Anorgasmia coitale
Buongiorno, sono un uomo adulto di 58 anni e soffro di anorgasmia coitale.
Infatti non riesco a raggiungere l'orgasmo durante il coito con la mia partner.
Nella masturbazione invece non ho problemi.
Questo aspetto si verifica oramai da molti anni e nelle ultime relazioni che ho avuto (15 anni e donne diverse) è sempre stato presente.
In precedenza però no.
Ciò mi fa pensare che l'anorgasmia sia dovuta al fatto che ho sempre praticato una frequente masturbazione e ritengo che il mio pene risponda solamente ai massaggi che solo io so mettere in atto
La mia attuale partner pur dichiarandosi soddisfatta di come so portarla all'orgasmo, (cunnilungus o penetrazione), ha dimostrato disagio per quella che lei ritiene una mancanza di completezza del rapporto in cui entrambi arriviamo all'orgasmo attraverso il coito.
Il suo disagio è diventato anche il mio.
Non raggiungere l'orgasmo nel coito mi è sempre pesato e dora di più.
Nel rapporto solitamente dopo che lei è venuta io mi masturbo ma ho difficoltà ad arrivare perché non la sento pienamente coinvolta.
A fronte di una condizione di salute complessivamente buona segnalo un ipertensione arteriosa che curo con una compressa quotidiana di Tiartan e un intervento circa 10 anni fa per stenosi del collo vescicale che comporta una scarsa fuoruscita di sperma.
Il piacere comunque che mi arriva dall'orgasmo è direi completo.
Grazie dell'attenzione e buona giornata
Infatti non riesco a raggiungere l'orgasmo durante il coito con la mia partner.
Nella masturbazione invece non ho problemi.
Questo aspetto si verifica oramai da molti anni e nelle ultime relazioni che ho avuto (15 anni e donne diverse) è sempre stato presente.
In precedenza però no.
Ciò mi fa pensare che l'anorgasmia sia dovuta al fatto che ho sempre praticato una frequente masturbazione e ritengo che il mio pene risponda solamente ai massaggi che solo io so mettere in atto
La mia attuale partner pur dichiarandosi soddisfatta di come so portarla all'orgasmo, (cunnilungus o penetrazione), ha dimostrato disagio per quella che lei ritiene una mancanza di completezza del rapporto in cui entrambi arriviamo all'orgasmo attraverso il coito.
Il suo disagio è diventato anche il mio.
Non raggiungere l'orgasmo nel coito mi è sempre pesato e dora di più.
Nel rapporto solitamente dopo che lei è venuta io mi masturbo ma ho difficoltà ad arrivare perché non la sento pienamente coinvolta.
A fronte di una condizione di salute complessivamente buona segnalo un ipertensione arteriosa che curo con una compressa quotidiana di Tiartan e un intervento circa 10 anni fa per stenosi del collo vescicale che comporta una scarsa fuoruscita di sperma.
Il piacere comunque che mi arriva dall'orgasmo è direi completo.
Grazie dell'attenzione e buona giornata
[#1]
Gentile utente,
l'eiaculazione ritardata o assente è il contrario dell'eiaculazione precoce.
Nei disturbi e disfunzioni sessuali non è significativo che con la masturbazione tutto funzioni ... a dovere. Nella sessualità di coppia esistono delle tipicità che la rendono differente, anche intuitivamente, e che possono stare alla base delle problematiche manifestate.
Può essere che l'ipotesi sia quella da Lei ventilata.
Si potrebbe tuttavia pensare che in una relazione che dura nel tempo si guadagni una fiducia a un apprendimento di gesti da parte dell'altra persona
che possano facilitare l'eiaculazione in coppia. Non dico con la penetrazione, bensì "in coppia".
In fondo non tutte le donne hanno l'orgasmo attraverso la penetrazione.
Se ritiene, dopo che Lei ha risposto
girerei il suo consulto all'Andrologo, dato che talvolta la terapia antiipertensiva ha riflessi sulla sessualità.
Saluti cordiali.
dott. Brunialti
l'eiaculazione ritardata o assente è il contrario dell'eiaculazione precoce.
Nei disturbi e disfunzioni sessuali non è significativo che con la masturbazione tutto funzioni ... a dovere. Nella sessualità di coppia esistono delle tipicità che la rendono differente, anche intuitivamente, e che possono stare alla base delle problematiche manifestate.
Può essere che l'ipotesi sia quella da Lei ventilata.
Si potrebbe tuttavia pensare che in una relazione che dura nel tempo si guadagni una fiducia a un apprendimento di gesti da parte dell'altra persona
che possano facilitare l'eiaculazione in coppia. Non dico con la penetrazione, bensì "in coppia".
In fondo non tutte le donne hanno l'orgasmo attraverso la penetrazione.
Se ritiene, dopo che Lei ha risposto
girerei il suo consulto all'Andrologo, dato che talvolta la terapia antiipertensiva ha riflessi sulla sessualità.
Saluti cordiali.
dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Gentile dottoressa Brunialti la ringrazio della sua cortese risposta. Ho cercato a lungo casi analoghi al mio in rete e ho notato che altri utenti hanno valutato osservazioni simili alle mie circa l'abitudine masturbatoria come causa di anorgasmia coitale. Nessun medico o psicologo però paventava questa come una delle possibili cause del problema.
Mi rendo conto che l'argomento è ancora forse poco studiato e non esistono casistiche che facciano da riferimento.
Ho frequentato e frequento da anni studi di psicologi e psicoterapeuti non tanto per questo problema specifico che in realtà non ho mai presentato come un disagio importante ma piuttosto per una sorta di confronto che mi è stato utile nel corso del tempo per la mia crescita personale.
Un paio di anni fa ho provato a ridurre per qualche settimana l'attività masturbatoria e sebbene non abbia ottenuto il risultato desiderato ho avuto la percezione che la strada fosse corretta. Ho pensato pertanto ora di rivolgermi ad un psicologo con specializzazione coach per aiutarmi a uscire dalla dipendenza
Che cosa ne pensa?
Mi rendo conto che l'argomento è ancora forse poco studiato e non esistono casistiche che facciano da riferimento.
Ho frequentato e frequento da anni studi di psicologi e psicoterapeuti non tanto per questo problema specifico che in realtà non ho mai presentato come un disagio importante ma piuttosto per una sorta di confronto che mi è stato utile nel corso del tempo per la mia crescita personale.
Un paio di anni fa ho provato a ridurre per qualche settimana l'attività masturbatoria e sebbene non abbia ottenuto il risultato desiderato ho avuto la percezione che la strada fosse corretta. Ho pensato pertanto ora di rivolgermi ad un psicologo con specializzazione coach per aiutarmi a uscire dalla dipendenza
Che cosa ne pensa?
[#3]
"... psicologo con specializzazione coach per aiutarmi a uscire dalla dipendenza ... "
"coach" non esiste in nessun Albo professionale riconosciuto dallo Stato italiano,
tanto più grave se con tale pseudo-titolo *curasse* le dipendenze non essendo autorizzato a farlo:
abuso di professione medica o sanitaria.
Quanto al fatto di non aver trovato nulla da noi sessuologi clinici sulla difficoltà a transitare dall'abitudine masturbatoria alla sessualità in coppia,
non più tardi di qualche tempo fa scrivevo qui in MedicItalia:
"... Dall’altra i disturbi sessuali soprattutto maschili, specialmente nel momento in cui alla sessualità autoerotica si chiede di diventare sessualità di coppia. In specifico:
- ansia da prestazione, ecc.,
- eiaculazione ritardata o impossibile in coppia, ecc.".
in https://www.medicitalia.it/news/psicologia/7956-giovani-e-sesso-oggi-erotismo-e-sentimenti-tradimento-autoerotismo.html .
Le consiglio dunque vivamente uno Psicologo con tutti i crismi,
che sia però anche Psicoterapeuta (cioè abilitato a curare),
possibilmente perfezionato in Sessuologia clinica (Albo FISS, Federazione Italiana Sessuologia Scientifica, "sessuologo clinico"),
che Le faccia una diagnosi (l'autodiagnosi non serve e neppure "casi simili")
e La aiuti in un percorso specifico.
Vedo che non ha preso in considerazione nè l'ipotesi dell'Andrologo,
nè l'apprendimento da parte della partner.
Dott. Brunialti
"coach" non esiste in nessun Albo professionale riconosciuto dallo Stato italiano,
tanto più grave se con tale pseudo-titolo *curasse* le dipendenze non essendo autorizzato a farlo:
abuso di professione medica o sanitaria.
Quanto al fatto di non aver trovato nulla da noi sessuologi clinici sulla difficoltà a transitare dall'abitudine masturbatoria alla sessualità in coppia,
non più tardi di qualche tempo fa scrivevo qui in MedicItalia:
"... Dall’altra i disturbi sessuali soprattutto maschili, specialmente nel momento in cui alla sessualità autoerotica si chiede di diventare sessualità di coppia. In specifico:
- ansia da prestazione, ecc.,
- eiaculazione ritardata o impossibile in coppia, ecc.".
in https://www.medicitalia.it/news/psicologia/7956-giovani-e-sesso-oggi-erotismo-e-sentimenti-tradimento-autoerotismo.html .
Le consiglio dunque vivamente uno Psicologo con tutti i crismi,
che sia però anche Psicoterapeuta (cioè abilitato a curare),
possibilmente perfezionato in Sessuologia clinica (Albo FISS, Federazione Italiana Sessuologia Scientifica, "sessuologo clinico"),
che Le faccia una diagnosi (l'autodiagnosi non serve e neppure "casi simili")
e La aiuti in un percorso specifico.
Vedo che non ha preso in considerazione nè l'ipotesi dell'Andrologo,
nè l'apprendimento da parte della partner.
Dott. Brunialti
[#4]
Utente
Probabilmente mi sono espresso male, chiedo venia, si tratta di uno psicoterapeuta abilitato. Prima di lui frequentavo una psicoterapeuta specializzata in sessuologia che però non mi aveva fornito strumenti per uscire da questo disagio.
Mi interessa naturalmente il parere dell'Andrologo.
Non intendo comunque fare autodiagnosi mi riferivo semplicemente ad alcune idee in proposito.
Riguardo al confronto avuto con il terapeuta proprio stamattina abbiamo a lungo scandagliato l'ipotesi legata ad una forma di inibizione che alla fine però sembra sia stata messa temporaneamente da parte dato che non sembra ci siano dinamiche di questo genere. Il terapeuta mi ha dunque consigliato di provare a sbloccare la "memoria corporea" costituita dall'uso della mia mano destra provando a praticare la masturbazione attraverso altre dinamiche: mano sinistra, vagine finte, utilizzo della mano "passiva", in modo appunto da ricercare altre modalità stimolanti così da far percepire sensazioni "altre" e con queste perdere l'abitudine ad un solo tipo di stimolazione. Quindi sostanzialmente nemmeno lui pensa che smettere la masturbazione sia risolutivo. Mi consiglia anzi di praticare queste attività in solitaria poiché lo scoprire da solo dinamiche diverse potrebbe aiutarmi poi a non avere ansia da prestazione nel momento in cui si compie il coito in coppia.
Mi interessa naturalmente il parere dell'Andrologo.
Non intendo comunque fare autodiagnosi mi riferivo semplicemente ad alcune idee in proposito.
Riguardo al confronto avuto con il terapeuta proprio stamattina abbiamo a lungo scandagliato l'ipotesi legata ad una forma di inibizione che alla fine però sembra sia stata messa temporaneamente da parte dato che non sembra ci siano dinamiche di questo genere. Il terapeuta mi ha dunque consigliato di provare a sbloccare la "memoria corporea" costituita dall'uso della mia mano destra provando a praticare la masturbazione attraverso altre dinamiche: mano sinistra, vagine finte, utilizzo della mano "passiva", in modo appunto da ricercare altre modalità stimolanti così da far percepire sensazioni "altre" e con queste perdere l'abitudine ad un solo tipo di stimolazione. Quindi sostanzialmente nemmeno lui pensa che smettere la masturbazione sia risolutivo. Mi consiglia anzi di praticare queste attività in solitaria poiché lo scoprire da solo dinamiche diverse potrebbe aiutarmi poi a non avere ansia da prestazione nel momento in cui si compie il coito in coppia.
[#6]
Gentile lettore,
oltre alle corrette indicazioni già ricevute dalla collega Brunialti, che mi ha preceduto, se desidera poi avere ancora altre informazioni su questo problema, le consiglio di consultare anche l’articolo pubblicato sempre sul nostro sito e visibile all'indirizzo:
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/319-quando-non-si-prova-piacere-assenza-di-orgasmo-cosa-fare.html
Altri suggerimenti infine li può trovare anche sul mio libro: Disfunzioni sessuali maschili. Guida alla scoperta delle cause e delle terapie , Edizioni del Cerro - Pisa.
https://www.unilibro.it/libro/beretta-giovanni/disfunzioni-sessuali-maschili-guida-scoperta-cause-terapie/872551
Un cordiale saluto.
oltre alle corrette indicazioni già ricevute dalla collega Brunialti, che mi ha preceduto, se desidera poi avere ancora altre informazioni su questo problema, le consiglio di consultare anche l’articolo pubblicato sempre sul nostro sito e visibile all'indirizzo:
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/319-quando-non-si-prova-piacere-assenza-di-orgasmo-cosa-fare.html
Altri suggerimenti infine li può trovare anche sul mio libro: Disfunzioni sessuali maschili. Guida alla scoperta delle cause e delle terapie , Edizioni del Cerro - Pisa.
https://www.unilibro.it/libro/beretta-giovanni/disfunzioni-sessuali-maschili-guida-scoperta-cause-terapie/872551
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.2k visite dal 09/03/2020.
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