A chi posso rivolgermi?
Scrivo per chiedere un parere riguardo un disagio che sto vivendo per avere un parere e per essere indirizzata per un consulto.
In passato, tra i 18 e i 23 anni circa, ho sofferto di quelli che definirei stati d'ansia.
Ogni volta che io o il mio fidanzato stavamo male, dalla semplice influenza a cose più serie, immaginavo scenari catastrofici e avevo una scarsa fiducia verso i medici.
Ogni volta che si avvicinava la sera andavo in ansia, costringevo le persone intorno a me a restare sveglie.
E se disgraziatamente era una di quelle sere che il mio fidanzato era fuori io non dormivo fino al suo ritorno, se non rispondeva al telefono diventavo assillante e immaginavo che gli fosse successo qualcosa di brutto.
Coltivare la mia più grande passione, viaggiare, era diventato impossibile.
Anche se lui era con me, temevo che in caso di malore nessuno ci avrebbe potuto aiutare.
Vivere così era diventato impossibile.
Ho cercato quindi di sistemare le cose da sola.
Per salvaguardare la mia relazione ho chiesto al mio compagno di non dirmi più quando usciva, ma di limitarsi ad un messaggio quando rincasava in modo di lasciare libero lui dalle mie angosce.
Sono tornata pian piano a dormire serenamente, con lui affianco che aspettava che mi addormentassi all'inizio.
Ho cercato di razionalizzare le mie paure e ho iniziato a prendermi in giro, e ad affrontare la mia ipocondria con autoironia, sminuendo i miei pensieri assurdi.
Sono tornata a viaggiare, anche da sola, con grande sforzo e sempre con l'ansia di avere ansia, ma ce l'ho fatta.
Le cose erano decisamente migliorate e avevo ripreso in mano più o meno la mia vita.
Ora di anni ne ho 33, la relazione con lui è finita, per altri motivi, e ne ho intrapresa un'altra da qualche anno con il mio attuale compagno con il quale convivo.
Tutte le mie ansie rivolte verso il mio e, più in particolare, lo stato di salute del mio compagno sono improvvisamente tornate.
Le mie ansie quando non risponde al telefono o quando esce senza di me sono tornate.
Vorrei un aiuto in merito perché ho paura che la situazione degeneri e di rivivere nuovamente tutto da capo.
In passato, tra i 18 e i 23 anni circa, ho sofferto di quelli che definirei stati d'ansia.
Ogni volta che io o il mio fidanzato stavamo male, dalla semplice influenza a cose più serie, immaginavo scenari catastrofici e avevo una scarsa fiducia verso i medici.
Ogni volta che si avvicinava la sera andavo in ansia, costringevo le persone intorno a me a restare sveglie.
E se disgraziatamente era una di quelle sere che il mio fidanzato era fuori io non dormivo fino al suo ritorno, se non rispondeva al telefono diventavo assillante e immaginavo che gli fosse successo qualcosa di brutto.
Coltivare la mia più grande passione, viaggiare, era diventato impossibile.
Anche se lui era con me, temevo che in caso di malore nessuno ci avrebbe potuto aiutare.
Vivere così era diventato impossibile.
Ho cercato quindi di sistemare le cose da sola.
Per salvaguardare la mia relazione ho chiesto al mio compagno di non dirmi più quando usciva, ma di limitarsi ad un messaggio quando rincasava in modo di lasciare libero lui dalle mie angosce.
Sono tornata pian piano a dormire serenamente, con lui affianco che aspettava che mi addormentassi all'inizio.
Ho cercato di razionalizzare le mie paure e ho iniziato a prendermi in giro, e ad affrontare la mia ipocondria con autoironia, sminuendo i miei pensieri assurdi.
Sono tornata a viaggiare, anche da sola, con grande sforzo e sempre con l'ansia di avere ansia, ma ce l'ho fatta.
Le cose erano decisamente migliorate e avevo ripreso in mano più o meno la mia vita.
Ora di anni ne ho 33, la relazione con lui è finita, per altri motivi, e ne ho intrapresa un'altra da qualche anno con il mio attuale compagno con il quale convivo.
Tutte le mie ansie rivolte verso il mio e, più in particolare, lo stato di salute del mio compagno sono improvvisamente tornate.
Le mie ansie quando non risponde al telefono o quando esce senza di me sono tornate.
Vorrei un aiuto in merito perché ho paura che la situazione degeneri e di rivivere nuovamente tutto da capo.
[#1]
Gentile utente,
la Sua domanda è:
"A chi posso rivolgermi?"
Risposta:
ad uno/a Psicologa anche Psicoterapeuta,
per curare un disturbo che
attraverso miglioramenti e ricadute
va avanti nel tempo.
Con il precedente ragazzo Lei aveva trovato un proprio personale modo,
ma il problema non era stato nè dignosticato, nè curato.
Ora è arrivato il momento di farlo.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
la Sua domanda è:
"A chi posso rivolgermi?"
Risposta:
ad uno/a Psicologa anche Psicoterapeuta,
per curare un disturbo che
attraverso miglioramenti e ricadute
va avanti nel tempo.
Con il precedente ragazzo Lei aveva trovato un proprio personale modo,
ma il problema non era stato nè dignosticato, nè curato.
Ora è arrivato il momento di farlo.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 741 visite dal 14/02/2020.
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