Paura della morte

Buonasera, sono una donna di 40 anni e 4 mesi fa ho partorito con taglio cesareo urgente.
La mia bimba è stata 1 mese in ospedale, ed al rientro a casa per me è stata dura come il mese stesso dentro la terapia intensiva neonatale.
Vivevamo con mio suocero, e già la convivenza non era facile, stava poco bene ed era un carattere molto difficile.
Lunedì è venuto a mancare e, se in generale stavo andando in miglioramento, questo ultimo mese che lui ha passato in ospedale mi ha ributtato giù ri avvicinandomi a pensieri brutti ed ossessivi sulla morte.
Sono costantemente preoccupata sulla mia salute e quella dei miei cari ed inoltre penso spesso che comunque dobbiamo morire tutti, e soffro tantissimo... Non so proprio come uscire da questi pensieri.
Chiedo aiuto e conforto in questo momento così difficile.

Ho proprio paura costante, la sera ho paura ad addormentarmi...
Grazie a chi vorrà rispondermi
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
la depressione in puerperio è una sindrome molto seria, dolorosa per la donna che ne è affetta, per i familiari e soprattutto per il lattante.
Può insorgere da fattori esclusivamente endogeni, legati alla fisiologia di gravidanza e parto, ma viene certo enfatizzata da eventi esterni che comportano paura, fatica e dolore, i quali purtroppo nel suo caso mi pare siano presenti.
A volte non la si riconosce, allorché si ha un passato di ansia e ipocondria, e in questi casi si tende ad ignorare il carattere specifico della nuova sindrome. Ho notato che lei ci aveva già scritto tempo fa, e alla risposta che le aveva dato la mia collega dottoressa Brunialti non aveva fornito riscontro.
Noto inoltre che lei cerca i suoi sintomi su Internet, metodo sicuro per procurarsi informazioni fuorvianti per chi non è addentro, e per crearsi ansie.
Nelle sue circostanze è INDISPENSABILE richiedere l'aiuto di specialisti che devono lavorare in armonia tra loro: medico di famiglia, ginecologo, psichiatra, psicologo, eventualmente pediatra.
Saranno loro a stabilire una terapia e a suggerire a lei e a suo marito, oltre alle cure, i comportamenti opportuni per uscirne.
Può recarsi direttamente dal suo medico di famiglia oppure al consultorio, o all'ospedale dove è nata la piccola, come le aveva già suggerito la mia collega.
La spesa è minima; credo che una volta dichiarato lo stato di malattia potrebbe anche non pagare nulla.
La prego di impegnarsi subito.
Noi siamo qui per aiutarla e ascoltare i suoi progressi.
Auguri, la abbraccio.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Buonasera dottoressa, dopo la sua risposta ho finalmente deciso di intraprendere un percorso di consulenza psicologica che potrà eventualmente sfociare in psicoterapia... Spero di aver fatto la scelta più opportuna. Ringraziandola, ricambio l'abbraccio
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Cara utente, sono felice di sentire che si sta prendendo cura di sé stessa, ponendosi nella condizioni di godersi la sua bambina, suo marito, la vita.
Grazie delle buone notizie e dell'abbraccio, che ricambio ancora!