Problemi di pronuncia e disagio psicologico
Buon pomeriggio, sono un ragazzo di 21 anni e scrivo perché ho da sempre il problema del parlare troppo velocemente mangiandomi le parole e di conseguenza nel farmi capire dalle persone.
Premetto che:
a) sono ansioso e insicuro e negli ultimi 6/7 mesi ho avuto seri problemi di ansia (dovuti ad una rottura e a seguenti problemi di insicurezza).
b) sono un ragazzo a cui piace molto conversare.
Nell’ultimo periodo mi sono reso conto che i problemi di pronuncia sono peggiorati e nonostante io provi a rallentare e scandire bene le parole, questo non cambia il fatto che mi mangi le parole, con la conseguenza di evitare lunghe conversazioni.
Ciò si ripercuote nella mia quotidianità perché tendo a isolarmi fomentando le mie insicurezze e ciò si ripropone sotto forma di stati ansiosi (alimentando questo circolo vizioso di ansia e insicurezze).
Quindi non riesco a capire se questo recente peggioramento sia dovuto all’ansia o se effettivamente sia legato ad un mio problema innato di pronuncia, che a lungo andare sta degenerando.
Grazie in anticipo.
P.
s. Può sembrare un quadro molto vago e sconnesso, ma ho cercato di sintetizzare il più possibile.
Premetto che:
a) sono ansioso e insicuro e negli ultimi 6/7 mesi ho avuto seri problemi di ansia (dovuti ad una rottura e a seguenti problemi di insicurezza).
b) sono un ragazzo a cui piace molto conversare.
Nell’ultimo periodo mi sono reso conto che i problemi di pronuncia sono peggiorati e nonostante io provi a rallentare e scandire bene le parole, questo non cambia il fatto che mi mangi le parole, con la conseguenza di evitare lunghe conversazioni.
Ciò si ripercuote nella mia quotidianità perché tendo a isolarmi fomentando le mie insicurezze e ciò si ripropone sotto forma di stati ansiosi (alimentando questo circolo vizioso di ansia e insicurezze).
Quindi non riesco a capire se questo recente peggioramento sia dovuto all’ansia o se effettivamente sia legato ad un mio problema innato di pronuncia, che a lungo andare sta degenerando.
Grazie in anticipo.
P.
s. Può sembrare un quadro molto vago e sconnesso, ma ho cercato di sintetizzare il più possibile.
[#1]
Gentile Utente,
non possiamo sapere se sia l'ansia ad influenzare il mangiarsi le parole o viceversa, o entrambe le cose insieme, ma ciò che davvero importa è risolvere il problema.
Lei ha già fatto un passo notevole, impegnandosi a parlare più lentamente. Un altro passo potrebbe essere rivolgersi direttamente ad un logopedista che riesca ad insegnarLe delle nuove modalità per non "mangiarsi" le parole.
Evitare le conversazioni non farà altro che peggiorare la situazione, contribuirà a renderLa più insicuro e meno abile a parlare con gli altri.
Infine, non trascurerei la problematica ansiosa: ha mai pensato di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta per il trattamento dell'ansia?
non possiamo sapere se sia l'ansia ad influenzare il mangiarsi le parole o viceversa, o entrambe le cose insieme, ma ciò che davvero importa è risolvere il problema.
Lei ha già fatto un passo notevole, impegnandosi a parlare più lentamente. Un altro passo potrebbe essere rivolgersi direttamente ad un logopedista che riesca ad insegnarLe delle nuove modalità per non "mangiarsi" le parole.
Evitare le conversazioni non farà altro che peggiorare la situazione, contribuirà a renderLa più insicuro e meno abile a parlare con gli altri.
Infine, non trascurerei la problematica ansiosa: ha mai pensato di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta per il trattamento dell'ansia?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Grazie mille per la risposta rapida e immediata.
Si, ultimamente stavo valutando di andare da uno psicologo, soprattutto perché ho capito da cosa potesse derivare l’ansia e credo che ora sia il momento migliore, dato che gli episodi sono molto sporadici e di bassa entità.
Qua subentra l’ignoranza, quale tipo di psicologo dovrei scegliere?
So che (mi passi il termine) ne esistono di diverso tipo/approccio.
Si, ultimamente stavo valutando di andare da uno psicologo, soprattutto perché ho capito da cosa potesse derivare l’ansia e credo che ora sia il momento migliore, dato che gli episodi sono molto sporadici e di bassa entità.
Qua subentra l’ignoranza, quale tipo di psicologo dovrei scegliere?
So che (mi passi il termine) ne esistono di diverso tipo/approccio.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.1k visite dal 06/03/2020.
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