Paura della morte
Buonasera, sono una donna di 40 anni e 4 mesi fa ho partorito con taglio cesareo urgente.
La mia bimba è stata 1 mese in ospedale, ed al rientro a casa per me è stata dura come il mese stesso dentro la terapia intensiva neonatale.
Vivevamo con mio suocero, e già la convivenza non era facile, stava poco bene ed era un carattere molto difficile.
Lunedì è venuto a mancare e, se in generale stavo andando in miglioramento, questo ultimo mese che lui ha passato in ospedale mi ha ributtato giù ri avvicinandomi a pensieri brutti ed ossessivi sulla morte.
Sono costantemente preoccupata sulla mia salute e quella dei miei cari ed inoltre penso spesso che comunque dobbiamo morire tutti, e soffro tantissimo... Non so proprio come uscire da questi pensieri.
Chiedo aiuto e conforto in questo momento così difficile.
Ho proprio paura costante, la sera ho paura ad addormentarmi...
Grazie a chi vorrà rispondermi
La mia bimba è stata 1 mese in ospedale, ed al rientro a casa per me è stata dura come il mese stesso dentro la terapia intensiva neonatale.
Vivevamo con mio suocero, e già la convivenza non era facile, stava poco bene ed era un carattere molto difficile.
Lunedì è venuto a mancare e, se in generale stavo andando in miglioramento, questo ultimo mese che lui ha passato in ospedale mi ha ributtato giù ri avvicinandomi a pensieri brutti ed ossessivi sulla morte.
Sono costantemente preoccupata sulla mia salute e quella dei miei cari ed inoltre penso spesso che comunque dobbiamo morire tutti, e soffro tantissimo... Non so proprio come uscire da questi pensieri.
Chiedo aiuto e conforto in questo momento così difficile.
Ho proprio paura costante, la sera ho paura ad addormentarmi...
Grazie a chi vorrà rispondermi
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Gentile utente,
la depressione in puerperio è una sindrome molto seria, dolorosa per la donna che ne è affetta, per i familiari e soprattutto per il lattante.
Può insorgere da fattori esclusivamente endogeni, legati alla fisiologia di gravidanza e parto, ma viene certo enfatizzata da eventi esterni che comportano paura, fatica e dolore, i quali purtroppo nel suo caso mi pare siano presenti.
A volte non la si riconosce, allorché si ha un passato di ansia e ipocondria, e in questi casi si tende ad ignorare il carattere specifico della nuova sindrome. Ho notato che lei ci aveva già scritto tempo fa, e alla risposta che le aveva dato la mia collega dottoressa Brunialti non aveva fornito riscontro.
Noto inoltre che lei cerca i suoi sintomi su Internet, metodo sicuro per procurarsi informazioni fuorvianti per chi non è addentro, e per crearsi ansie.
Nelle sue circostanze è INDISPENSABILE richiedere l'aiuto di specialisti che devono lavorare in armonia tra loro: medico di famiglia, ginecologo, psichiatra, psicologo, eventualmente pediatra.
Saranno loro a stabilire una terapia e a suggerire a lei e a suo marito, oltre alle cure, i comportamenti opportuni per uscirne.
Può recarsi direttamente dal suo medico di famiglia oppure al consultorio, o all'ospedale dove è nata la piccola, come le aveva già suggerito la mia collega.
La spesa è minima; credo che una volta dichiarato lo stato di malattia potrebbe anche non pagare nulla.
La prego di impegnarsi subito.
Noi siamo qui per aiutarla e ascoltare i suoi progressi.
Auguri, la abbraccio.
la depressione in puerperio è una sindrome molto seria, dolorosa per la donna che ne è affetta, per i familiari e soprattutto per il lattante.
Può insorgere da fattori esclusivamente endogeni, legati alla fisiologia di gravidanza e parto, ma viene certo enfatizzata da eventi esterni che comportano paura, fatica e dolore, i quali purtroppo nel suo caso mi pare siano presenti.
A volte non la si riconosce, allorché si ha un passato di ansia e ipocondria, e in questi casi si tende ad ignorare il carattere specifico della nuova sindrome. Ho notato che lei ci aveva già scritto tempo fa, e alla risposta che le aveva dato la mia collega dottoressa Brunialti non aveva fornito riscontro.
Noto inoltre che lei cerca i suoi sintomi su Internet, metodo sicuro per procurarsi informazioni fuorvianti per chi non è addentro, e per crearsi ansie.
Nelle sue circostanze è INDISPENSABILE richiedere l'aiuto di specialisti che devono lavorare in armonia tra loro: medico di famiglia, ginecologo, psichiatra, psicologo, eventualmente pediatra.
Saranno loro a stabilire una terapia e a suggerire a lei e a suo marito, oltre alle cure, i comportamenti opportuni per uscirne.
Può recarsi direttamente dal suo medico di famiglia oppure al consultorio, o all'ospedale dove è nata la piccola, come le aveva già suggerito la mia collega.
La spesa è minima; credo che una volta dichiarato lo stato di malattia potrebbe anche non pagare nulla.
La prego di impegnarsi subito.
Noi siamo qui per aiutarla e ascoltare i suoi progressi.
Auguri, la abbraccio.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.4k visite dal 20/02/2020.
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