Relazione con i miei genitori a 20 anni
Salve,
mi chia Natalia e ho 20 anni.
Soho appena rientrata da un viaggio studio in Inghilterra per studiare l’inglese.
Da quando sono partita il mio rapporto con i miei genitori è decisamente cambiato e peggiorato.
É necessario fare chiarezza su molti punti.
In primo luogo mia mamma è Colombiana e mio padre è Italiano.
Sin da quando ero piccola hanno avuto scontri su scontri e mezze separazioni a causa dei loro contrasti.
Ho potuto comprendere però che le loro ragioni erano valide perché qui in Italia non c’è mai stato nessuno ad aiutarli, neanche la famiglia di mio padre.
A parte questo io sono sempre stata messa in mezzo ai loro problemi insieme a mio fratello, pronti a dividerli quando si mettevano le mani addosso.
Con il passare degli anni ho cercato di capire la personalità di mio padre, che è sempre stato molto duro con me è molto maschilista.
Io sono sempre stata molto vicina a mia madre, lei si è sempre confidata con me quando mio padre la faceva stare male.
Eravamo come delle sorelle, credendo di fare bene, e sbagliando, perché poi con gli anni mi sono resa conto che mia madre è diventata molto controllatrice della mia vita.
Partita io per l’inghilterra la mia vita d risbocciata.
Ho trovato un ragazzo, nuovi amici, e ho provato nuove esperienze che mi hanno fatto crescere, ciò che loro non riescono a vedere.
Mi sono dovuta distaccare da loro e soprattutto da mia mamma perché mi ha iniziato a giudicare in continuazione e a causa delle sue paure, mi trasmetteva un sacco di ansie che io, essendo molto emotiva, non potevo sopportare.
Queste paure sono ricadute sulla mia storia con il mio ragazzo, causa il fatto di lui essere cileno e non di un paese vicino.
Cercano sempre di proteggermi ed io mi sento soffocata, ma so anche di avere delle mie colpe, perché li ho lasciati sempre entrare nelle mie vite, sempre molto dentro.
Loro continuano a ripetermi che non mi vogliono ascoltare, che sono impazzita, che ho perso la testa e io mi domando se sia veramente così.
Da anni vado avanti con l’idea di andare via di casa o di paese, ma alla fine cerco sempre di aspettare e vedere se c’e Qualche svolta.
Molto probabilmente anche io metto poco in tutto ciò, ma mi sento demotivata è stanca.
Non vado più d’accordo con loro e mi sento come se stessi in una gabbia, come se non potessi scegliere niente nell’ambito mia vita e dovesse essere tutto influenzato da loro, dalle loro opinioni e critiche.
Hanno delle aspettative troppo alte e io non ci rientro, non sono nel modo in cui vogliono loro e io non ci voglio fare nulla perché io mi piaccio così come sono.
Sono una persona buona, sana, sempre tornata a casa intera, Ho mancato molte volte di rispetto, ma ho chiesto scusa e so che ci sono punti su cui devo lavorare.
In più mi danno le cose, come ad esempio i soldi, il telefono o uno pericoloso e finiscono sempre per togliermi tutto, come un castigo.
Sono molto stanca e demoralizzata.
Se vivessi sola, molto probabilmente sarei più felice.
mi chia Natalia e ho 20 anni.
Soho appena rientrata da un viaggio studio in Inghilterra per studiare l’inglese.
Da quando sono partita il mio rapporto con i miei genitori è decisamente cambiato e peggiorato.
É necessario fare chiarezza su molti punti.
In primo luogo mia mamma è Colombiana e mio padre è Italiano.
Sin da quando ero piccola hanno avuto scontri su scontri e mezze separazioni a causa dei loro contrasti.
Ho potuto comprendere però che le loro ragioni erano valide perché qui in Italia non c’è mai stato nessuno ad aiutarli, neanche la famiglia di mio padre.
A parte questo io sono sempre stata messa in mezzo ai loro problemi insieme a mio fratello, pronti a dividerli quando si mettevano le mani addosso.
Con il passare degli anni ho cercato di capire la personalità di mio padre, che è sempre stato molto duro con me è molto maschilista.
Io sono sempre stata molto vicina a mia madre, lei si è sempre confidata con me quando mio padre la faceva stare male.
Eravamo come delle sorelle, credendo di fare bene, e sbagliando, perché poi con gli anni mi sono resa conto che mia madre è diventata molto controllatrice della mia vita.
Partita io per l’inghilterra la mia vita d risbocciata.
Ho trovato un ragazzo, nuovi amici, e ho provato nuove esperienze che mi hanno fatto crescere, ciò che loro non riescono a vedere.
Mi sono dovuta distaccare da loro e soprattutto da mia mamma perché mi ha iniziato a giudicare in continuazione e a causa delle sue paure, mi trasmetteva un sacco di ansie che io, essendo molto emotiva, non potevo sopportare.
Queste paure sono ricadute sulla mia storia con il mio ragazzo, causa il fatto di lui essere cileno e non di un paese vicino.
Cercano sempre di proteggermi ed io mi sento soffocata, ma so anche di avere delle mie colpe, perché li ho lasciati sempre entrare nelle mie vite, sempre molto dentro.
Loro continuano a ripetermi che non mi vogliono ascoltare, che sono impazzita, che ho perso la testa e io mi domando se sia veramente così.
Da anni vado avanti con l’idea di andare via di casa o di paese, ma alla fine cerco sempre di aspettare e vedere se c’e Qualche svolta.
Molto probabilmente anche io metto poco in tutto ciò, ma mi sento demotivata è stanca.
Non vado più d’accordo con loro e mi sento come se stessi in una gabbia, come se non potessi scegliere niente nell’ambito mia vita e dovesse essere tutto influenzato da loro, dalle loro opinioni e critiche.
Hanno delle aspettative troppo alte e io non ci rientro, non sono nel modo in cui vogliono loro e io non ci voglio fare nulla perché io mi piaccio così come sono.
Sono una persona buona, sana, sempre tornata a casa intera, Ho mancato molte volte di rispetto, ma ho chiesto scusa e so che ci sono punti su cui devo lavorare.
In più mi danno le cose, come ad esempio i soldi, il telefono o uno pericoloso e finiscono sempre per togliermi tutto, come un castigo.
Sono molto stanca e demoralizzata.
Se vivessi sola, molto probabilmente sarei più felice.
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Gentile signorina
Grazie per averci scritto. Come ci ha insegnato Freud e, dopo di lui, moltissimi altri noti psicoterapeuti, le relazioni con i genitori influiscono pesantemente sulla nostra vita.
Per quanto la maggior parte degli studi per molti anni si siano rivolti alla relazione madre-bambino, in quanto la madre é una figura fondamentale nello sviluppo del bambino, sappiamo anche che, soprattutto per le femmine, é altrettanto determinante la figura paterna, Esistono moltissimi manuali che ci parlano di questo aspetto e di quanto le relazioni genitoriali incidano sulle relazioni di coppia.
Nel suo caso, in particolare, si percepisce il senso di responsabilità di cui lei si fa carico e l’invischiamento con sua madre che le impedisce di vivere una vita autonoma emotivamente.
É importantissimo che lei modifichi il tipo di relazione che ha con i suoi genitori, facendo valere con calma il suo punto di vista e i suoi sogni che spesso i genitori vorrebbero far coincidere con i loro. Per farlo le sarebbe utilissimo il supporto e il sostegno di un/una collega. Lei ha tutta la vita davanti e vale davvero la pena che impari a gestire queste relazioni in maniera diversa, soprattutto per saper gestire in futuro quelle con i suoi figli.
Grazie per averci scritto. Come ci ha insegnato Freud e, dopo di lui, moltissimi altri noti psicoterapeuti, le relazioni con i genitori influiscono pesantemente sulla nostra vita.
Per quanto la maggior parte degli studi per molti anni si siano rivolti alla relazione madre-bambino, in quanto la madre é una figura fondamentale nello sviluppo del bambino, sappiamo anche che, soprattutto per le femmine, é altrettanto determinante la figura paterna, Esistono moltissimi manuali che ci parlano di questo aspetto e di quanto le relazioni genitoriali incidano sulle relazioni di coppia.
Nel suo caso, in particolare, si percepisce il senso di responsabilità di cui lei si fa carico e l’invischiamento con sua madre che le impedisce di vivere una vita autonoma emotivamente.
É importantissimo che lei modifichi il tipo di relazione che ha con i suoi genitori, facendo valere con calma il suo punto di vista e i suoi sogni che spesso i genitori vorrebbero far coincidere con i loro. Per farlo le sarebbe utilissimo il supporto e il sostegno di un/una collega. Lei ha tutta la vita davanti e vale davvero la pena che impari a gestire queste relazioni in maniera diversa, soprattutto per saper gestire in futuro quelle con i suoi figli.
Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 6.7k visite dal 20/02/2020.
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