Mi importa di lei o sono solo gentile?

Salve.
Premetto che non ho molti amici e tendenzialmente preferisco isolarmi a casa per via della mia ansia sociale.


Da 6 anni, con delle pause in mezzo durate anche mesi, mi sento con una ragazza conosciuta in chat.
Abbiamo passato moltissime ore al telefono o in cam a parlare per conoscerci.
Ci siamo aperti a vicenda, con pazienza (siamo molto riservati e chiusi) e abbiamo costruito un rapporto solido con un livello di confidenza e fiducia elevato.


Durante questi anni abbiamo avuto dei periodi di pausa, durante i quali non ci sentivamo, per vari motivi.

Principalmente perché di solito il nostro sentirci diventava sempre più assiduo e io, saturandomi, sentivo l'esigenza di allontanarmi per riavere i miei spazi.
Questa cosa mi è sempre successa, anche con altre /persone.


Adesso (terzo round) abbiamo ripreso a sentirci da ottobre 2019, dopo una pausa di 1 anno.

Abbiamo ricominciato a sentirci sempre di più.

Condividiamo tutto: la nostra giornata, Ci scambiamo pezzi di vita, foto, aneddoti.
Ci sentiamo spesso al telefono per aiutarci a vicenda nei momenti più tristi.
Spesso i suoi.
Se sto male però lei fa sentire la sua presenza e cerca di aiutarmi e tirarmi su di morale.
Io faccio lo stesso.

Lei però tende a monopolizzare le conversazioni, senza volerlo.

Alla lunga la cosa diventa pesante anche se sono un tipo a cui piace ascoltare molto.


Adesso lei ha una cotta per un ragazzo e ho realizzato che oltre a noi ci sono altre persone, che provo questa cosa perché i contatti sono tornati nuovamente assidui e, trovandomi bene non vorrei rinunciare al nostro rapporto che per forza di cose verrebbe a mancare qualora lei trovasse un ragazzo.


Adesso mi domando:
-Passo il tempo insieme a lei perché la trovo interessante/ piacevole?


-Perchè fondamentalemente mi sento solo?


-O per dovere morale/gentilezza?
Magari perché penso inconsciamente che se non lo facessi per me sarebbe come se l'abbandonassi visto che anche lei ha pochissimi amici e si sente sola.


Penso questo magari perché lei mi dice che a me ci tiene, che è felice se ci sentiamo: quindi inconsciamente penso che se mi allontanassi lei si sentirebbe sola e triste.


Quando lei mi dice "sono felice quando ti sento" vorrei tipo sottrarmi da queste cose perché creano aspettative in me e non so se tendo a rifiutarle perché non le sento/ricambio affatto o perché non sento di poter ricambiare allo stesso modo e nella stessa "quantità".
Mi viene il dubbio perché faccio uno strano ragionamento:

"Non sento la stessa cosa come immagino di doverla sentire = Non la sento/provo affatto"

Mi Spiego con un esempio:
Anche alle notizie più belle da parte dei miei famigliari, dove nella mia testa mi aspetto di dover fare i salti di gioia non ho questae reazioni.
Magari sono contento dentro, ma non lo sento come vorrei/idealizzo = allora non provo felicità.


Ormai dubito di qualsiasi cosa.
Mi viene da impazzire.

Spero di essere stato chiaro nonostante la tanta confusione che ho dentro.
[#1]
Psicologo attivo dal 2020 al 2022
Psicologo
Gentile utente
Purtroppo non ho una risposta alle sue domande.
Nei rapporti a distanza come il suo spesso è facile che ci siano fraintendimenti. In che modo lei non sente di poter ricambiare l'affetto della sua amica con la stessa "qualità"?
Avete mai avuto modo di parlare chiaramente sulle vostre sensazioni o lasciate correre?
La comunicazione è fondamentale in tutte le relazioni ed è ciò che ci permette di poter capire meglio il punto di vista altrui.
Inoltre, provi a spiegarmi meglio in che modo "non sente la stessa cosa come immagina di doverla sentire"? Da quanto tempo le accade?
[#2]
Utente
Utente
Grazie per la risposta.

Quando dico "non riesco a sentire qualcosa come immagino di doverla sentire" intendo dire che nella mia testa suppongo che ad ogni emozione debba corrispondere una reazione/sensazione a livello fisico. Per esempio se uno è felice solitamente sorride o addirittura piange. O almeno è così che immagino di dover reagire. Solo che all'atto pratico non ho un output del genere. Non ho una grande espressività facciale. Non sorrido, nè faccio i salti di gioia come fanno gli altri. Quindi se non reagisco come gli altri penso di non provare quel sentimento.

Comunque abbiamo un'ottima comunicazione e non lasciamo mai niente in sospeso. Solo che su questa cosa non riesco a venirne a galla.

Non riesco a capire perché ogni tanto ho voglia di allontanarmi.
Come faccio a capire se apprezzo una persona per le sue qualità/perché è interessante?
Può darsi che mi allontano perché la trovo noiosa e alla lunga sento di aver bisogno di una boccata d'aria, ma per dovere morale (come se l'abbandonassi) continuo a starle vicino?

Gira tutto su questa domanda.