Ansia da separazione nei bambini
Buongiorno,
Sono la mamma di 2 gemelline monozigote di quasi 6 anni.
Sono sempre state bimbe sicure, non hanno mai dormito nel nostro letto e già da molto piccole andavano a dormire da sole anche se noi eravamo ancora svegli per casa.
Sono andate al nido dall età di 15 mesi ed hanno sempre socializzato bene con i loro coetanei.
Da qualche mese però una delle due si comporta in modo strano.
Mi sta sempre attaccata, non va più al letto se non salgo anche io (non devo stare nella sua camera, ma deve sapere che sono al piano di sopra) , quando siamo in casa in stanze diverse mi viene spesso a controllare inventandosi scuse banali per giustificarsi e se non mi vede va in panico.
Se siamo in macchina insieme non vuole che scenda dalla vettura a mettere benzina e quando lo faccio non mi toglie più gli occhi di dosso.
La notte ha voluto una luce per dormire e spesso si alza per chiedermi quando farà giorno.
Mi ha detto che non vuole diventare grande perché ha paura di perdermi e parlando mi ha riferito che lei ha paura delle malattie perché con le malattie la gente muore.
A casa non parliamo mai di malattie e non ha mai vissuto perdite di persone o animali cari, sa solo che la nonna (mia madre) è diventata una stellina prima che lei nascesse.
Nella nostra vita sono cambiate due cose... a Marzo 2019 ci siamo spostati da un piccolo appartamento ad una villetta dove loro hanno più spazio per muoversi sia all interno che all esterno, rimanendo però sempre nello stesso quartiere.
Il secondo cambiamento è che da quando, all età di 15 mesi, sono andate al nido io ho sempre lavorato rientrando la sera non prima delle 19: 30.
A Settembre 2019 sono stata licenziata e prima di cercare un nuovo impiego ho deciso di dedicarmi un po' a loro. Le andavo a prendere a scuola, andavamo a fare spesa insieme e tutte quelle piccole cose che lavorando ci erano venute a mancare.
Dopo poco Noemi ha cominciato a comportarsi così.
Oggi ci ho parlato e la bimba mi riferisce che le sue paure sono partite dal giorno in cui l ho lasciata pochissimi minuti in macchina, mentre la sorellina dormiva, davanti ad un negozio nel quale dovevo effettuare un ritiro. Uscivo continuamente per farmi vedere, ma quando sono salita in macchina l ho trovata senza cintura e con le lacrime agli occhi. Oggi mi ha detto che se non mi tiene sotto controllo ha paura che venga qualcuno a portarmi via o che mi accada qualcosa e che la notte ha paura che qualcuno porti via lei e che io rimanga da sola.
Premetto che la bimba va volentieri a scuola, sta volentieri a casa con i nonni anche di notte o con il papà quando io sono fuori e che queste preoccupazioni le ha solo se sono presente.
Se lei è a casa ed esco non fa drammi.
Io non so come comportarmi, se devo o no assecondarla, e quanto questi atteggiamenti siamo o no ingigantiti per attirare l attenzione, in più a Settembre andranno in prima elementare in una nuova scuola.
Vi chiedo aiuto per capire cosa posso fare per aiutarla.
Sono la mamma di 2 gemelline monozigote di quasi 6 anni.
Sono sempre state bimbe sicure, non hanno mai dormito nel nostro letto e già da molto piccole andavano a dormire da sole anche se noi eravamo ancora svegli per casa.
Sono andate al nido dall età di 15 mesi ed hanno sempre socializzato bene con i loro coetanei.
Da qualche mese però una delle due si comporta in modo strano.
Mi sta sempre attaccata, non va più al letto se non salgo anche io (non devo stare nella sua camera, ma deve sapere che sono al piano di sopra) , quando siamo in casa in stanze diverse mi viene spesso a controllare inventandosi scuse banali per giustificarsi e se non mi vede va in panico.
Se siamo in macchina insieme non vuole che scenda dalla vettura a mettere benzina e quando lo faccio non mi toglie più gli occhi di dosso.
La notte ha voluto una luce per dormire e spesso si alza per chiedermi quando farà giorno.
Mi ha detto che non vuole diventare grande perché ha paura di perdermi e parlando mi ha riferito che lei ha paura delle malattie perché con le malattie la gente muore.
A casa non parliamo mai di malattie e non ha mai vissuto perdite di persone o animali cari, sa solo che la nonna (mia madre) è diventata una stellina prima che lei nascesse.
Nella nostra vita sono cambiate due cose... a Marzo 2019 ci siamo spostati da un piccolo appartamento ad una villetta dove loro hanno più spazio per muoversi sia all interno che all esterno, rimanendo però sempre nello stesso quartiere.
Il secondo cambiamento è che da quando, all età di 15 mesi, sono andate al nido io ho sempre lavorato rientrando la sera non prima delle 19: 30.
A Settembre 2019 sono stata licenziata e prima di cercare un nuovo impiego ho deciso di dedicarmi un po' a loro. Le andavo a prendere a scuola, andavamo a fare spesa insieme e tutte quelle piccole cose che lavorando ci erano venute a mancare.
Dopo poco Noemi ha cominciato a comportarsi così.
Oggi ci ho parlato e la bimba mi riferisce che le sue paure sono partite dal giorno in cui l ho lasciata pochissimi minuti in macchina, mentre la sorellina dormiva, davanti ad un negozio nel quale dovevo effettuare un ritiro. Uscivo continuamente per farmi vedere, ma quando sono salita in macchina l ho trovata senza cintura e con le lacrime agli occhi. Oggi mi ha detto che se non mi tiene sotto controllo ha paura che venga qualcuno a portarmi via o che mi accada qualcosa e che la notte ha paura che qualcuno porti via lei e che io rimanga da sola.
Premetto che la bimba va volentieri a scuola, sta volentieri a casa con i nonni anche di notte o con il papà quando io sono fuori e che queste preoccupazioni le ha solo se sono presente.
Se lei è a casa ed esco non fa drammi.
Io non so come comportarmi, se devo o no assecondarla, e quanto questi atteggiamenti siamo o no ingigantiti per attirare l attenzione, in più a Settembre andranno in prima elementare in una nuova scuola.
Vi chiedo aiuto per capire cosa posso fare per aiutarla.
[#1]
Gentile utente,
la ringrazio per la spiegazione completa, in questi casi è molto utile raccogliere più informazioni possibili per poter comprendere al meglio.
Leggendo il suo scritto ho notato alcune cose: Noemi ha un'età in cui è possibile che inizino a concretizzarsi paure o pensieri legati alla perdita, che a noi adulti possono sembrare irrazionali, ma per i bimbi non lo sono, non hanno mai avuto esperienze per potersi confrontare, e quindi tendono a "riempire" i vuoti tramite fantasia o realtà che loro stessi immaginano. Con questo voglio dire: è sempre bene spiegare ai bambini cosa succede intorno a loro, ovviamente nei dovuti modi, omettendo eventualmente i dettagli inutili, ma cercando di renderli partecipi, perchè al contrario di quanto crediamo noi loro sono molto attenti e comprendono moltissimo del loro contesto. I cambiamenti che quindi sono avvenuto nel 2019 nelle vostre vite, forse uniti all'età di Noemi e probabilmente a qualche notizia giunta alle sue orecchie rispetto all'abbandono dei bambini o alla morte della mamma ("se non mi tiene sotto controllo ha paura che venga qualcuno a portarmi via o che mi accada qualcosa e che la notte ha paura che qualcuno porti via lei e che io rimanga da sola.") può averle creato domane e paure, a cui forse ora tende a rispondere autonomamente. l'episodio della macchina può averle fatto sperimentare per la prima volta un'emozione di paura intensa, si può essere sentita "sola" e vicina a estranei (di solito di fronte alla paura tendiamo a scappare - forse per questo ha tolto la cintura - o a bloccarci immobili), e questa emozione l'ha (come si dice in psicologia) condizionata.
Sono certa che lei l'abbia già rassicurata molto, e probabilmente questo non ha funzionato. Ha fatto benissimo a parare con lei delle paure! Le consiglio di riprendere il discorso e magari, anche attraverso disegni o storie (inventate da voi stesse o lette su libri specifici - ne trova molti sulle paure nelle sezioni dedicate in libreria) Noemi può poco alla volta col vostro aiuto "guardare in faccia" alle sue paure e avere esperienza del fatto che anche se queste ci sono non significa che alla mamma succederà qualcosa.
Il fatto che lo faccia solo con lei è piuttosto tipico perchè lei è la mamma , e perchè, come dicevo, la paura di Noemi è specifica, nata in un momento specifico, in cui c'era lei.
Spero di averle dato un quadro generale, ma le suggerisco fin d'ora di non caricare di preoccupazioni eccessive la situazione... se però nel giro di mesi non dovesse risolversi provi ad approfondire con uno psicoterapeuta che possa dedicarle più spazio.
mi faccia sapere!
la ringrazio per la spiegazione completa, in questi casi è molto utile raccogliere più informazioni possibili per poter comprendere al meglio.
Leggendo il suo scritto ho notato alcune cose: Noemi ha un'età in cui è possibile che inizino a concretizzarsi paure o pensieri legati alla perdita, che a noi adulti possono sembrare irrazionali, ma per i bimbi non lo sono, non hanno mai avuto esperienze per potersi confrontare, e quindi tendono a "riempire" i vuoti tramite fantasia o realtà che loro stessi immaginano. Con questo voglio dire: è sempre bene spiegare ai bambini cosa succede intorno a loro, ovviamente nei dovuti modi, omettendo eventualmente i dettagli inutili, ma cercando di renderli partecipi, perchè al contrario di quanto crediamo noi loro sono molto attenti e comprendono moltissimo del loro contesto. I cambiamenti che quindi sono avvenuto nel 2019 nelle vostre vite, forse uniti all'età di Noemi e probabilmente a qualche notizia giunta alle sue orecchie rispetto all'abbandono dei bambini o alla morte della mamma ("se non mi tiene sotto controllo ha paura che venga qualcuno a portarmi via o che mi accada qualcosa e che la notte ha paura che qualcuno porti via lei e che io rimanga da sola.") può averle creato domane e paure, a cui forse ora tende a rispondere autonomamente. l'episodio della macchina può averle fatto sperimentare per la prima volta un'emozione di paura intensa, si può essere sentita "sola" e vicina a estranei (di solito di fronte alla paura tendiamo a scappare - forse per questo ha tolto la cintura - o a bloccarci immobili), e questa emozione l'ha (come si dice in psicologia) condizionata.
Sono certa che lei l'abbia già rassicurata molto, e probabilmente questo non ha funzionato. Ha fatto benissimo a parare con lei delle paure! Le consiglio di riprendere il discorso e magari, anche attraverso disegni o storie (inventate da voi stesse o lette su libri specifici - ne trova molti sulle paure nelle sezioni dedicate in libreria) Noemi può poco alla volta col vostro aiuto "guardare in faccia" alle sue paure e avere esperienza del fatto che anche se queste ci sono non significa che alla mamma succederà qualcosa.
Il fatto che lo faccia solo con lei è piuttosto tipico perchè lei è la mamma , e perchè, come dicevo, la paura di Noemi è specifica, nata in un momento specifico, in cui c'era lei.
Spero di averle dato un quadro generale, ma le suggerisco fin d'ora di non caricare di preoccupazioni eccessive la situazione... se però nel giro di mesi non dovesse risolversi provi ad approfondire con uno psicoterapeuta che possa dedicarle più spazio.
mi faccia sapere!
Cordialmente,
Dr.ssa Paola Dordoni
[#2]
Utente
Gentile Dottoressa Dordoni,
Non può nemmeno immaginare quanto è stato importante per me ricevere la sua risposta.
Sicuramente sa com'è difficile essere genitori di due gemelle, per di più identiche.....
Bisogna sempre stare attenti a tutto, agli sguardi, ai baci, agli abbracci.... perchè capiscano che per noi non ci sono differenze d amore. Purtroppo la gente, spesso anche i parenti stretti, le confondono e questo adesso gli provoca dispiacere. Noi le abbiamo sempre vestite diverse e sempre mandate a scuola in sezioni separate. All inizio non è stato semplice, ma lo abbiamo fatto per loro, nella speranza di aver fatto la scelta giusta.
La possibilità di sbagliare è sempre dietro l angolo....
Parliamo tanto con loro, anche se probabilmente non abbastanza. Quando abbiamo preso il discorso del Coronavirus ci siamo accorti che sapevano già tante cose e ci hanno lasciato senza parole.
Mi sono preoccupata per Noemi perché purtroppo io vengo da una madre molto ansiosa e questo da adulta mi ha portato tantissimi problemi. Quando lei si è ammalata di cancro ho cominciato ad avere i primi attacchi di panico e da lì ho dovuto combattere per vincere la paura, in primis quella delle malattie. Ne sono uscita fuori, ma quando avevano circa 16 mesi sono state ricoverate entrambe per una polmonite e Giulia ha fatto 10 giorni in terapia intensiva e nessuno sapeva dirmi se c'è l avrebbe fatta. Questo evento mi ha scatenato nuovamente la paura, in questo caso che una malattia mi potesse portare via loro. A quel punto, per non commettere gli stessi errori che involontariamente ha commesso mia madre, sono corsa subito ai ripari andando in cura da uno psicoterapeuta in modo da stare bene io e non trasmettere paure ed ansie inutili a loro. In questi anni pensavo di essere riuscita nel mio intento, spronandole sempre a provare, facendogli fare tutte le esperienze legate alla loro età, osservando con molta attenzione ma mai troppo vicina. Con sofferenza, ma tanto amore, non le abbiamo mai messe nel nostro letto a dormire, ma l abbiamo fatto solo per renderle sicure. Avvolte, la parte di mamma ansiosa avrà sicuramente preso il sopravvento, ma penso che può capitare a chiunque.
Quando ho visto Noemi comportasi così ho avuto paura di aver sbagliato, di non essere riuscita a proteggerla da me stessa e dalle mie paure.
Grazie di cuore per il tempo che mi ha dedicato.
Non può nemmeno immaginare quanto è stato importante per me ricevere la sua risposta.
Sicuramente sa com'è difficile essere genitori di due gemelle, per di più identiche.....
Bisogna sempre stare attenti a tutto, agli sguardi, ai baci, agli abbracci.... perchè capiscano che per noi non ci sono differenze d amore. Purtroppo la gente, spesso anche i parenti stretti, le confondono e questo adesso gli provoca dispiacere. Noi le abbiamo sempre vestite diverse e sempre mandate a scuola in sezioni separate. All inizio non è stato semplice, ma lo abbiamo fatto per loro, nella speranza di aver fatto la scelta giusta.
La possibilità di sbagliare è sempre dietro l angolo....
Parliamo tanto con loro, anche se probabilmente non abbastanza. Quando abbiamo preso il discorso del Coronavirus ci siamo accorti che sapevano già tante cose e ci hanno lasciato senza parole.
Mi sono preoccupata per Noemi perché purtroppo io vengo da una madre molto ansiosa e questo da adulta mi ha portato tantissimi problemi. Quando lei si è ammalata di cancro ho cominciato ad avere i primi attacchi di panico e da lì ho dovuto combattere per vincere la paura, in primis quella delle malattie. Ne sono uscita fuori, ma quando avevano circa 16 mesi sono state ricoverate entrambe per una polmonite e Giulia ha fatto 10 giorni in terapia intensiva e nessuno sapeva dirmi se c'è l avrebbe fatta. Questo evento mi ha scatenato nuovamente la paura, in questo caso che una malattia mi potesse portare via loro. A quel punto, per non commettere gli stessi errori che involontariamente ha commesso mia madre, sono corsa subito ai ripari andando in cura da uno psicoterapeuta in modo da stare bene io e non trasmettere paure ed ansie inutili a loro. In questi anni pensavo di essere riuscita nel mio intento, spronandole sempre a provare, facendogli fare tutte le esperienze legate alla loro età, osservando con molta attenzione ma mai troppo vicina. Con sofferenza, ma tanto amore, non le abbiamo mai messe nel nostro letto a dormire, ma l abbiamo fatto solo per renderle sicure. Avvolte, la parte di mamma ansiosa avrà sicuramente preso il sopravvento, ma penso che può capitare a chiunque.
Quando ho visto Noemi comportasi così ho avuto paura di aver sbagliato, di non essere riuscita a proteggerla da me stessa e dalle mie paure.
Grazie di cuore per il tempo che mi ha dedicato.
[#3]
Gentilissima,
mi scuso per il ritardo con cui leggo e risposndo. Se le sue figlie leggessero quello che ha scritto ne sarebbero molto orgogliose... posso capire che lei sia una madre attenta e consapevole... questo certo non annulla le difficoltà che tutti abbiamo ma sono strumenti a nostro vantaggio! Dice bene, non è detto che la sua parte "ansiosa" sparisca, le esperienze lasciano un'apprendimento, e quindi abbiamo la tendenza a comportarci in un certo modo, ma lei è ben più di quell'ansia, e nonostante gli errori e le difficoltà sono certa che saprà crescere ed educare le sue figlie col massimo impegno!
buon lavoro!!
mi scuso per il ritardo con cui leggo e risposndo. Se le sue figlie leggessero quello che ha scritto ne sarebbero molto orgogliose... posso capire che lei sia una madre attenta e consapevole... questo certo non annulla le difficoltà che tutti abbiamo ma sono strumenti a nostro vantaggio! Dice bene, non è detto che la sua parte "ansiosa" sparisca, le esperienze lasciano un'apprendimento, e quindi abbiamo la tendenza a comportarci in un certo modo, ma lei è ben più di quell'ansia, e nonostante gli errori e le difficoltà sono certa che saprà crescere ed educare le sue figlie col massimo impegno!
buon lavoro!!
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 879 visite dal 15/03/2020.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.