Mi sembra di essere in un limbo
Salve dottori... l'orario non è pertinente e, non mi aspetto risposte nell'immediato ma ho bisogno di un consulto per quanto riguarda una situazione che mi affligge da un pò.
sono una ragazza di 23 anni, e attualmente sto seguendo la terapia breve strategica, da ottobre, e gli attacchi di panico (legati all'assunzione di marijuana) sono svaniti.
Ma è da circa tre mesi (dicembre, precisamente) che mi sento vivere in un sogno... Mi spiego meglio, ci sono giorni in cui sto bene e riesco a scacciare domande invasive, e giorni in cui dormo fino alle 4 del pomeriggio... ma dal primo episodio forte di distacco (avvenuto nella sala di un cinema verso novembre/dicembre), il panico l'ho superato ma è rimasta questa sensazione persistente di "sogno"... fino a qualche settimana fa mi preoccupavo di controllare se quella che vivessi era davvero la realtà, fare caso a ciò che stavo facendo, mi ponevo domande del tipo "ma davvero è questa la realtà? " o anche se il mio compagno fosse davvero lui.. è come se questa situazione fosse partita da quando ho preso casa insieme al mio compagno a ottobre, è stata la goccia che ha fatto scaturire il panico.
Da lì, ho fatto progressi ma mi sento bloccata in una situazione da cui non riesco più ad uscire.
Vivo la vita passivamente, vorrei essere attiva, godermi le giornate come chiunque altro. Vorrei essere "presente", guido senza problemi, svolgo le attività quotidiane ma con difficoltà.
Ma soprattutto, cosa che mi affligge tantissimo, sono circa tre giorni che quando mi sveglio al mattino è come se dovessi ricominciare tutto da zero, come se non sapessi dove mi trovo, continuo a domandarmi se il mio compagno è davvero lui e stento a crederci... ho paura che tutto ciò sia segno del fatto che non voglia più continuare questa relazione. (Sono cinque anni che stiamo insieme, e I primi anni di fidanzamento li ho vissuti attraversando un precedente periodo di ansia e depressione in cui lo stordimento era molto più forte, fino alla precedente terapia, finita nel 2017, poi come la stupida ho ripreso a fumare pensando di stare bene e a ottobre ho dovuto riprendere la terapia... inutile dire che ora non fumo proprio più da ottobre appunto) a volte temo che sia partito tutto dalla relazione: stanotte ho sognato di trovarmi in una situazione in cui avevo avances da un ragazzo, e come fidanzato non c'era il mio ragazzo attuale ma bensì il mio ex e questa cosa mi ha spaventato molto e mi ha reso ancora più confusa, perché mi sono posta innumerevoli domande che è anche superfluo scrivere e tra l'altro I sogni mi sembrano più reali di ciò che vivo.
La cosa che mi spaventa è il non riconoscerlo, come se avessi un blackout ogni volta che mi sveglio, la notte poi mi sveglio diverse volte... ho solo paura di restare per sempre con questa sensazione, non so più cosa pensare, se sto facendo progressi o meno... non ci sto capendo più nulla e vorrei solo che tutto questo finisse in fretta perché non è vita questa.
sono una ragazza di 23 anni, e attualmente sto seguendo la terapia breve strategica, da ottobre, e gli attacchi di panico (legati all'assunzione di marijuana) sono svaniti.
Ma è da circa tre mesi (dicembre, precisamente) che mi sento vivere in un sogno... Mi spiego meglio, ci sono giorni in cui sto bene e riesco a scacciare domande invasive, e giorni in cui dormo fino alle 4 del pomeriggio... ma dal primo episodio forte di distacco (avvenuto nella sala di un cinema verso novembre/dicembre), il panico l'ho superato ma è rimasta questa sensazione persistente di "sogno"... fino a qualche settimana fa mi preoccupavo di controllare se quella che vivessi era davvero la realtà, fare caso a ciò che stavo facendo, mi ponevo domande del tipo "ma davvero è questa la realtà? " o anche se il mio compagno fosse davvero lui.. è come se questa situazione fosse partita da quando ho preso casa insieme al mio compagno a ottobre, è stata la goccia che ha fatto scaturire il panico.
Da lì, ho fatto progressi ma mi sento bloccata in una situazione da cui non riesco più ad uscire.
Vivo la vita passivamente, vorrei essere attiva, godermi le giornate come chiunque altro. Vorrei essere "presente", guido senza problemi, svolgo le attività quotidiane ma con difficoltà.
Ma soprattutto, cosa che mi affligge tantissimo, sono circa tre giorni che quando mi sveglio al mattino è come se dovessi ricominciare tutto da zero, come se non sapessi dove mi trovo, continuo a domandarmi se il mio compagno è davvero lui e stento a crederci... ho paura che tutto ciò sia segno del fatto che non voglia più continuare questa relazione. (Sono cinque anni che stiamo insieme, e I primi anni di fidanzamento li ho vissuti attraversando un precedente periodo di ansia e depressione in cui lo stordimento era molto più forte, fino alla precedente terapia, finita nel 2017, poi come la stupida ho ripreso a fumare pensando di stare bene e a ottobre ho dovuto riprendere la terapia... inutile dire che ora non fumo proprio più da ottobre appunto) a volte temo che sia partito tutto dalla relazione: stanotte ho sognato di trovarmi in una situazione in cui avevo avances da un ragazzo, e come fidanzato non c'era il mio ragazzo attuale ma bensì il mio ex e questa cosa mi ha spaventato molto e mi ha reso ancora più confusa, perché mi sono posta innumerevoli domande che è anche superfluo scrivere e tra l'altro I sogni mi sembrano più reali di ciò che vivo.
La cosa che mi spaventa è il non riconoscerlo, come se avessi un blackout ogni volta che mi sveglio, la notte poi mi sveglio diverse volte... ho solo paura di restare per sempre con questa sensazione, non so più cosa pensare, se sto facendo progressi o meno... non ci sto capendo più nulla e vorrei solo che tutto questo finisse in fretta perché non è vita questa.
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Gent.ma lettrice, la distanza e la modalità di comunicazione non consente di fare diagnosi e ovviamente neanche di darle indicazioni terapeutiche.
Dalla sua lettera emergono più temi che le suggerirei di affrontare personalmente con un collega psicologo della sua città che potrà valutare insieme a lei l'opportunità di un eventuale consulto con uno specialista psichiatra. Se ha già uno specialista che l'ha seguita in passato e conosce la sua storia , non indugi a contattarlo poichè potrà certamente aiutarla nel modo più opportuno per permetterle di vivere serenamente la sua vita e supportarla nelle sue scelte sentimentali.
Molti auguri e ci riscriva.
Cordialmente
Dalla sua lettera emergono più temi che le suggerirei di affrontare personalmente con un collega psicologo della sua città che potrà valutare insieme a lei l'opportunità di un eventuale consulto con uno specialista psichiatra. Se ha già uno specialista che l'ha seguita in passato e conosce la sua storia , non indugi a contattarlo poichè potrà certamente aiutarla nel modo più opportuno per permetterle di vivere serenamente la sua vita e supportarla nelle sue scelte sentimentali.
Molti auguri e ci riscriva.
Cordialmente
Dr.ssa Patrizia Pezzella
psicologa, psicoterapeuta
perfezionata in sessuologia clinica
[#2]
Ex utente
La ringrazio dottoressa e mi scuso per la risposta in ritardo. Sto proseguendo con la terapia, sto riscontrando effetti positivi ma comunque credo ci sia ancora molto sui cui dovrò lavorare. La situazione rispetto a quando ho scritto il consulto è leggermente migliorata, mi sono ripromessa dI non continuare a cercare risposte e, soprattutto di evitare di visitare siti che potrebbero farmi rimuginare sul problema. Comprendo perfettamente il fatto che da una descrizione così breve delle mie problematiche non dia modo di poter affrontare la cosa in maniera efficace, e giustamente dare indicazioni terapeutiche sarebbe quasi azzardato, poichè ognuno di noi ha mille e più sfaccettature. Mi auguro solo che ciò che sto vivendo, seppur in forma meno grave, abbia presto una fine e che possa presto tornare a condurre una vita serena, come tutti, come una normale ragazza di 23 anni. Mi auguro davvero che tutto questo prima o poi sia solo un brutto ricordo, e soprattutto voglio affrontarlo con le mie forze senza l'ausilio di medicinali, a cui sono da tempo restìa perché spero che la mia situazione non lo ritenga così necessario. La ringrazio per gli auguri e colgo l'opportunità di augurare a tutti una veloce ripresa da questa emergenza da Covid19 che ahimè ci dà non pochi problemi, soprattutto a noi pazienti ansiosi. Sarò felice di farle avere notizie una volta che avrò superato definitivamente tutto, fino ad allora come già espresso prima, eviterò in qualunque modo rassicurazioni e ricerche che mi faranno rimuginare. A presto.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.6k visite dal 09/03/2020.
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