Essere prigionieri della propria mente?

Salve, sono un ragazzo di 18 anni.
Se dovessi definirmi in poche parole direi che sono paranoico, incredibilmente ansioso, ipocondriaco, pessimista, troppo curioso e suscettibile.
Ho paura di me stesso, ho paura di non poter scappare da me stesso, dalle mie paure immotivate, dalle fobie e ossessioni.
Mi sento prigionierio di me stesso, vittima del mostro che è in me.
Ho paura di non riuscire a rompere i muri che mi sono costruito attorno...ho paura della mia mente.
Dell'inferno che mi porto dentro.
Dell'insaziabile bestia che si nutre della mia energia vitale.
Sono esausto.
E in tutto questo sono perfettamente cosciente, forse la cosa peggiore.
A volte inividio gli animali, loro non possiedono il pensiero o il linguaggio, agiscono per istinto e conducono una vita senza farsi problemi inutili e che non servono.
Li inividio perchè talvolta vorrei essere come loro...libero.
Invece sono lo schiavo di me stesso.
Convivo ogni singolo momento con la coscienza del mio " essere " fatale per il mio essere stesso.
Ho paura di quello che io possa farmi, indirettamente intendo, cioè per via dell'influenza della mente sul mio corpo.
Ho paura di essere risucchiato nell'oblio della mia mente.
Ho paura di somatizzare malattie che non ho realmente.
Ho paura di soffrire per colpa mia.
Ho paura di morire per colpa mia.
Ho quindi paura di entrare in un circolo vizioso senza fine.
Ho paura delle mie paure.
Sentendomi sconfitto da me stesso, un grido grottesco e disperato dal profondo della mia anima.
Reprimendo i miei sentimenti e emozioni, negando a me stesso che io ne abbia...che io amo.
Cercando di convincermi che sto bene, ma tremando dalla paura della mia stessa essenza.
Vorrei tanto non essere questa persona, ma questo è dire poco.
Io vorrei non avere quest'anima, questa mente...vorrei non essere io.
Per quanto io mi possa apprezzare fisicamente parlando, il mio aspetto esteriore, il corpo che Dio mi ha donato, pur sempre sento bruciare la mia anima.
Vorrei che Dio mi cancellasse o perlomeno che resettasse la mia mente, affinchè io dimentichi tutte le mie paure e ossessioni...affinchè io dimentichi chi sono.
Vorrei rinascere come una persona nuova, pulita, buona, positiva...piena di vita.
Vorrei amare, amare così tanto e soprattutto esprimere il mio amore.
Vorrei abbracciare qualcuno, accarezzare un fiore per sentirne la delicatezza, senza mai strapparlo dal terreno.
Connesso ma mi sento ancora così separato.
Cosciente ma mi sento così incosciente.
Sano di mente ma mi sento così pazzo.
Ho paura di diventare pazzo.
Ho paura che io lo possa essere.
Ho paura dei miei desideri...troppo spesso cattivi verso me stesso in primis.
Ho paura di pensare troppo, che quando lo faccio, è come se me ne andassi con una barchetta in largo mare...rischiando che le onde dell'oceano sempre in tempesta mi travolgano.
Ho paura che nell'aldilà io possa continuare ad avere queste paure maledette.
Ho paura di essere maledetto...di automaledirmi.
Perchè è questo che faccio.
Vi prego aiutatemi
[#1]
Dr.ssa Arcangela Annarita Savino Psicologo 52 3
Sono io a chiedere cosa si può fare?

Resto a disposizione per ulteriori informazioni.

Cordialmente, dott.ssa Arcangela Anna Rita Savino

Dr.ssa Arcangelaannarita Savino

[#2]
Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
Gentile dottoressa, io mi sento continuamente annegare nella mia mente e nonostante l'acqua riempia i polmoni...io non perdo conoscienza. So perfettamente cosa succede attorno a me. Il mare rappresenta la mia mente; la tempesta in sè e tutto ciò a cui si accompagna ( la pioggia, il cielo nero, i venti spaventosi ) il mio stato d'animo; le onde brusche e violente, la corrente irrefrenabile invece sono i miei pensieri...che mi trascinano nei fondali più bui della mia mente stessa.  Mancandomi l'aria tutto d'un tratto, con una sensazione di svenimento imminente...di perdita di controllo del mio corpo. Non voglio che ciò accada. Non voglio che le mie paure o fobie, ossessioni prendano il sopravvento su di me travolgendo la mia vita, sia sul piano psichico che fisico. Non voglio convincermi di avere cose che non ho, per poi manifestare i sintomi di una malattia che non ho nel mio corpo. Non voglio sviluppare le crisi " psicogene ", così inutili e insensate. Non voglio quindi convincermi di non potercela fare, di non saper nuotare. A volte vorrei tanto congelare queste acque, ma so che non è la soluzione, perchè in ogni caso a rimetterci sono sempre io. Voglio imparare a domare la mia mente e non il contrario, voglio rompere queste catene. Voglio imparare a navigare tranquillo in questo oceano, che sia con una barchetta o una nave, non cambia, perchè quando la tempesta si ripresenta, più potente di prima, è in grado di spiazzare via ogni cosa del e dal mio mondo, lasciando solo caos e terrore...vuoto e angoscia. Voglio prima imparare a domare le onde, quelle che sembrano le più giganti e insormontabili. Per poi imparare a domare l'intero clima. Non voglio essere sempre in balia del tempo metereologico, che nel peggiore dei casi, si potrebbe sfogare in una tempesta devastante e apocalittica. Non voglio che ciò accada. Non voglio entrare in un circolo vizioso di infinito tormento. Non voglio che il mio mondo interiore venga raso al suolo, per poi far pagare al mio corpo le conseguenze. La prego
[#3]
Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
Qualcun'altro che sia disposto ad aiutarmi?
[#4]
Dr.ssa Arcangela Annarita Savino Psicologo 52 3
Gentile utente, lo spazio qui riservato è molto ristretto per affrontare la sua problematica. È opportuno che si rivolga ad un professionista, posso solo consigliarle questo per un intervento più approfondito.

Cordiali saluti
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Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
Salve dottoressa, inzanzitutto grazie per la risposta. Il fatto è che io non so se ho un problema. Vorrei appunto capirlo. Io però penso di si. Ma non so quale. Vorrei individuarlo. Non crearmelo dal nulla. Perchè sono molto bravo a fare questo. Personalmente ho sempre paura di superare i confini della mia mente, come una macchina con i fanali rotti che viaggia di notte in una strada curvea sopra un monte, ignara del pericolo che ci cela...il/i precipizio. Il cui autista però ha il pieno controllo sul freno a mano...ma a volte gli sfugge di mano la situazione, poichè un guidatore maldestro, ha la patente ma crede di non saper guidare...e così si paralizza. Ma il freno non è rotto...forse. Fatto sta che il veicolo prosegue autonomamente, ribaltandosi e cadendo dal precipizio. Il guidatore sono io, cioè il mio Io; la macchina è la psiche e il corpo allo stesso tempo, poichè essi sono strettamente collegati; la montagna o monte che sia i pensieri; le curve e la strada invece rappresenta la mente in sè; il precipizio il confine. Ora, la domanda che sporge spontanea è...perchè mi trovo lì? Considerando il fatto che quanto più salgo e l'altitudine aumenta, è risaputo che se dovessi cadere il danno sarà maggiore...allora perchè non cambio direzione? Forse perchè si tratta pur sempre della mia mente? Non ci avevo pensato! È su quella montagna di pensieri che vivo, in quelle strade...lì vicino ho una casetta. Niente di che. Ma di tanto in tanto decido di avventurarmi in quelle strade mentali, che sia giorno o notte non importa. Perchè so che laggiù c'è una città che mi aspetta: la vita. Ma so anche che quella montagna è la mia morte.
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Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
Non so se ho reso l'idea. A volte perfino mi confondo. Tanto è inutile che continuo il discorso. Grazie comunque.
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Dr.ssa Arcangela Annarita Savino Psicologo 52 3
Innanzitutto mi perdoni il ritardo con cui rispondo.
Ho compreso il suo "dilemma" ma l'unica soluzione a questi suoi pensieri è il consulto con un un professionista. Restare intrappolati nelle maglie dei pensieri è molto stressante. Soprattutto se ne creano altri e inoltre si rischia di restare intrappolato con un risultato invalidante per sé stessi.

Io letteralmente a distanza non posso dire cosa ha perché è necessario un inquadramento diagnostico del suo funzionamento psicologico con l'inquadramento dei risultati che indicherà lo stato psichico. Comprendo che lei ha giustamente fretta e ansia nel ricevere una risposta ma purtroppo non può ottenerla qui ma di persona con uno specialista psicologo o psichiatra.

Cordiali saluti
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Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
Salve dottoressa, grazie mille per la sua risposta! Dovrei essere io a scusarmi per il mio ritardo, non lei. Il fatto è che in questi giorni ho voluto organizzare le idee. La capisco benissimo e ha perfettamente ragione. Spero solo di non cadere nel baratro della follia...la pazzia dei sani di mente, l'isteria più precisamente parlando. Se sempre sano di mente mi posso ritenere. O comunque la follia in generale. Mi scusi anche per tutte le mie metafore ( appositamente fatte ) forse incomprensibili e talvolta non necessarie. La ringrazio per il suo intervento nei miei confronti e tempo, cordialità ed esaustività. Arrivederci!