Salve, ho dei problemi relativi alla mia relazione sentimentale e affettive in generale
Sono una donna di 59anni, indipendente, divorziata, con due figlie all'estero.
dopo il divorzio ho avute alcune relazioni fallimentari, recentemente ho conosciuto un uomo della mia età, distante 80km, ed è nata un'amicizia.
Gradualmente si è trasformata in altro...ma se all'inizio ero entusiasta del suo modo di fare, del nostro feeling, della nostra empatia...poi quando il legame è diventato più stretto, io ho cominciato a sentire ansia.
Per la verità avevo dei dubbi già all'inizio perchè non ho avuto il " colpo di fulmine" ma l'attrazione mi è nata per lo star bene insieme.
Solo che...le ansie sono dovute alla paura di impegnarmi dal momento che lui ha problei di cuore (ha avuto 2 infarti e ha degli stent coronarici), non è in perfetta salute, il lavoro è un po incerto perchè è un artigiano, seppure di alto livello.
quindi in questa relazione io ho cominciato a pensare di non poter avere un reale futuro con lui, perchè la salute è minata e il lavoro dipende dalla salute nel su caso...e temo di dover sostenere anche lui nei momenti di difficoltà.
Quindi stavo bene con lui il fine settimana, poi quando tornavo a casa, da sola come sempre, cominciavano a salirmi le ansie e mi veniva la tachicardia, e dormivo male.
Lui si è dichiarato innamorato e io gli voglio davvero bene ma...non so se ho iniziato questa relazione solo per riempire il vuoto davvero grande che vivo, con le figli lontane e snza amici, ne parenti effettivamente presenti, oppure se davvero ho un sentimento che però svaluto io stessa per le problematiche che presenta.
Nelle precedenti relazioni gli incontri sono stati poco fortunati, nel senso che il comportamento era discutibile e ci stavo male.
Invece con lui il rapporto era buono (ora siamo in pausa), ma lui mi sentiva distaccata in certi momenti, e ho quindi interrotto perchè stavamo male entrambi.
Ora mi manca ma non ho so cosa realmente fare.
In uesta relazione sentivo ansia e agitazione e senza non sto bene comunque.
Mi rendo anche conto dell'egoismo dei miei pensieri ma non so se sarei in grado di portare avanti una relazione che richiede dolore e sofferenza se dovesse riammalarsi o peggio...e difficoltà economiche che non potrei sostenere.
Vi chiedo di aiutarmi a far luce nei miei pensieri.
Grazie.
dopo il divorzio ho avute alcune relazioni fallimentari, recentemente ho conosciuto un uomo della mia età, distante 80km, ed è nata un'amicizia.
Gradualmente si è trasformata in altro...ma se all'inizio ero entusiasta del suo modo di fare, del nostro feeling, della nostra empatia...poi quando il legame è diventato più stretto, io ho cominciato a sentire ansia.
Per la verità avevo dei dubbi già all'inizio perchè non ho avuto il " colpo di fulmine" ma l'attrazione mi è nata per lo star bene insieme.
Solo che...le ansie sono dovute alla paura di impegnarmi dal momento che lui ha problei di cuore (ha avuto 2 infarti e ha degli stent coronarici), non è in perfetta salute, il lavoro è un po incerto perchè è un artigiano, seppure di alto livello.
quindi in questa relazione io ho cominciato a pensare di non poter avere un reale futuro con lui, perchè la salute è minata e il lavoro dipende dalla salute nel su caso...e temo di dover sostenere anche lui nei momenti di difficoltà.
Quindi stavo bene con lui il fine settimana, poi quando tornavo a casa, da sola come sempre, cominciavano a salirmi le ansie e mi veniva la tachicardia, e dormivo male.
Lui si è dichiarato innamorato e io gli voglio davvero bene ma...non so se ho iniziato questa relazione solo per riempire il vuoto davvero grande che vivo, con le figli lontane e snza amici, ne parenti effettivamente presenti, oppure se davvero ho un sentimento che però svaluto io stessa per le problematiche che presenta.
Nelle precedenti relazioni gli incontri sono stati poco fortunati, nel senso che il comportamento era discutibile e ci stavo male.
Invece con lui il rapporto era buono (ora siamo in pausa), ma lui mi sentiva distaccata in certi momenti, e ho quindi interrotto perchè stavamo male entrambi.
Ora mi manca ma non ho so cosa realmente fare.
In uesta relazione sentivo ansia e agitazione e senza non sto bene comunque.
Mi rendo anche conto dell'egoismo dei miei pensieri ma non so se sarei in grado di portare avanti una relazione che richiede dolore e sofferenza se dovesse riammalarsi o peggio...e difficoltà economiche che non potrei sostenere.
Vi chiedo di aiutarmi a far luce nei miei pensieri.
Grazie.
[#1]
Gentile utente,
Lei ci chiede di vedere
nel futuro o
dentro di sè?
Nel primo caso non ne siamo in grado: lui si ammalerà? avrà problemi economici?
E se sfortunatamente toccasse invece a Lei?
Noi Psy non riusciamo a prevederlo...
Nel secondo caso,
sarà la paura a non farLe percepire sufficientemente i sentimenti che prova?
O è veramente, unicamente, affetto?
Un'ultima riflessione:
non è detto che una coppia di una certa età deva ricalcare stilemi consueti, che possono essere vissuti come ingabbianti avendo "già dato";
mi riferisco ad es. alla convivenza.
L'età porta il vantaggio di una possibile "creatività" al riguardo,
sempre più coppie over 50 stanno insieme il fine settimana, oppure quando lo scelgono e lo desiderano,
in modo da evitare calzini e mutande.
Sono le coppie LAT, acronimo di Living apart together ("vivere insieme a parte" o "Vivere non insieme"), di cui troverà ampia documentazione in rete.
Si faccia aiutare di persona da un/a nostra Collega,
sarebbe un vero peccato lasciar andare una buona relazione a causa della paura
e dell'ansia che ne consegue.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Lei ci chiede di vedere
nel futuro o
dentro di sè?
Nel primo caso non ne siamo in grado: lui si ammalerà? avrà problemi economici?
E se sfortunatamente toccasse invece a Lei?
Noi Psy non riusciamo a prevederlo...
Nel secondo caso,
sarà la paura a non farLe percepire sufficientemente i sentimenti che prova?
O è veramente, unicamente, affetto?
Un'ultima riflessione:
non è detto che una coppia di una certa età deva ricalcare stilemi consueti, che possono essere vissuti come ingabbianti avendo "già dato";
mi riferisco ad es. alla convivenza.
L'età porta il vantaggio di una possibile "creatività" al riguardo,
sempre più coppie over 50 stanno insieme il fine settimana, oppure quando lo scelgono e lo desiderano,
in modo da evitare calzini e mutande.
Sono le coppie LAT, acronimo di Living apart together ("vivere insieme a parte" o "Vivere non insieme"), di cui troverà ampia documentazione in rete.
Si faccia aiutare di persona da un/a nostra Collega,
sarebbe un vero peccato lasciar andare una buona relazione a causa della paura
e dell'ansia che ne consegue.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#3]
La risposta già data
- sintetizzo -
è che il futuro non è prevedibile,
si corre il rischio delimitandone il perimetro e creando situazioni innovative.
Riguardo ai sentimenti, si approfondisce di persona con lo specialista.
Dott. Brunialti
- sintetizzo -
è che il futuro non è prevedibile,
si corre il rischio delimitandone il perimetro e creando situazioni innovative.
Riguardo ai sentimenti, si approfondisce di persona con lo specialista.
Dott. Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.3k visite dal 08/03/2020.
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