Stato di angoscia ed inquietudine
Salve a tutti,
Mi chiamo Eliana e sono una ragazza di 24 anni.
Vi scrivo perché vivo in uno stato d’inquietudine e di angoscia dovuto al mio passato, a scelte sbagliate che ho eseguito.
Iniziando col dire che a 19 anni, non sapendo che università fare, decisi di iscrivermi ad Infermieristica, pensando di avere l’attitudine giusta, ignara però di cosa comportasse realmente quella professione.
Detto ciò inizio il primo anno e già mi rendo conto che non fa per me, solo che vincolata dalla borsa di studio, non potevo mollare per un’altra facoltà, quindi sono arrivata alla laurea con le lacrime e con la scoperta dell’insulino resistenza, dovuto maggiormente allo stress.
Ho deciso che quel lavoro non fa per me, perché ho vissuto situazioni di malattie in famiglia, che mi hanno fatta soffrire molto.
Riviverle quotidianamente mi ha nuovamente destabilizzata.
Dopo la laurea sono andata a vivere a Milano e ho lavorato nel settore Assicurativo per raccogliermi i soldi e studiare nuovamente.
Attualmente sono al primo anno d’informatica, che è sempre stata una passione che coltivavo fin da quando ero piccola, avendo anche superato le prime materie.
Ora l’unica cosa è che continuano ad etichettarmi come infermiera o quasi mi deridono perché a 23 anni sto studiando nuovamente e finirei quindi a 26/27 anni l’università, rispetto a ragazzi che hanno attualmente 19 anni.
Ora mi chiedo come posso superare questa mia vergogna?
Perché nonostante io abbia intrapreso un nuovo percorso, una nuova vita, mi vergogno del fatto di avere una laurea in Infermieristica?
Sono confusa, mi sento in ritardo, mi sento sbagliata rispetto agli altri che a 19 anni hanno fatto la scelta giusta ed io no.
Vi ringrazio anticipatamente.
Cordiali saluti,
Eliana M.
Mi chiamo Eliana e sono una ragazza di 24 anni.
Vi scrivo perché vivo in uno stato d’inquietudine e di angoscia dovuto al mio passato, a scelte sbagliate che ho eseguito.
Iniziando col dire che a 19 anni, non sapendo che università fare, decisi di iscrivermi ad Infermieristica, pensando di avere l’attitudine giusta, ignara però di cosa comportasse realmente quella professione.
Detto ciò inizio il primo anno e già mi rendo conto che non fa per me, solo che vincolata dalla borsa di studio, non potevo mollare per un’altra facoltà, quindi sono arrivata alla laurea con le lacrime e con la scoperta dell’insulino resistenza, dovuto maggiormente allo stress.
Ho deciso che quel lavoro non fa per me, perché ho vissuto situazioni di malattie in famiglia, che mi hanno fatta soffrire molto.
Riviverle quotidianamente mi ha nuovamente destabilizzata.
Dopo la laurea sono andata a vivere a Milano e ho lavorato nel settore Assicurativo per raccogliermi i soldi e studiare nuovamente.
Attualmente sono al primo anno d’informatica, che è sempre stata una passione che coltivavo fin da quando ero piccola, avendo anche superato le prime materie.
Ora l’unica cosa è che continuano ad etichettarmi come infermiera o quasi mi deridono perché a 23 anni sto studiando nuovamente e finirei quindi a 26/27 anni l’università, rispetto a ragazzi che hanno attualmente 19 anni.
Ora mi chiedo come posso superare questa mia vergogna?
Perché nonostante io abbia intrapreso un nuovo percorso, una nuova vita, mi vergogno del fatto di avere una laurea in Infermieristica?
Sono confusa, mi sento in ritardo, mi sento sbagliata rispetto agli altri che a 19 anni hanno fatto la scelta giusta ed io no.
Vi ringrazio anticipatamente.
Cordiali saluti,
Eliana M.
[#1]
Ciao Eliana,
rimproverarsi ed autoaccusarsi rimanda purtroppo ad un rapporto con sè stessi conflittuale e tendenzialmente distruttivo,al contrario, leggendo la tua mail ho notato degli aspetti di forza e di autodeterminazione di cui è molto importante tener conto quando fai una valutazione delle tue scelte.
Intanto , hai dimostrato di essere capace di portare a compimento un compito che ti eri prefisso, di impegnarti in un lavoro per conseguirne una seconda laurea, più affine alla tua persona.
Non c'è niente di male a cambiare strada quando ci si rende conto che quella intrapresa non ci appartiene più e tu lo hai fatto assumendotene l'onere e la responsabiltà, perchè vergognarsene ?
Credo piuttosto che tu abbia colto nel segno nel momento in cui colleghi la tua scelta iniziale alle tue esperienze di vita familiare, quasi fosse stata a quel tempo una scelta obbligata...
Hai smesso di riconoscerti in quel percorso e in in quella qualifica, non tanto per il titolo di laurea, ma credo piuttosto perchè tutta quella esperienza precedente ha rivelato la sua area conflittuale, forse legata ad aspettative di altri.
Guarda in quella direzione per capire maggiormente, non focalizzarti su quello che possono pensare gli altri, se possibgile inizia un percorso di psicoterapia e vai avanti, magari ad un certo punto scoprirai che tutte le tue esperienze sono state utili a farti diventare la persona che vuoi essere.
D.ssa Rosanna Bertini
rimproverarsi ed autoaccusarsi rimanda purtroppo ad un rapporto con sè stessi conflittuale e tendenzialmente distruttivo,al contrario, leggendo la tua mail ho notato degli aspetti di forza e di autodeterminazione di cui è molto importante tener conto quando fai una valutazione delle tue scelte.
Intanto , hai dimostrato di essere capace di portare a compimento un compito che ti eri prefisso, di impegnarti in un lavoro per conseguirne una seconda laurea, più affine alla tua persona.
Non c'è niente di male a cambiare strada quando ci si rende conto che quella intrapresa non ci appartiene più e tu lo hai fatto assumendotene l'onere e la responsabiltà, perchè vergognarsene ?
Credo piuttosto che tu abbia colto nel segno nel momento in cui colleghi la tua scelta iniziale alle tue esperienze di vita familiare, quasi fosse stata a quel tempo una scelta obbligata...
Hai smesso di riconoscerti in quel percorso e in in quella qualifica, non tanto per il titolo di laurea, ma credo piuttosto perchè tutta quella esperienza precedente ha rivelato la sua area conflittuale, forse legata ad aspettative di altri.
Guarda in quella direzione per capire maggiormente, non focalizzarti su quello che possono pensare gli altri, se possibgile inizia un percorso di psicoterapia e vai avanti, magari ad un certo punto scoprirai che tutte le tue esperienze sono state utili a farti diventare la persona che vuoi essere.
D.ssa Rosanna Bertini
Dr.ssa Rosanna Bertini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 961 visite dal 14/03/2020.
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