Amore infelice

Buonasera, vi scrivo nella speranza di capire come muovermi per risolvere i miei problemi.

La mia storia è molto lunga e cercherò di essere più breve e coincisa possibile.
Prima di rivolgermi a voi sono andata da alcuni psicologi, 4 per la precisione, ma non riesco a uscire dalla situazione in cui mi trovo.

Sono una ragazza di 27 anni e sono assieme al mio compagno da 10 anni.

Circa 4 anni fa abbiamo avuto una brutta crisi, i nuovi lavori intrapresi dopo l’università ci hanno portato ad allontanarci.
In particolar modo lui non era più presente come prima.
Qui Iniziano i primi sospetti di un possibile tradimento con continue domande e pressioni rivolte a lui che dopo un lungo periodo conferma di essersi invaghito di un’altra ragazza con cui però mi dice di non aver avuto nulla di fisico.
inizia la nostra profonda crisi, nonostante lui abbia cambiato lavoro e mi abbia ripetutamente più volte consolata, rincuorata e detto che mai mi avrebbe lasciata per l’altra ragazza io continuo a vedere del marcio in quello che può essere successo tanto da avere un senso di malessere e un peso sullo stomaco che mi accompagna tutti i giorni della mia vita.

Ad oggi ho il sospetto che i miei colleghi di lavoro che conoscevano alcuni dei suoi ex colleghi sappiano cose che io non so, ho paura di essere derisa, vivo ogni momento della giornata lavorativa con sospetto e alcune cose che succedo mi lasciano con l’amaro in bocca e con la convinzione che lui mi abbia tradito e io sia la sola persona che ancora deve esserne a conoscenza.
Mi sento umiliata e priva di dignità.
Questo malessere mi accompagna ormai da molto tempo e mi porta ad oggi a vivere male tutte le mie giornate.
Non so davvero come uscirne e avrei bisogno di capire come fare per risolvere o per lo meno stare un po meglio rispetto l’inferno in cui vivo.


Vi ringrazio per l’attenzione e spero in una vostra risposta.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
da quel poco che possiamo sapere, a distanza e solo attraverso il suo racconto (in cui tra l'altro dichiara 27 anni mentre nei dati biografici ha fornito un'altra età) ecco la sua storia. Provi a ripercorrerla e la valuti con l'opportuno distacco.
Lei si fidanza giovanissima, attraversa col partner gli anni universitari, la laurea, e approda alla fase del lavoro.
A questo punto del percorso di una coppia in crescita, il suo compagno manifesta un cambiamento e lei lo stringe d'assedio "con continue domande e pressioni" fino a fargli confermare che si era invaghito di un'altra ma che la cosa non ha avuto seguito.
Anzi, lui è disposto a cambiare lavoro, a starle vicino più di prima, a rassicurarla che non ha mai avuto l'intenzione di lasciarla.
Lei tuttavia trascina per quattro lunghi anni l'angoscioso sospetto che tra i due ci sia stato qualcosa e che tutti ne siano al corrente, salvo lei stessa.
Si sente "umiliata e priva di dignità" e vive da anni in uno stato di malessere che continua ad attribuire a quella lontana vicenda.
Va da uno psicologo, ma evidentemente lo specialista le fa notare qualcosa che lei non vuole sentire, tant'è vero che va da altri tre psicologi con lo stesso risultato (sbagliavano tutti?) e alla fine approda alla consulenza delle nostre pagine.
Gentile utente, la sua sofferenza è reale, ma certamente lei sa, in fondo, che non dipende dalla lontana infatuazione del suo uomo, o dal fatto che lui non le abbia fatto una confessione dettagliata, o dal timore inverosimile che tutti sappiano i fatti suoi e del suo ragazzo meglio di lei.
Che il problema non sia questo, ma un suo disagio interiore che quel remoto episodio ha slatentizzato, lo dimostrano almeno tre cose: 1) lei ha rifiutato quattro psicologi perché volevano curare questa sua idea fissa, presumo, lasciando perdere la remota scappatella del suo partner; 2) continua ad ignorare che qualunque cosa lui abbia fatto in passato, in seguito ha scelto di stare con lei, e questo, anche agli occhi della gente, la connota come quella che ha vinto, non come una donna "umiliata e priva di dignità"; 3) infine, se la sua sofferenza fosse così forte, più forte dei sentimenti positivi, lei avrebbe lasciato il suo ragazzo da tempo.
Chi resterebbe, infatti, con qualcuno, sentendosi umiliata, ingannata, derisa?
Forse una masochista; oppure una che rimane con un uomo per spirito di vendetta; o infine una che sa che non è quell'episodio, comune nella vita di una coppia e superato da tempo, la vera radice del problema. Non è questo a crearle tanta sofferenza. Ci rifletta, con l'opportuno aiuto di uno specialista.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com