Pssd antidepressivi
Gentili dottori, chiedo qui perché dopo aver letto le risposte sull'argomento in psichiatria mi sono cadute le braccia.
Senza dilungarmi troppo per non annoiarvi vorrei chiedere quale indirizzo terapeutico sarebbe il più appropriato per una persona affetta da questa sindrome per cercare, se non altro, di alleviarne il dolore emotivo.
Vi ringrazio in anticipo
Senza dilungarmi troppo per non annoiarvi vorrei chiedere quale indirizzo terapeutico sarebbe il più appropriato per una persona affetta da questa sindrome per cercare, se non altro, di alleviarne il dolore emotivo.
Vi ringrazio in anticipo
[#1]
Gentiule utente,
non ci dice di che di tratta,
solo "questa sindrome"...
Ha ricevuto una diagnosi precisa?
Da quale specialista? Psicologo? Psichiatra?
Le sono stati proposti farmaci? Quali?
Con pochi dati della Sua domanda è impossibile fornire una risposta.
Grazie.
Dott. Brunialti
non ci dice di che di tratta,
solo "questa sindrome"...
Ha ricevuto una diagnosi precisa?
Da quale specialista? Psicologo? Psichiatra?
Le sono stati proposti farmaci? Quali?
Con pochi dati della Sua domanda è impossibile fornire una risposta.
Grazie.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Ex utente
Gentile dottoressa, grazie per la risposta.
La sindrome è la pssd.
Ho ricevuto la diagnosi da tre psichiatri diversi, psichiatri e ricercatori, i quali hanno anche sostenuto io fossi in astinenza da antidepressivi (avevo troppi sintomi che non avevano nulla a che fare con la malattia iniziale "curata" con ssri, quali scosse cerebrali prolungate, spasmi muscolari ecc.) dopo averne girati altri che semplicemente dicevano non fosse possibile. La terapia attuale è rivotrilper tenere un poco a bada l'astinenza. Quanto alla pssd in sé mi è stato detto non esserci cura ma se voglio di provare i farmaci proerettivi quali cialis e compagnia. E per il resto sperare e farmi sostenere in un percorso psicoterapeutico. Già ne sto seguendo uno, comprensivo di emdr, ma la mia psicoterapeuta sta per andare in pensione e non aveva mai sentito parlare di questa sindrome. Ecco perché chiedo indicazioni.
La sindrome è la pssd.
Ho ricevuto la diagnosi da tre psichiatri diversi, psichiatri e ricercatori, i quali hanno anche sostenuto io fossi in astinenza da antidepressivi (avevo troppi sintomi che non avevano nulla a che fare con la malattia iniziale "curata" con ssri, quali scosse cerebrali prolungate, spasmi muscolari ecc.) dopo averne girati altri che semplicemente dicevano non fosse possibile. La terapia attuale è rivotrilper tenere un poco a bada l'astinenza. Quanto alla pssd in sé mi è stato detto non esserci cura ma se voglio di provare i farmaci proerettivi quali cialis e compagnia. E per il resto sperare e farmi sostenere in un percorso psicoterapeutico. Già ne sto seguendo uno, comprensivo di emdr, ma la mia psicoterapeuta sta per andare in pensione e non aveva mai sentito parlare di questa sindrome. Ecco perché chiedo indicazioni.
[#3]
Ex utente
So che la prossima domanda sarà sui sintomi sessuali, dunque per saltare uno step li elenco qui:
-disfunzione erettile, scarsissime erezioni-
-libido ridotta del 90%
-anestesia genitale
-anedonia pervasiva
-distaccamento emotivo da qualunque donna. Non riesco più a desiderarle. Ora desidererei desiderarle
-niente più erezioni mattutine e spontanee.
Ho provato cialis con transitori o scarsi risultati tanto da farmi chiedere se possa esistere assuefazione a questo tipo di farmaci.
Tutto questo non era presente prima dell'assunzione di ssri. È iniziato dopo poche settimane dall'inizio della "cura" e non è mai cambiato.
-disfunzione erettile, scarsissime erezioni-
-libido ridotta del 90%
-anestesia genitale
-anedonia pervasiva
-distaccamento emotivo da qualunque donna. Non riesco più a desiderarle. Ora desidererei desiderarle
-niente più erezioni mattutine e spontanee.
Ho provato cialis con transitori o scarsi risultati tanto da farmi chiedere se possa esistere assuefazione a questo tipo di farmaci.
Tutto questo non era presente prima dell'assunzione di ssri. È iniziato dopo poche settimane dall'inizio della "cura" e non è mai cambiato.
[#4]
Gentile utente,
Penso Lei sappia che la discussione sulla Disfunzione sessuale post-SSRI è ancora aperta.
Al riguardo Le suggerisco la lettura di:
https://www.medicitalia.it/consulti/psichiatria/575281-perche-su-medicitalia-negate-l-esistenza-della-pssd.html .
Riguardo al tipo di Psicoterapia da effettuare,
essa dipende dalla diagnosi per cui ha assunto gli SSRI:
depressione? Che altro?
Al proposito chieda lumi alla sua Psicoterapeuta,
che magari con conoscerà la PSSD (peraltro tuttora non ufficialmente definita),
ma conosce LEI di persona.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Penso Lei sappia che la discussione sulla Disfunzione sessuale post-SSRI è ancora aperta.
Al riguardo Le suggerisco la lettura di:
https://www.medicitalia.it/consulti/psichiatria/575281-perche-su-medicitalia-negate-l-esistenza-della-pssd.html .
Riguardo al tipo di Psicoterapia da effettuare,
essa dipende dalla diagnosi per cui ha assunto gli SSRI:
depressione? Che altro?
Al proposito chieda lumi alla sua Psicoterapeuta,
che magari con conoscerà la PSSD (peraltro tuttora non ufficialmente definita),
ma conosce LEI di persona.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
[#5]
Ex utente
In realtà la discussione non è ancora aperta, vista la comunicazione della agenzia europea del farmaco di giugno 2019 e la diagnosi fatta da validi psichiatri sul mio caso. Cosa c'entra una psicoterapia riguardante la diagnosi iniziale (attacchi di panico, ormai risolti) se i miei problemi ora sono altri? E come detto la mia psicoterapeuta non ne sa molto, come scritto a inizio consulto, quindi perché dirmi di chiedere a lei? Sta andando in pensione, può essere logico che non sia informata di un problema riconosciuto da poco tempo.
Non importa, ringrazio ugualmente per la "non" collaborazione, capisco che non otterrò risposte qui, se non elusive o di negazione di una seppur remota ma esistente e riconosciuta problematica e mi muoverò alla ricerca di altre strade.
Cordiali saluti
Non importa, ringrazio ugualmente per la "non" collaborazione, capisco che non otterrò risposte qui, se non elusive o di negazione di una seppur remota ma esistente e riconosciuta problematica e mi muoverò alla ricerca di altre strade.
Cordiali saluti
[#7]
Ex utente
Non ho letto distrattamente. Semplicemente, se a fronte di una richiesta dell'EMA di aggiornare i foglietti illustrativi di tali farmaci menzionando la possibile persistenza di effetti collaterali sessuali anche a sospensione di ssri/snri e il suggerimento a considerare la possibilità della pssd in pazienti che mai avevano lamentato problemi sessuali che invece si sono presentati a inizio cura e non sono spariti dopo lunghi periodi dalla sospensione direi che qualcosa non torna.
Ok, potrei allora riformulare la domanda, visto che pur con evidenze non si vuole proprio ammettere che certi farmaci possano lasciare danni indelebili (d'altronde ufficialmente non se ne conosce nemmeno il reale meccanismo d'azione che, invece, viene solo "ipotizzato") potrei chiedere: un uomo ha visto la sua sessualità anestetizzata e ferita a chi può rivolgersi?
No, aspetti, credo di sapere la risposta... alla mia attuale psicoterapeuta?
Grazie ancora
Ok, potrei allora riformulare la domanda, visto che pur con evidenze non si vuole proprio ammettere che certi farmaci possano lasciare danni indelebili (d'altronde ufficialmente non se ne conosce nemmeno il reale meccanismo d'azione che, invece, viene solo "ipotizzato") potrei chiedere: un uomo ha visto la sua sessualità anestetizzata e ferita a chi può rivolgersi?
No, aspetti, credo di sapere la risposta... alla mia attuale psicoterapeuta?
Grazie ancora
[#8]
Il sarcasmo non La aiuterà a trovare risposte adeguate, nè de visu nè qui.
Faccio notare che lo stesso Rivotril che sta assumendo attualmente può avere effetti iatrogeni sulla sessualità.
E dunque *prima* della Psicoterapia,
peraltro forse necessaria o utile per i disturbi psicologici o psichiatrici "di partenza" e di cui non sappiamo nulla,
occorre indagare l'organico e i farmaci attuali, non di nostra competenza.
Dott. Brunialti
Faccio notare che lo stesso Rivotril che sta assumendo attualmente può avere effetti iatrogeni sulla sessualità.
E dunque *prima* della Psicoterapia,
peraltro forse necessaria o utile per i disturbi psicologici o psichiatrici "di partenza" e di cui non sappiamo nulla,
occorre indagare l'organico e i farmaci attuali, non di nostra competenza.
Dott. Brunialti
[#9]
Ex utente
Uso il sarcasmo come difesa, non certo come offesa nei suoi confronti. In tal caso mi scuso. Lo uso per la stanchezza che provo. So che anche il rivotril può avere effetti sulla sessualità, cosa che al momento non posso notare visto che gli effetti già li ho avuti e continuo ad averli a causa degli ssri. E so anche che dà dipendenza. Mi è stato dato perché a distanza di un anno dalla dismissione dell'ssri ho continuato ad avere scosse cerebrali, spasmi muscolari e vere e proprie crisi di astinenza (so che anche su questo argomento la comunità scientifica si divide ma io posso parlare solo del mio caso: non ho mai avuto convulsioni, spasmi, derealizzazione e allucinazioni , sì, allucinazioni, se non sospendendo l'ssri) , dunque per tamponare questo malessere. So che dovrò comunque sospenderlo più avanti e che sarà difficile. Non ho motivo di non fidarmi degli psichiatri che mi hanno visitato. Se le dicessi i loro nomi lei stessa direbbe di affidarmici senza esitazioni.
La ringrazio comunque
La ringrazio comunque
[#11]
Come al solito quando si parla di questo tema si salta a piè pari l'evidenza. E' una sindrome ipotetica, di cui non solo non si conosce il meccanismo (che non sarebbe essenziale), ma non si conosce l'incidenza reale. I dati mostrano che chi ritiene di soffrirne in gran parte sta equivocando di cosa si tratta tecnicamente (sono dati ricavati da forum e blog come questo).
In più, l'atteggiamento per cui uno si scaglia contro non si sa bene chi tra medici e autorità sanitarie, è veramente vergognoso.
Vengono fuori continuamente avvisi, rettifiche, indicazioni di precauzione sull'uso di farmaci, e noi ci adeguiamo, salvo poi in parte vedere che questi avvisi rientrano. Come ad esempio per i rischi in gravidanza.
Purtroppo ci sono persone che pensano di leggere gli articoli in maniera inevitabilmente superficiale, o si concentrano su dettagli senza conoscere la materia, e credono di aver scoperto il complotto.
Quando le interesserà sapere cosa eventualmente fare, lo faccia senza attaccare a destra e a manca o partire da diagnosi fatte da solo di sindromi ancora in via di definizione.
In più, l'atteggiamento per cui uno si scaglia contro non si sa bene chi tra medici e autorità sanitarie, è veramente vergognoso.
Vengono fuori continuamente avvisi, rettifiche, indicazioni di precauzione sull'uso di farmaci, e noi ci adeguiamo, salvo poi in parte vedere che questi avvisi rientrano. Come ad esempio per i rischi in gravidanza.
Purtroppo ci sono persone che pensano di leggere gli articoli in maniera inevitabilmente superficiale, o si concentrano su dettagli senza conoscere la materia, e credono di aver scoperto il complotto.
Quando le interesserà sapere cosa eventualmente fare, lo faccia senza attaccare a destra e a manca o partire da diagnosi fatte da solo di sindromi ancora in via di definizione.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#12]
Ex utente
In realtà la diagnosi non me la sono fatta da solo. Me l'hanno fatta tre psichiatri diversi (e ripeto,psichiatri molto conosciuti e che ricoprono ruoli assai importanti), come ho specificato, che dopo avermi fatto fare esami andrologici, comprensivi di pannelli ormonali, tutti nella norma, e vedendo che la mia situazione a due anni dalla sospensione degli ssri non è migliorata, in assenza del panico che mi portò ad assumere ssri e non potendo imputare sensazioni quali anestesia genitale ecc.a semplici ricadute psicologiche/psichiatriche o ansie da prestazione e sostenendo inoltre che, visto il perdurare di scosse cerebrali e spasmi muscolari (effettuati esami per escludere epilessia o tumori cerebrali. Elettroencefalogramma, tac) hanno sostenuto io posa a pieno titolo rientrare in una diagnosi di pssd (che l'EMA non ha definito come malattia in definizione ma come possibilità concreta e il cui meccanismo sarebbe essenziale invece conoscere, almeno per ipotizzare una cura) e di astinenza da antidepressivi, cosa anch'essa credo documentata (personalmente non mi sono informato sull'astinenza). È ovvio che nel web si legga di tutto ma tutti i pazienti che lamentano gli stessi sintomi meritano attenzione o devono essere considerati malati immaginari?
Io dunque qui ho chiesto solo un sostegno psicologico, una comprensione di un dolore grande che sto vivendo, ma immaginando si possa aprire solo una discussione sterile lascio perdere e ringrazio ugualmente.
Io dunque qui ho chiesto solo un sostegno psicologico, una comprensione di un dolore grande che sto vivendo, ma immaginando si possa aprire solo una discussione sterile lascio perdere e ringrazio ugualmente.
[#13]
Malattia in via di definizione e possibilità concreta sono la stessa cosa. Diagnosi e ipotesi che possa soffrire di una malattia che è una possibilità concreta sono due cose diverse.
Sì, lasci perdere tempo perché, visto che già tre psichiatri famosissimi l'hanno visitata, non capisco perché perda tempo a aggredire chi le risponde a questi livelli evidentemente per lei troppo bassi.
Non so se si rende conto che non si tratta di considerare nessuno un malato immaginario, è Lei che ha un atteggiamento non comunicativo, in cui parla di ipotesi e poi impone delle verità incontestabili.
Ne sa certamente di più e quindi alziamo le mani. Ma soprattutto non scrive per sapere nulla.
Sì, lasci perdere tempo perché, visto che già tre psichiatri famosissimi l'hanno visitata, non capisco perché perda tempo a aggredire chi le risponde a questi livelli evidentemente per lei troppo bassi.
Non so se si rende conto che non si tratta di considerare nessuno un malato immaginario, è Lei che ha un atteggiamento non comunicativo, in cui parla di ipotesi e poi impone delle verità incontestabili.
Ne sa certamente di più e quindi alziamo le mani. Ma soprattutto non scrive per sapere nulla.
[#15]
Ex utente
Il mio era solo un messaggio di dolore, di stanchezza, di abbandono. Una richiesta di aiuto da parte di qualche psicoterapeuta che potesse comprendere il peso che una persona in queste condizioni deve sopportare. Ecco perché ho inserito il post su medicitalia e non su un blog qualsiasi e su "psicologia" e non su "psichiatria". Proprio per avere comprensione. È vero che ho avuto un atteggiamento aggressivo, di cui mi scuso, ma l'ho ricevuto anche in risposta ai miei quesiti, dove si è dubitato o contestato io possa soffrire di quanto detto. Se uno psicoterapeuta saprà rispondere indicandomi un percorso sarei anche disposto a farmi seguire da lui.
[#16]
Senta, ma mi spiega questo accanimento esiste/non esiste ? Lei ha una vaga idea di cosa significhi definire una malattia ? Lei pensa che anche nelle malattie che non si conoscono si tenti di negare l'esistenza ? E per quale motivo ? Siamo i primi a voler sapere cosa esiste e come si cura.
Invece c'è chi purtroppo come sta facendo Lei va solo in cerca di uno che, mentre discute, le dica qualcosa con cui lei va poi a rivendicare che la malattia "esiste", come se io le avessi detto che non esiste. Si rende conto dell'inutilità di tutto ciò.
Le ribadisco: una buona parte di chi ritiene di averla, neanche rientra nei minimi criteri per ipotizzarla. Si vede che questa condizione attira l'attenzione in maniera particolare.
Quasi mai capita di aver persone che hanno preso solo ssri, è difficile stabilire una causalità in terapie tipicamente multiple.
Non si hanno correlati specifici, le ipotesi si sprecano in medicina, non dicono niente.
Se si ha un disturbo sessuale, io personalmente consiglio di definirlo bene in rapporto a ciò che accade durante i rapporti, come se uno stesse inquadrando la cosa in generale.
Invece c'è chi purtroppo come sta facendo Lei va solo in cerca di uno che, mentre discute, le dica qualcosa con cui lei va poi a rivendicare che la malattia "esiste", come se io le avessi detto che non esiste. Si rende conto dell'inutilità di tutto ciò.
Le ribadisco: una buona parte di chi ritiene di averla, neanche rientra nei minimi criteri per ipotizzarla. Si vede che questa condizione attira l'attenzione in maniera particolare.
Quasi mai capita di aver persone che hanno preso solo ssri, è difficile stabilire una causalità in terapie tipicamente multiple.
Non si hanno correlati specifici, le ipotesi si sprecano in medicina, non dicono niente.
Se si ha un disturbo sessuale, io personalmente consiglio di definirlo bene in rapporto a ciò che accade durante i rapporti, come se uno stesse inquadrando la cosa in generale.
[#17]
Ex utente
Io non attacco lei, dottor Pacini, e non mi permetto di dubitare della sua professionalità e preparazione. Volevo dire che se non trovo indicazioni su cosa fare in questa situazione, e lo sto chiedendo non ai passanti ma a dei medici , cosa mi resta? Gli psichiatri che mi hanno visitato hanno detto che pochi psicoterapeuti sono a conoscenza di questa malattia (o possibilità di malattia). Bene, quindi cosa devo fare? Sopportare questa situazione da solo? Sperare che in un futuro più medici sappiano fare assistenza?
[#18]
Ex utente
La ringrazio per l'ultimo consulto. Io ho utilizzato solo ssri (ora rivotril per le convulsioni e gli spasmi che non sono passati). Inquadrare appieno la mia sessualità è difficile. È come se mi sentissi sepolto sotto una coltre chimica. Immagino che per definire una malattia i processi siano lunghi e laboriosi e che di sicuro una soluzione non è dietro l'angolo, come purtroppo mi è stato già detto. Io posso solo parlare del mio caso personale: di una sessualità che subito dopo l'assunzione di un farmaco è stata spenta, parlo di una sensazione di distacco doloroso tra ciò che vorrei e ciò che invece non posso ottenere. E so anche che non essendoci una soluzione non so cosa resti a una persona in queste condizioni.
È il terrore che non possa esserci un ritorno alla normalità, a vedere gli altri vivere e io non poter partecipare alla vita. È straziante
È il terrore che non possa esserci un ritorno alla normalità, a vedere gli altri vivere e io non poter partecipare alla vita. È straziante
[#19]
Il fatto che "subito dopo" l'assunzione di un ssri ci sia stato un peggioramento sessuale è di per sé atipico anche rispetto alla diagnosi ipotetica di ssri, il cui prototipo sono terapie lunghe, con effetti che non recedono dopo la sospensione.
Le cause "psichiche" intese come cerebrali in questi casi sono sottovalutate. Molti disturbi non ben curati hanno come sintomo un disturbo psicosessuale. Faccio per dire: una persona che ha disturbi d'ansia, può avere una sessualità bloccata. Idem una persona con disturbo ossessivo, con depressione.
Uno psicoterapeuta può applicare tecniche sessuologiche che conosce nel trattamento in generale di categorie di disfunzioni sessuali, questo si.
Le cause "psichiche" intese come cerebrali in questi casi sono sottovalutate. Molti disturbi non ben curati hanno come sintomo un disturbo psicosessuale. Faccio per dire: una persona che ha disturbi d'ansia, può avere una sessualità bloccata. Idem una persona con disturbo ossessivo, con depressione.
Uno psicoterapeuta può applicare tecniche sessuologiche che conosce nel trattamento in generale di categorie di disfunzioni sessuali, questo si.
[#20]
Ex utente
Io ho assunto ssri per 4 anni. Lo avrei fatto per meno tempo e ho tentato di interromperlo prima ma ogni volta andavo incontro a scosse cerebrali e spasmi e dunque tornavo sui miei passi. Soffrivo di attacchi di panico, per la verità nemmeno troppo invasivi, anche se disturbanti. Non avevo alcun problema sessuale pur nei periodi del panico. Anzi, il sesso era una valvola di sfogo e quella mia parte di me era molto sviluppata. I problemi li ho avuti dopo tre settimane circa dall'inizio della cura. Uno spegnimento completo che per un po' sopportai in quanto rassicurato che tutto sarebbe regredito ma anche perché come detto non riuscivo a interrompere l'utilizzo. L'ho fatto una volta per tutte due anni fa , scalando molto lentamente partendo da 6 mesi prima e appunto due anni fa ho interrotto l'utilizzo, e da lì è iniziato il calvario astinenziale (o come lo si vuole chiamare). Sono andato al pronto soccorso con convulsioni e tachicardia fortissima. I dottori ipotizzarono io utilizzassi cocaina (cosa mai fatta. Non ho mai utilizzato droghe in vita mia sia per mia struttura personale e idee politiche sia per rispetto verso tutti i miei famigliari, in gran parte forze dell'ordine). Ma volevo andare avanti. Ora, a due anni dalla sospensione ho ancora piccole convulsioni, scosse, lampi negli occhi. E la sessualità non è mai ritornata se non con una frequenza di, boh, tre volte l'anno?
[#21]
Ex utente
E mi creda, utilizzerei Cialis ecc., d'altronde so che vengono associati a chi ha disturbi sessuali in corso di assunzione di ssri. Ma ho il terrore che a)non funzionino, b)funzionino ma diano tachifilassi e che dunque il problema sarebbe tamponato solo per un breve periodo, illudendomi.
Lei probabilmente sa se ciò può succedere.
Lei probabilmente sa se ciò può succedere.
[#22]
Il punto a) mi pare insensato: siccome una cosa potrebbe non funzionare, me la prescrivono e non la uso ?...
La b è il porsi problemi riguardanti ciò che neanche uno si avvicina a fare.
Mi pare che abbia un approccio ansioso alla cosa, tale da farle sviluppare mille ragionamenti sul perché non fare ciò che potrebbe.
Poi, la guida effettiva deve essere l'indicazione del medico, quindi si attenga a quella.
La b è il porsi problemi riguardanti ciò che neanche uno si avvicina a fare.
Mi pare che abbia un approccio ansioso alla cosa, tale da farle sviluppare mille ragionamenti sul perché non fare ciò che potrebbe.
Poi, la guida effettiva deve essere l'indicazione del medico, quindi si attenga a quella.
[#23]
Ex utente
Sì, credo che lei abbia ragione. Sulla assuefazione credo lei ne sappia, visto che i farmaci li conosce. Se vorrà darmi un ragguaglio lo apprezzerò. E proverò ad assumere i presìdi consigliati.
Che dire, la ringrazio per essersi preso il disturbo di rispondermi di sabato e mi scuso se, anche indirettamente, si è sentito offeso. Mi creda, sono normalmente una persona molto rispettosa.
Che dire, la ringrazio per essersi preso il disturbo di rispondermi di sabato e mi scuso se, anche indirettamente, si è sentito offeso. Mi creda, sono normalmente una persona molto rispettosa.
Questo consulto ha ricevuto 23 risposte e 12.7k visite dal 19/02/2020.
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