Ho un blocco nel andare di corpo
Condivido casa con altri ragazzi, di cui uno è un mio collega di corso che quindi conosco.
Prima non ci facevo molto caso, non mi era mai successo di farmi di questi problemi.
Tuttavia, da un po'di tempo a questa parte, non riesco ad andare in bagno quando questo ragazzo è in camera dato che la sua camera è attaccata alla stanza del bagno.
Tutto è inziato da quando ci siamo trovati per un periodo a dividere casa soli io e lui.
Ho una dieta varia e bilanciata, la frutta e la verdura non mancano mai in ogni mio pasto, pertanto mi trovo ad escludere un blocco dovuto alla scarsa assunzione di fibre o alla dieta sregolata.
Il fatto è che non riesco ad esprimermi davanti a questa persona, mi sento in soggezione con lui in casa, ho come la sensazione di essere perennemente sotto una lente d'ingrandimento, e se anche so che lui fa la sua vita ed io faccio la mia, il mio subconscio la pensa diversamente.
Mi ritrovo dunque in un blocco psicologico o emotivo, che nonostante io abbia lo stimolo e mi sforzi di andare in bagno, questo me lo impedisce.
E' una situazione per me difficile, per il fastidio dovuto alla pancia gonfia, che non riesce a svuotarsi e il mio pensarci non fa a altro che peggiorare la situazione.
Cosa dovrei fare, considerato che devo restare almeno fino ad Agosto prima di trovare una nuova sistemazione?
Grazie.
Prima non ci facevo molto caso, non mi era mai successo di farmi di questi problemi.
Tuttavia, da un po'di tempo a questa parte, non riesco ad andare in bagno quando questo ragazzo è in camera dato che la sua camera è attaccata alla stanza del bagno.
Tutto è inziato da quando ci siamo trovati per un periodo a dividere casa soli io e lui.
Ho una dieta varia e bilanciata, la frutta e la verdura non mancano mai in ogni mio pasto, pertanto mi trovo ad escludere un blocco dovuto alla scarsa assunzione di fibre o alla dieta sregolata.
Il fatto è che non riesco ad esprimermi davanti a questa persona, mi sento in soggezione con lui in casa, ho come la sensazione di essere perennemente sotto una lente d'ingrandimento, e se anche so che lui fa la sua vita ed io faccio la mia, il mio subconscio la pensa diversamente.
Mi ritrovo dunque in un blocco psicologico o emotivo, che nonostante io abbia lo stimolo e mi sforzi di andare in bagno, questo me lo impedisce.
E' una situazione per me difficile, per il fastidio dovuto alla pancia gonfia, che non riesce a svuotarsi e il mio pensarci non fa a altro che peggiorare la situazione.
Cosa dovrei fare, considerato che devo restare almeno fino ad Agosto prima di trovare una nuova sistemazione?
Grazie.
[#1]
Gentile utente,
"..non riesco ad esprimermi davanti a questa persona"
e neppure il Suo intestino riesce "ad esprimersi".
"Cosa dovrei fare?" Lei chiede a noi Psicologi.
Prima di stare a pensare alle cause,
di psicologizzare,
di applicare filtri mentali
- cosa che sta facendo rivolgendosi a noi Psy -
non può approfittare dei momenti nei quali l'altro non è in casa per evacuare?
O quali altre strategie operative ha messo in atto?
Dott. Brunialti
"..non riesco ad esprimermi davanti a questa persona"
e neppure il Suo intestino riesce "ad esprimersi".
"Cosa dovrei fare?" Lei chiede a noi Psicologi.
Prima di stare a pensare alle cause,
di psicologizzare,
di applicare filtri mentali
- cosa che sta facendo rivolgendosi a noi Psy -
non può approfittare dei momenti nei quali l'altro non è in casa per evacuare?
O quali altre strategie operative ha messo in atto?
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Ecco vede Dottoressa, il fatto è che frequentando corsi insieme, le occasioni in cui lui è in casa ed io no, o viceversa sono poche. In realtà prima approfittavo del fatto che io trascorrevo gran parte del mio tempo fuori casa, ususfruendo dei bagni dell'università, ma in questo periodo siamo costretti a restare a casa data la situazione Coronavirus. Quindi devo cercare di ritrovare la serenità di stare a casa e cercare di ususfruire del bagno, superando questo blocco. Ma preso atto di questa situazione, non so proprio cosa fare per sentirmi più a mio agio. Forse qualche lassativo potrebbe aiutarmi? Grazie
[#3]
Il lassativo si occupa del corpo,
ma qui siamo nell'area Psy.
Gia due anni fa in un precedento consulto ci parlava dell'invidia verso un Suo compagno.
Oggi ci parla della ".. sensazione di essere perennemente sotto una lente d'ingrandimento" del Suo coetaneo;
E' come se temesse il giudizio, il confronto.
Questione di scarsa autistima?
Online non è possibile fare diagnosi,
ma è nel rapporto con i coetanei che occorre andare a "lavorare", è lì che occorre approfondire.
Nuturalmente il rapporto con i coetanei ci rimanda - come in uno specchio - l'immagine che abbiamo di noi stessi.
Dott. Brunialti
ma qui siamo nell'area Psy.
Gia due anni fa in un precedento consulto ci parlava dell'invidia verso un Suo compagno.
Oggi ci parla della ".. sensazione di essere perennemente sotto una lente d'ingrandimento" del Suo coetaneo;
E' come se temesse il giudizio, il confronto.
Questione di scarsa autistima?
Online non è possibile fare diagnosi,
ma è nel rapporto con i coetanei che occorre andare a "lavorare", è lì che occorre approfondire.
Nuturalmente il rapporto con i coetanei ci rimanda - come in uno specchio - l'immagine che abbiamo di noi stessi.
Dott. Brunialti
[#4]
Utente
Ad esempio Dottoressa, le posso confermare l'assoluta natura psicologica del problema, sono venuto in università oggi e mi sono liberato. Purtroppo so di alcuni miei problemi legati all'autostima, ma il fatto di abitare con questa persona che ha una personalità troppo promimente per me, non mi aiuta affatto. Vorrei tanto vivere piuù serenamente questa situazione, il fatto di essere solo dalla mia famiglia di origine di certo non mi aiuta. Spero che questa situazione del Covid presto si risolva in modo da recuperare le mie abitudini, nel frattempo, lei ha qualche consiglio per essere più sereno e rilassato? Grazie
[#5]
Gentile utente,
ecco vari spunti di riflessione.
1. "..sono venuto in università oggi e mi sono liberato.", soluzione semplice e a portata di mano, che Lei sarebbe stato in grado di identificare anche senza scrivere qui.
2. Alla Sua età anagrafica il distanziamento geografico dalla famiglia d'origine va preso come una opportunità di crescita, di autonomizzazione pratica e psicologica,
evitando in assoluto di enfatizzare gli aspetti carenziali.
Consiste nell'imparare a nuotare senza ciambella salvagente sempre a portata di mano.
3. "...lei ha qualche consiglio per essere più sereno e rilassato?.."
Gli Psicologi non danno consigli.
Ma metta tutto l'impegno per evitare di farsi da spettatore,
di osservarsi eccessivamente.
Si butti nella vita.
4. Chieda un colloquio (gratuito) allo sportello psicologico del Suo Ateneo,
ne parli di persona,
La aiuterà.
Saluti cari.
Dtt. Brunialti
ecco vari spunti di riflessione.
1. "..sono venuto in università oggi e mi sono liberato.", soluzione semplice e a portata di mano, che Lei sarebbe stato in grado di identificare anche senza scrivere qui.
2. Alla Sua età anagrafica il distanziamento geografico dalla famiglia d'origine va preso come una opportunità di crescita, di autonomizzazione pratica e psicologica,
evitando in assoluto di enfatizzare gli aspetti carenziali.
Consiste nell'imparare a nuotare senza ciambella salvagente sempre a portata di mano.
3. "...lei ha qualche consiglio per essere più sereno e rilassato?.."
Gli Psicologi non danno consigli.
Ma metta tutto l'impegno per evitare di farsi da spettatore,
di osservarsi eccessivamente.
Si butti nella vita.
4. Chieda un colloquio (gratuito) allo sportello psicologico del Suo Ateneo,
ne parli di persona,
La aiuterà.
Saluti cari.
Dtt. Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.2k visite dal 05/03/2020.
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