Desidero ossessivamente essere amato e voluto da una una donna. Perché?
Buon giorno a tutti.
Spero che qualche medico possa gentilmente darmi qualche buon consiglio, perché col passare degli anni sto sempre peggio.
Il mio problema principale è che desidero essere desiderato, accettato, voluto e amato da una donna.
Una donna che non ho mai avuto.
Non sono mai riuscito a "conquistare" il cuore di una donna.
Mi son sentito così solo da far perdere di senso la mia inutile vita.
È frustrante essere sempre rifiutato.
Io non sono bello nè tantomeno simpatico.
Sono in forte sovrappeso e credo che già da soli questi elementi spieghino i miei innumerevoli insuccessi.
Ho 46 anni e non ho mai baciato una donna.
Non sono gay, nemmeno inconsciamente.
Non ci sò fare.
Sono impacciato e brutto.
Non riesco però a togliermi dalla mente questo pensiero di "dover trovare una compagna".
Piango quasi tutti i giorni.
Sembra che la eventuale presenza di una donna al mio fianco, possa dar un senso a questa vita e rallegrarla.
Mi domando spesso se ho carenze affettive.
Mi domando se la paura e le botte che presi da piccolo da mio padre fino all'età di 17 anni possano aver influenzato la mia mente.
Mi sento solo, non amato, in una vita fredda ed insensata.
Una brava Dottoressa mi spiegò che sono i miei pensieri ricorrenti e le mie doverizazioni, a farmi stare male.
Però non riesco a togliermi questo pensiero o qualunque altra cosa sia, dalla testa.
Vivo nelle mie fantasie e quando ritorno con i piedi per terra mi faccio sempre più male.
La mia domanda è: perché non riesco ad accettare la mia solitudine?
Il desiderio di una donna non è per banale sesso.
Certamente è piacevole, ma io vorrei di più; vorrei parlare, sentire la sua storia, confrontarci, sostenerci.
Oramai sogno di più le coccole, gli abbracci e l'affetto che il sesso.
E questo è terribile, poiché l'amicizia, l'amore e l'affetto non si possono comprare.
Pensavo che andando a "pagamento" con una escort avrei risolto tutto.
Invece quei pochi rapporti che ho avuto, tutti mercenari, mi sono sembrati freddi, distaccati quasi meccanici.
A volte non riuscivo nemmeno a venire nonostante la bellezza della donna, finivo quindi a casa da solo.
Mi son sempre sentito solo e questo fa più male di qualunque pugno abbia mai preso.
Penso che se anche non sono tanto simpatico e di compagnia, se assomigliassi tipo a Bred Pitt o ad un modello, forse una donna l'avrei trovata.
Vorrei solo non desiderare più.
Non avere più bisogno di nessuno.
Grazie anticipatamente per qualunque consiglio.
P.S: sono già in psicoterapia, ma per quanto brava, la Dottoressa non fa i miracoli.
Spero che qualche medico possa gentilmente darmi qualche buon consiglio, perché col passare degli anni sto sempre peggio.
Il mio problema principale è che desidero essere desiderato, accettato, voluto e amato da una donna.
Una donna che non ho mai avuto.
Non sono mai riuscito a "conquistare" il cuore di una donna.
Mi son sentito così solo da far perdere di senso la mia inutile vita.
È frustrante essere sempre rifiutato.
Io non sono bello nè tantomeno simpatico.
Sono in forte sovrappeso e credo che già da soli questi elementi spieghino i miei innumerevoli insuccessi.
Ho 46 anni e non ho mai baciato una donna.
Non sono gay, nemmeno inconsciamente.
Non ci sò fare.
Sono impacciato e brutto.
Non riesco però a togliermi dalla mente questo pensiero di "dover trovare una compagna".
Piango quasi tutti i giorni.
Sembra che la eventuale presenza di una donna al mio fianco, possa dar un senso a questa vita e rallegrarla.
Mi domando spesso se ho carenze affettive.
Mi domando se la paura e le botte che presi da piccolo da mio padre fino all'età di 17 anni possano aver influenzato la mia mente.
Mi sento solo, non amato, in una vita fredda ed insensata.
Una brava Dottoressa mi spiegò che sono i miei pensieri ricorrenti e le mie doverizazioni, a farmi stare male.
Però non riesco a togliermi questo pensiero o qualunque altra cosa sia, dalla testa.
Vivo nelle mie fantasie e quando ritorno con i piedi per terra mi faccio sempre più male.
La mia domanda è: perché non riesco ad accettare la mia solitudine?
Il desiderio di una donna non è per banale sesso.
Certamente è piacevole, ma io vorrei di più; vorrei parlare, sentire la sua storia, confrontarci, sostenerci.
Oramai sogno di più le coccole, gli abbracci e l'affetto che il sesso.
E questo è terribile, poiché l'amicizia, l'amore e l'affetto non si possono comprare.
Pensavo che andando a "pagamento" con una escort avrei risolto tutto.
Invece quei pochi rapporti che ho avuto, tutti mercenari, mi sono sembrati freddi, distaccati quasi meccanici.
A volte non riuscivo nemmeno a venire nonostante la bellezza della donna, finivo quindi a casa da solo.
Mi son sempre sentito solo e questo fa più male di qualunque pugno abbia mai preso.
Penso che se anche non sono tanto simpatico e di compagnia, se assomigliassi tipo a Bred Pitt o ad un modello, forse una donna l'avrei trovata.
Vorrei solo non desiderare più.
Non avere più bisogno di nessuno.
Grazie anticipatamente per qualunque consiglio.
P.S: sono già in psicoterapia, ma per quanto brava, la Dottoressa non fa i miracoli.
[#1]
Gentile utente,
sembra che lei sia alla ricerca di una relazione confidenziale in cui potersi sentire sicuro, benvoluto e amato. Accenna a episodi di maltrattamento subiti da suo padre, ma non parla assolutamente del rapporto con sua madre.
Dal momento che è già seguito da una psicoterapeuta le suggerisco di proseguire il percorso intrapreso e di darsi del tempo per poter andare a fondo delle problematiche che le rendono difficoltoso il contatto con le persone dell'altro sesso.
In bocca al lupo,
cordiali saluti
Dott.ssa Federica Meriggioli
sembra che lei sia alla ricerca di una relazione confidenziale in cui potersi sentire sicuro, benvoluto e amato. Accenna a episodi di maltrattamento subiti da suo padre, ma non parla assolutamente del rapporto con sua madre.
Dal momento che è già seguito da una psicoterapeuta le suggerisco di proseguire il percorso intrapreso e di darsi del tempo per poter andare a fondo delle problematiche che le rendono difficoltoso il contatto con le persone dell'altro sesso.
In bocca al lupo,
cordiali saluti
Dott.ssa Federica Meriggioli
Dr.ssa Federica Meriggioli - Psicologa Psicoterapeuta
Via Roma 131, Spinea Ve
Tel. 3498534295 www.federicameriggioli.com
[#2]
Utente
Grazie Dottoressa per avermi risposto. Sì oramai è quasi un anno che cerco di capire i miei problemi con l'aiuto della psicologa. Avrei solo voluto sapere se c'è altro che posso fare per liberarmi di questa ossessione.
Il rapporto con mia madre è sempre stato altalenante. Lei è gentile e mi vuole bene, vorrebbe vedermi felice o almeno sereno. Però è sempre stata dalla parte di mio padre. Non è mai intervenuta per consigliare a mio padre di avere modi più gentili per insegnarmi le cose. In sostanza secondo lei ho ricevuto la migliore educazione possibile e con molta pazienza da parte loro, poiché ero "dispettoso".
Io penso invece che i bambini non andrebbero mai toccati e nemmeno apostrofati con parole tipo "stronzo, testa di cazzo, figlio di puttana". Secondo me mia madre aveva paura quanto me, per cui si è "conformata" al modo di fare (ignorante) di mio padre.
Mi son sempre sentito solo, anche perché lei non riusciva mai a consolarmi abbastanza dopo una lite o le botte che prendevo. Poi al liceo son stato anche vittima di bulli, nessuno vedeva niente, nessuno interveniva. Ma all'epoca venivano chiamate "ragazzate"...
Soffro di dipendenza affettiva?
Grazie ancora per un'eventuale ulteriore risposta. Cordiali saluti.
Il rapporto con mia madre è sempre stato altalenante. Lei è gentile e mi vuole bene, vorrebbe vedermi felice o almeno sereno. Però è sempre stata dalla parte di mio padre. Non è mai intervenuta per consigliare a mio padre di avere modi più gentili per insegnarmi le cose. In sostanza secondo lei ho ricevuto la migliore educazione possibile e con molta pazienza da parte loro, poiché ero "dispettoso".
Io penso invece che i bambini non andrebbero mai toccati e nemmeno apostrofati con parole tipo "stronzo, testa di cazzo, figlio di puttana". Secondo me mia madre aveva paura quanto me, per cui si è "conformata" al modo di fare (ignorante) di mio padre.
Mi son sempre sentito solo, anche perché lei non riusciva mai a consolarmi abbastanza dopo una lite o le botte che prendevo. Poi al liceo son stato anche vittima di bulli, nessuno vedeva niente, nessuno interveniva. Ma all'epoca venivano chiamate "ragazzate"...
Soffro di dipendenza affettiva?
Grazie ancora per un'eventuale ulteriore risposta. Cordiali saluti.
[#3]
Gentile utente,
lei racconta un'infanzia carica di episodi di sofferenza e in cui si è sentito solo e non protetto. Situazioni simili lasciano traccia nella mente, nel modo di leggere la realtà e le relazioni con le altre persone.
Il percorso di presa di consapevolezza, di elaborazione e di ricostruzione di quanto vissuto e di sé può essere variamente lungo.
Le auguro una fruttuosa prosecuzione del lavoro iniziato,
Cordiali saluti
Dott.ssa Federica Meriggioli
lei racconta un'infanzia carica di episodi di sofferenza e in cui si è sentito solo e non protetto. Situazioni simili lasciano traccia nella mente, nel modo di leggere la realtà e le relazioni con le altre persone.
Il percorso di presa di consapevolezza, di elaborazione e di ricostruzione di quanto vissuto e di sé può essere variamente lungo.
Le auguro una fruttuosa prosecuzione del lavoro iniziato,
Cordiali saluti
Dott.ssa Federica Meriggioli
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.1k visite dal 14/02/2020.
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