Mi sento come se non ci fosse una via di fuga

Salve, sono una ragazza di 26 anni.
Da quando ho 19 anni vivo una relazione (l’unica mai avuta, convivendo da 6 anni) con un uomo molto più grande di me, per il quale ho sempre nutrito amore e un sincero affetto che però, da circa due anni, è andato scemando.
Con il tempo questa persona ha manifestato sempre più, di fronte alla mia volontà di costruirmi una carriera per cui ho faticato molto, disprezzo e disistima per ciò che faccio e studio, diventando aggressivo nei miei confronti.
Ormai da un anno, quasi ogni giorno, le minacce e gli insulti fanno parte della mia quotidianità e ho iniziato a soffrire di crisi di pianto, spossatezza, forte ansia.
Due anni fa, forse per cercare di evadere da questa pesantezza quotidiana, mi sono infatuata prima - innamorata poi - di un uomo che decisi di conoscere, ma che - nonostante certi segnali che mi diedero qualche speranza - rimase per mera consuetudine con un’altra persona e recentemente mi rifiutò con durezza.
Non riesco a dimenticare quest’uomo verso il quale ho investito molte energie emotive, e nel frattempo vivere con chi mi disprezza mi fa molto male.
Vorrei tanto capire cosa fare, mi sembra di vivere in un incubo dal quale non posso svegliarmi.
A volte desidererei dormire il più possibile per non vivere più questa realtà che mi fa sentire inerme e soffocata.
Non ho appoggi familiari né amici.

Grazie per l’ascolto
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
alla sua email precedente la mia collega, dr.ssa Giuseppina Di Carlo, aveva risposto centrando il problema che illusoriamente lei connetteva al cibo, e si era messa anche a disposizione per risposte private via email.
Glielo ricordo perché sarebbe indispensabile per lei trovare un canale di sincera comunicazione, nel contesto protetto del colloquio con un/una psicologa.
Ha descritto una situazione di stress dalla quale il tentativo di uscire (l'innamoramento per un uomo legato ad un'altra) non sembra aver avuto altro esito che lasciarla ancora più inerme.
Scrive: "Non ho appoggi familiari né amici".
Lo credo: quali genitori l'avrebbero lasciata convivere, da quando era ancora adolescente, con un uomo molto maggiore di lei che la deprime e disprezza le sue iniziative?
Cerchi al più presto uno psicologo. Ormai i colloqui sono tutti via skype, whatsapp, oppure, come le proponeva la mia collega, via email.
Le faccio tanti auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Gent.ma dottoressa,

La ringrazio per avermi risposto e capisco bene l’esigenza di sottolineare l’urgenza di un dialogo con uno specialista. Tuttavia, sento spesso che le forze mi mancano anche solo per portare a termine banali attività quotidiane: sarà un’esigenza forse infantile, non lo so, ma vorrei solo avere un po’ di serenità e pace, e in queste condizioni mi è davvero difficile averle. Forse un innamoramento mi avrebbe fatta rinascere, ma non di certo con persone inadeguate o che mi fanno percepire inadatta. Vivo ogni giorno come una lotta per resistere fino al termine della giornata e sento davvero tutto molto pesante. Cercherò di farmi grande forza per dialogare con qualcuno.

La ringrazio di nuovo per la Sua attenzione
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Prego, gentile utente.