Come posso capire e gestire certe emozioni?
Salve a tutti, sono qui per parlare di questa mia situazione ma prima vorrei iniziare con un po' di "biografia" che magari aiuterà a capirmi meglio...
Sono un ragazzo di 19 anni, ho i genitori separati da quando ne avevo 5, mai visti insieme e di loro ho solo che brutti ricordi fin da bambino poiché erano violenti tra loro e sono sempre stato abituato a vederli con diversi partner (mai uno stabile per nessuno dei due, tranne ultimamente).
Nessuno di loro è mai stato per me una figura di riferimento, entrambi mi hanno spesso e volentieri trattato male e "abbandonato" nonostnte abbia un rapporto discreto tuttora.
Sono sempre stato un bambino molto grasso, per le ragazze non esistevo ma neanhe loro per me poiché pensavo a tutt'altro io.
I miei compagni mi hanno sempre rispettato come giusto che sia ma è un rispetto che mi hanno sempre dato perché non rompevo le scatole a nessuno, ma son sempre stato molto timido, debole e fragile.
Con gli anni inizio ad interessarmi anche io alle ragazze, la prima volta mi capita con una ragazza che si era appena lasciata e che mi ha praticamente usato come un sacchetto, lasciandomi con una scusa banale e insulsa...Incasso e vado avanti.
Anni dopo (a 16 anni) arriva il mio primo fidanzamento, durato qualche mese.
Lei sembrava innamorata di me ma come da prassi appena ha potuto mi ha gettato e lasciato con una scusa ridicola mentre il giorno prima mi diceva parole d'amore...E probabilmente anche tradendomi.
Il problema è questo: Non so come costruire un rapporto sano.
In questi anni ho conosciuto alcune ragazze e il rapporto con loro è sempre morto per colpa mia e per lo stesso motivo: la gelosia e i miei scatti di ira, e un orgoglio enorme.
Alcune di loro erano abbastanza prese da me ma io ogni volta sembrava che cercassi l'appiglio giusto per ingelosirmi, e non magari parlandone normalmente con loro ma comportandomi male e non rispondendo ai loro messaggi fino a farmi odiare... Quando mi cercavano il mio orgoglio è come se si caricasse e quando poi smettevano di cercarmi mi sentivo abbandonato, solo, non amato... L'altro mio problema è proprio quello di non saper controllare la gelosia e l'orgoglio.
Quando mi sento tradito/preso in giro non ci vedo più, anche se mi ripeto di dovermi calmare etc... Continuo ad essere arrabbiato fino ad arrivare al risultato scritto poc'anzi.
Questa situazione mi uccide perche ultimamente, dopo tanto tempo mi sto sentendo cn una ragazza che sento di amare e nonostante abbia tanti amici mi fido tanto di lei.
Un giorno il tema gelosia è ritornato e quando mi ha chiesto se sia geloso o meno ho provato delle emozioni che non riesco ancora a capire...Ho iniziato a sentirmi impotente, quasi come se non contassi nulla perche pensavo che se avessi provato fastidio nelle sue amicizie non avrei comunque potuto far nulla, avrei soltanto incassato la botta e basta.
(Ci tengo a precisare che non voglio che lei smetta di parlarci anche perche non sono geloso, ma mi sento così fragile in quesit momenti.)
Sono un ragazzo di 19 anni, ho i genitori separati da quando ne avevo 5, mai visti insieme e di loro ho solo che brutti ricordi fin da bambino poiché erano violenti tra loro e sono sempre stato abituato a vederli con diversi partner (mai uno stabile per nessuno dei due, tranne ultimamente).
Nessuno di loro è mai stato per me una figura di riferimento, entrambi mi hanno spesso e volentieri trattato male e "abbandonato" nonostnte abbia un rapporto discreto tuttora.
Sono sempre stato un bambino molto grasso, per le ragazze non esistevo ma neanhe loro per me poiché pensavo a tutt'altro io.
I miei compagni mi hanno sempre rispettato come giusto che sia ma è un rispetto che mi hanno sempre dato perché non rompevo le scatole a nessuno, ma son sempre stato molto timido, debole e fragile.
Con gli anni inizio ad interessarmi anche io alle ragazze, la prima volta mi capita con una ragazza che si era appena lasciata e che mi ha praticamente usato come un sacchetto, lasciandomi con una scusa banale e insulsa...Incasso e vado avanti.
Anni dopo (a 16 anni) arriva il mio primo fidanzamento, durato qualche mese.
Lei sembrava innamorata di me ma come da prassi appena ha potuto mi ha gettato e lasciato con una scusa ridicola mentre il giorno prima mi diceva parole d'amore...E probabilmente anche tradendomi.
Il problema è questo: Non so come costruire un rapporto sano.
In questi anni ho conosciuto alcune ragazze e il rapporto con loro è sempre morto per colpa mia e per lo stesso motivo: la gelosia e i miei scatti di ira, e un orgoglio enorme.
Alcune di loro erano abbastanza prese da me ma io ogni volta sembrava che cercassi l'appiglio giusto per ingelosirmi, e non magari parlandone normalmente con loro ma comportandomi male e non rispondendo ai loro messaggi fino a farmi odiare... Quando mi cercavano il mio orgoglio è come se si caricasse e quando poi smettevano di cercarmi mi sentivo abbandonato, solo, non amato... L'altro mio problema è proprio quello di non saper controllare la gelosia e l'orgoglio.
Quando mi sento tradito/preso in giro non ci vedo più, anche se mi ripeto di dovermi calmare etc... Continuo ad essere arrabbiato fino ad arrivare al risultato scritto poc'anzi.
Questa situazione mi uccide perche ultimamente, dopo tanto tempo mi sto sentendo cn una ragazza che sento di amare e nonostante abbia tanti amici mi fido tanto di lei.
Un giorno il tema gelosia è ritornato e quando mi ha chiesto se sia geloso o meno ho provato delle emozioni che non riesco ancora a capire...Ho iniziato a sentirmi impotente, quasi come se non contassi nulla perche pensavo che se avessi provato fastidio nelle sue amicizie non avrei comunque potuto far nulla, avrei soltanto incassato la botta e basta.
(Ci tengo a precisare che non voglio che lei smetta di parlarci anche perche non sono geloso, ma mi sento così fragile in quesit momenti.)
[#1]
Gentile ragazzo,
se potessi definire il problema che descrivi con poche parole, ma molto incisive, direi che il vero problema è la mancanza di autostima e la paura dell'abbandono che, probabilmente, è la stessa cosa che hai provato con i tuoi genitori.
Tu scrivi: "Nessuno di loro è mai stato per me una figura di riferimento, entrambi mi hanno spesso e volentieri trattato male e "abbandonato" nonostnte abbia un rapporto discreto tuttora."
Questa circostanza è molto importante per la costruzione della fiducia e delle relazioni, ma non è vero che un essere umano debba essere "segnato" per tutta la vita se da bambino non ha avuto una relazione di fiducia con i genitori. Spesso, infatti, possono essere presenti figure sostitutive, quali i nonni, che invece offrono una base sicura, ad esempio.
In ogni caso, la buona notizia è che tu oggi puoi apprendere dalle relazioni una nuova modalità di stare nel mondo, imparando la fiducia. Inoltre, poichè sei una persona molto giovane, puoi senz'altro cambiare queste modalità, acquisendone di nuove e decisamente più funzionali.
Hai descritto molto bene quelli che sono degli schemi "automatici" che si attivano quando entri in relazione con gli altri (gelosia, paura dell'abbandono, scarsa fiducia e scarsa autostima), ma proprio questi schemi devono essere modificati, come d'altra parte tu stesso chiedi e di cui sei consapevole.
Il punto è che per modificare stabilmente questi schemi è indispensabile lavorarci in una terapia focalizzata su questo problema. Imparare a modulare le proprie emozioni è senz'altro possibile, ma occorre ricostruire la sequenza che porta alla reazione finale, passando dai significati e dai vissuti personali e questo non è attuabile in un consulto on line, che ha solo finalità informative.
Per queste ragioni, ti suggerisco di rivolgerti ad uno psicologo psicoterapeuta di persona per lavorare su questa problematica che oggi ti impedisce di essere felice come vorresti.
Saluti,
se potessi definire il problema che descrivi con poche parole, ma molto incisive, direi che il vero problema è la mancanza di autostima e la paura dell'abbandono che, probabilmente, è la stessa cosa che hai provato con i tuoi genitori.
Tu scrivi: "Nessuno di loro è mai stato per me una figura di riferimento, entrambi mi hanno spesso e volentieri trattato male e "abbandonato" nonostnte abbia un rapporto discreto tuttora."
Questa circostanza è molto importante per la costruzione della fiducia e delle relazioni, ma non è vero che un essere umano debba essere "segnato" per tutta la vita se da bambino non ha avuto una relazione di fiducia con i genitori. Spesso, infatti, possono essere presenti figure sostitutive, quali i nonni, che invece offrono una base sicura, ad esempio.
In ogni caso, la buona notizia è che tu oggi puoi apprendere dalle relazioni una nuova modalità di stare nel mondo, imparando la fiducia. Inoltre, poichè sei una persona molto giovane, puoi senz'altro cambiare queste modalità, acquisendone di nuove e decisamente più funzionali.
Hai descritto molto bene quelli che sono degli schemi "automatici" che si attivano quando entri in relazione con gli altri (gelosia, paura dell'abbandono, scarsa fiducia e scarsa autostima), ma proprio questi schemi devono essere modificati, come d'altra parte tu stesso chiedi e di cui sei consapevole.
Il punto è che per modificare stabilmente questi schemi è indispensabile lavorarci in una terapia focalizzata su questo problema. Imparare a modulare le proprie emozioni è senz'altro possibile, ma occorre ricostruire la sequenza che porta alla reazione finale, passando dai significati e dai vissuti personali e questo non è attuabile in un consulto on line, che ha solo finalità informative.
Per queste ragioni, ti suggerisco di rivolgerti ad uno psicologo psicoterapeuta di persona per lavorare su questa problematica che oggi ti impedisce di essere felice come vorresti.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 749 visite dal 23/03/2020.
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