha inferto un sacco di violenza psicologica e fisica su mia mamma, abusando da sempre di diverse droghe pesanti, mettendole sul piedistallo delle sue priorità.
seppur abbia sempre sbagliato, non sono mai riuscita a tagliare i legami (ho un fratello piu grande disabile ed è difficile spiegarglielo situazione).
alle medie ho avuto problemi nel relazionarmi agli altri essendo una persona timida, in quel periodo capii d’essere attratta dal mio stesso sesso e fu scandaloso agli occhi altrui, riportando delle brutte sensazioni collegate a quel periodo.
lasciai la scuola a 16 anni e dopo un paio d’anni iniziai a lavorare.
dai 13 ai 18 anni ho abusato della cannabis perché semplicemente mi faceva stare meglio, ho sempre saputo d’essere un po’ particolare come idea di pensiero ed essa scaturiva un ottimo riscontro in me.
per forza di cose dovetti smettere ai 18 anni e per la prima volta conobbi l’ansia, così perdendo il contatto con la realtà, con me stessa e fu così che non riuscii ad uscire di casa per 5/6 mesi, fino a quando da sola mi rimboccai le maniche.
avendo un sacco di tempo per pensare e non avendo più la terapia’ per evadere iniziai a vedere la vita in un altro modo e perse tutto il suo valore, non avendo più un nesso.
quando ripresi ad uscire iniziai a bere quasi quotidianamente, dipendeva dal periodo, ma era un’altra via d’uscita ai miei occhi.
a 17 anni iniziai una relazione a distanza tutt’ora stabile (lei aveva 14 anni), che mi cambiò come persona perché prima ero la traditrice’ delle relazioni passate, mentre con lei scoprì l’amor proprio e altrui.
ogni due mesi ci vediamo regolarmente e principalmente la fiducia c’è sempre stata, fino a quando nei primi sei mesi non noto dei comportamenti strani con il suo ex storico: troppe effusioni, affetto, cose ai miei occhi assurde, lei negò di provare qualcosa per lui.
le chiesi di chiudere con lui e fece finta di farlo, continuarono a parlare per un mese e poi ci chiuse davvero, rimaneva il fatto che mi mentì.
ebbe discorsi con un’altra persona che chiaramente riservava interesse per lei e per quanto mi riguarda, un minimo di ricambio c’era ma finì subito la storia.
da quel giorno persi quasi totalmente fiducia e mi sentì ferita, seppur lei fino ad adesso mi dimostrò di potermi fidare.
vivo dei momenti di ossessione in cui sono convinta che lei mi abbia tradito oppure sono molto gelosa del suo passato sessuale e non, più mi dimostra concretamente che mi sbaglio più rimango dell’idea che siano un mucchio di bugie, non mi capisco...me la prendo con lei in queste occasioni, ed arrivo a pensare cose brutte sul suo conto.
non me la sto vivendo bene anche se tengo molto a questa relazione, ma mi sto danneggiando da sola con questi pensieri, non riuscendo a controllarli per niente.
[#1]
Buongiorno,
ho letto il suo scritto. E' molto evidente che lei soffra molto all'interno di questa relazione di coppia, così permeata di gelosia (anche retroattiva, cioè riferita al passato) ma anche di un suo conflitto interno, in quanto lei stessa sembra a volte credere alle rassicurazioni della sua partner e altre volte no ("più mi dimostra concretamente che mi sbaglio più rimango dell’idea che siano un mucchio di bugie"). Ho letto ovviamente anche quello che scrive relativamente alla sua vita passata, per quanto recente. Le vicissitudini di cui parla potrebbero essere in qualche modo legate a ciò che sta provando adesso e/o rappresentare comunque qualcosa di irrisolto.
Nei limiti di questa risposta via mail, posso suggerirle di dare maggior spazio possibile alla sua lucidità e razionalità, che lei dimostra di avere, per come ha parlato di sè e ha rievocato momenti passati anche molto dolorosi.
Cordiali saluti.
Paolo Chiappero
ho letto il suo scritto. E' molto evidente che lei soffra molto all'interno di questa relazione di coppia, così permeata di gelosia (anche retroattiva, cioè riferita al passato) ma anche di un suo conflitto interno, in quanto lei stessa sembra a volte credere alle rassicurazioni della sua partner e altre volte no ("più mi dimostra concretamente che mi sbaglio più rimango dell’idea che siano un mucchio di bugie"). Ho letto ovviamente anche quello che scrive relativamente alla sua vita passata, per quanto recente. Le vicissitudini di cui parla potrebbero essere in qualche modo legate a ciò che sta provando adesso e/o rappresentare comunque qualcosa di irrisolto.
Nei limiti di questa risposta via mail, posso suggerirle di dare maggior spazio possibile alla sua lucidità e razionalità, che lei dimostra di avere, per come ha parlato di sè e ha rievocato momenti passati anche molto dolorosi.
Cordiali saluti.
Paolo Chiappero
Dr. Paolo Chiappero
[#2]
Buongiorno,
prima di tutto complimenti per la chiarezza nell'esposizione di quanto sta vivendo. Si denota una buona consapevolezza di quanto sta vivendo e questo, seppur sofferente, può aiutare per successivi passi da parte sua.
Da quel che racconta sembrano esserci, o esserci state, metaforicamente "due parti" dentro di lei:
- la prima, che desidera continuare e fidarsi di tale relazione
- la seconda che dubita e che la porta a vivere brutti pensieri
Nel mezzo si trova lei e la sua sofferenza ed è più che comprensibile che non sia facile affrontare un momento simile.
Da quel che riporta, il confronto con la sua compagna non aiuta a dipanare questi dubbi e di conseguenza è possibile che il tutto sia legato maggiormente ad un conflitto interiore.
Per tale motivo credo abbia senso provare a rivolgersi ad uno specialista che le permetta di far esprimere entrambe le sue parti così da poter avere la situazione ancora più chiara, con una conseguente diminuzione dei vissuti spiacevoli da lei riportati.
Le auguro un buon proseguimento
prima di tutto complimenti per la chiarezza nell'esposizione di quanto sta vivendo. Si denota una buona consapevolezza di quanto sta vivendo e questo, seppur sofferente, può aiutare per successivi passi da parte sua.
Da quel che racconta sembrano esserci, o esserci state, metaforicamente "due parti" dentro di lei:
- la prima, che desidera continuare e fidarsi di tale relazione
- la seconda che dubita e che la porta a vivere brutti pensieri
Nel mezzo si trova lei e la sua sofferenza ed è più che comprensibile che non sia facile affrontare un momento simile.
Da quel che riporta, il confronto con la sua compagna non aiuta a dipanare questi dubbi e di conseguenza è possibile che il tutto sia legato maggiormente ad un conflitto interiore.
Per tale motivo credo abbia senso provare a rivolgersi ad uno specialista che le permetta di far esprimere entrambe le sue parti così da poter avere la situazione ancora più chiara, con una conseguente diminuzione dei vissuti spiacevoli da lei riportati.
Le auguro un buon proseguimento
Dr. Gabriele Nagliati
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 667 visite dal 24/03/2020.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.