Problemi di coppia
Buongiorno,
Vi scrivo a distanza di anni perché con il mio compagno con cui convivo da 8 anni le cose non procedono bene.
A minare il nostro rapporto è la sua depressione, apparsa improvvisamente in seguito a dei ricordi adolescenziali, di violenze sessuali ripetute, emersi.
Sono più di due anni che non facciamo l'amore, non ci tocchiamo...ci abbracciamo e baciamo (a stampo) sporadicamente.
Lui riferisce che non se la sente...prova ribrezzo.
Immaginate il mio stato.
Non vuole rivolgersi a uno sessuologo né fare terapia di coppia.
Segue da due anni terapia farmacologica e psicologica settimanalmente.
Adesso le cose stanno degenerando da quando è riapparsa sua figlia che ha bisogno di ospitalità (in seguito a stupidi litigi con sua madre).
Questa figlia oggi ventiduenne ha convissuto con noi i primi tre anni, per me infernali (periodo dell'adolescenza, gelosia nei miei confronti).
Ero quasi decisa ad andare via di casa ma invece l ha fatto lei...decidendo di andare da sua madre.
Mi sembra di ricadere in un baratro.
Sono 4 anni che non la vedo, non la sento e ha mantenuto rapporti solo con suo padre con qualche cena e messaggi.
Sono disposta ad ospitarla qualche giorno ma non di più ma il mio compagno vuole ospitarla fino a quando occorre.
Frequenta ancora la scuola ed è stagista.
Con noi comunque vive mio figlio oggi tredicenne.
Non so cosa fare...
Sono un mostro se la penso così?
Grazie.
Vi scrivo a distanza di anni perché con il mio compagno con cui convivo da 8 anni le cose non procedono bene.
A minare il nostro rapporto è la sua depressione, apparsa improvvisamente in seguito a dei ricordi adolescenziali, di violenze sessuali ripetute, emersi.
Sono più di due anni che non facciamo l'amore, non ci tocchiamo...ci abbracciamo e baciamo (a stampo) sporadicamente.
Lui riferisce che non se la sente...prova ribrezzo.
Immaginate il mio stato.
Non vuole rivolgersi a uno sessuologo né fare terapia di coppia.
Segue da due anni terapia farmacologica e psicologica settimanalmente.
Adesso le cose stanno degenerando da quando è riapparsa sua figlia che ha bisogno di ospitalità (in seguito a stupidi litigi con sua madre).
Questa figlia oggi ventiduenne ha convissuto con noi i primi tre anni, per me infernali (periodo dell'adolescenza, gelosia nei miei confronti).
Ero quasi decisa ad andare via di casa ma invece l ha fatto lei...decidendo di andare da sua madre.
Mi sembra di ricadere in un baratro.
Sono 4 anni che non la vedo, non la sento e ha mantenuto rapporti solo con suo padre con qualche cena e messaggi.
Sono disposta ad ospitarla qualche giorno ma non di più ma il mio compagno vuole ospitarla fino a quando occorre.
Frequenta ancora la scuola ed è stagista.
Con noi comunque vive mio figlio oggi tredicenne.
Non so cosa fare...
Sono un mostro se la penso così?
Grazie.
[#1]
Gentile utente,
non penso che Lei sia un mostro;
la figlia 22enne è una quasi adulta, con le proprie abitudini ed esigenze
che a quell'età con facilità cozzano contro quelle dei propri genitori,
figurarsi con altri che non sono la sua vera famiglia.
In appartamento con altri studenti, ad es. universitari, non potrebbe andare bene?
Se questo innesca un conflitto di coppia ancor più pesante,
chiedete aiuto di persona;
è un motivo in più che si aggiunge a quelli che Lei descrive della Sua email...
Dott. Brunialti
non penso che Lei sia un mostro;
la figlia 22enne è una quasi adulta, con le proprie abitudini ed esigenze
che a quell'età con facilità cozzano contro quelle dei propri genitori,
figurarsi con altri che non sono la sua vera famiglia.
In appartamento con altri studenti, ad es. universitari, non potrebbe andare bene?
Se questo innesca un conflitto di coppia ancor più pesante,
chiedete aiuto di persona;
è un motivo in più che si aggiunge a quelli che Lei descrive della Sua email...
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#3]
Un percorso psicologico di coppia non mette "con le spalle al muro nessuno" dei due,
- questo le persone lo sanno fare già da sole -
bensì ad imparare a negoziare, a creare delle compatibilità, ad agire in sinergia.
Nessuno dei due porta a casa il 100% delle aspettative soddisfatte,
ma impara a apprezzare quel 50% proprio e dell'altro
che permette di salvare quella coppia
per la quale non molto tempo prima si sarebbero fatti salti mortali.
Lei valuti però seriamente se riconosce esista tuttora il desiderio di rimanere coppia, in Lei, in lui.
Dott. Brunialti
- questo le persone lo sanno fare già da sole -
bensì ad imparare a negoziare, a creare delle compatibilità, ad agire in sinergia.
Nessuno dei due porta a casa il 100% delle aspettative soddisfatte,
ma impara a apprezzare quel 50% proprio e dell'altro
che permette di salvare quella coppia
per la quale non molto tempo prima si sarebbero fatti salti mortali.
Lei valuti però seriamente se riconosce esista tuttora il desiderio di rimanere coppia, in Lei, in lui.
Dott. Brunialti
[#4]
Ex utente
Salve,
In questa situazione di emergenza tutto sembra quasi insormontabile.
La vorrei aggiornare:
Un mese fa ho contattato la psicologa che segue il mio compagno.
La seduta è stata un disastro, il mio compagno era adirato perché non trovava utile stare lì e che prima deve rielaborare i suoi problemi e poi parlare di coppia e sulla figlia ancora più spietato perché non ammette il mio dissenso. È stato umiliante!
La ragazza nel frattempo non è venuta da noi a dormire (l' ha ospitata il suo ragazzo)ma è sempre da noi...per docce..biancheria da lavare..pranzo o cene..favori vari (auto....).Finalmente ha trovato un un'appartamento con cui convivere col ragazzo che adesso stanno sistemando.
Non capisco come lei non si renda conto della sua improvvisa invadenza. Lo fa apposta? Consideri che io continuo a lavorare (con orari massacranti in ambiente sanitario)e anche il mio compagno.
In questi giorni sono a casa e penso a come sarei stata meglio se avessi vissuto da sola con mio figlio. Questa situazione mi provoca ansia, tensione e mal di stomaco che chiaramente nascondo.
Con il mio compagno non è cambiato nulla...nessuna intimità...credo di essere legata a lui...ai nostri ricordi, ai tanti momenti difficili che abbiamo condiviso.
Temo di stravolgere la vita di mio figlio con un nuovo cambiamento...o forse sono io a temere il cambiamento.
Grazie e saluti.
In questa situazione di emergenza tutto sembra quasi insormontabile.
La vorrei aggiornare:
Un mese fa ho contattato la psicologa che segue il mio compagno.
La seduta è stata un disastro, il mio compagno era adirato perché non trovava utile stare lì e che prima deve rielaborare i suoi problemi e poi parlare di coppia e sulla figlia ancora più spietato perché non ammette il mio dissenso. È stato umiliante!
La ragazza nel frattempo non è venuta da noi a dormire (l' ha ospitata il suo ragazzo)ma è sempre da noi...per docce..biancheria da lavare..pranzo o cene..favori vari (auto....).Finalmente ha trovato un un'appartamento con cui convivere col ragazzo che adesso stanno sistemando.
Non capisco come lei non si renda conto della sua improvvisa invadenza. Lo fa apposta? Consideri che io continuo a lavorare (con orari massacranti in ambiente sanitario)e anche il mio compagno.
In questi giorni sono a casa e penso a come sarei stata meglio se avessi vissuto da sola con mio figlio. Questa situazione mi provoca ansia, tensione e mal di stomaco che chiaramente nascondo.
Con il mio compagno non è cambiato nulla...nessuna intimità...credo di essere legata a lui...ai nostri ricordi, ai tanti momenti difficili che abbiamo condiviso.
Temo di stravolgere la vita di mio figlio con un nuovo cambiamento...o forse sono io a temere il cambiamento.
Grazie e saluti.
[#5]
"...Temo di stravolgere la vita di mio figlio con un nuovo cambiamento...
o forse sono io a temere il cambiamento...",
c'è un realismo molto sano nel dubbio che esprime.
Riguardo alla seduta di coppia presso la Psicologa di lui,
generalmente la terapia di coppia va fatta con una Psicologa differente
per evitare che il/la pz individuale senta invaso il proprio "spazio" con la sensazione di esserne espropriato/a.
A meno che non sia il pz individuale stesso ad invitare la propria compagna in seduta.
A questo punto,
dopo due mesi in cui ".. non è cambiato nulla..."
è Lei ad aver bisogno di chiarirsi con se stessa.
Di avere uno spazio per sè, o di ascolto o terapeutico.
Faccia attenzione alla Sua salute, fisica e psichica:
il lavoro nella Santà è pesantissimo in questo periodo,
la situazione famigliare altrettanto.
Si corrono dei rischi.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
o forse sono io a temere il cambiamento...",
c'è un realismo molto sano nel dubbio che esprime.
Riguardo alla seduta di coppia presso la Psicologa di lui,
generalmente la terapia di coppia va fatta con una Psicologa differente
per evitare che il/la pz individuale senta invaso il proprio "spazio" con la sensazione di esserne espropriato/a.
A meno che non sia il pz individuale stesso ad invitare la propria compagna in seduta.
A questo punto,
dopo due mesi in cui ".. non è cambiato nulla..."
è Lei ad aver bisogno di chiarirsi con se stessa.
Di avere uno spazio per sè, o di ascolto o terapeutico.
Faccia attenzione alla Sua salute, fisica e psichica:
il lavoro nella Santà è pesantissimo in questo periodo,
la situazione famigliare altrettanto.
Si corrono dei rischi.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.3k visite dal 25/02/2020.
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