Rapporto tossico madre
Salve,
Vorrei descrivere brevemente quello che è, da sempre, il mio rapporto con mia madre.
È una questione di una complessità tale che potrei parlare per giorni e forse solo così potrei dare una vaga idea di ciò che ho vissuto e ciò che vivo.
Genitori separati da quando ero una bambina, madre gravemente disturbata e da tutta la vita in cura psichiatrica.
Attaccamento a me morboso, malato che per anni mi ha impedito quasi di respirare, soffocata com'ero e come sono da un perenne stato di ansia e di senso di colpa.
Ogni volta che provavo a tracciare dei confini intorno a me mi sentivo schiacciata dalla colpa e tornavo a sentirmi responsabile di ogni sua azione.
Ho iniziato a staccarmi quando per lavoro mi sono dovuta trasferire lontana da casa ma anche qui 5, 6 telefonate al giorno.
Qualche volta ho ritardato la telefonata o addirittura l'ho dimenticata e mi sono sentita dire le cose più brutte che una madre possa concepire della serie che non le voglio bene e che sono una pessima figlia.
La cosa strana è che quando non mi chiama, vado in ansia anche io.
Mesi fa incontro un uomo.
Facciamo progetti seri per il futuro.
Siamo distanti e mi propone di passare le feste insieme, da lui.
Prendo tempo e accenno la cosa a mia madre.
Solo la prospettiva di non passare le feste con lei ha scatenato l'inferno.
Insulti, parole che mi hanno, come sempre, ferita, senso di colpa per aver osato preferire un uomo a lei, a mia madre, che vive aspettando di vedermi qualche giorno durante le festività.
È un inferno.
Soprattutto perché il senso di colpa non mi dà pace.
Ho bisogno di aiuto.
Vorrei descrivere brevemente quello che è, da sempre, il mio rapporto con mia madre.
È una questione di una complessità tale che potrei parlare per giorni e forse solo così potrei dare una vaga idea di ciò che ho vissuto e ciò che vivo.
Genitori separati da quando ero una bambina, madre gravemente disturbata e da tutta la vita in cura psichiatrica.
Attaccamento a me morboso, malato che per anni mi ha impedito quasi di respirare, soffocata com'ero e come sono da un perenne stato di ansia e di senso di colpa.
Ogni volta che provavo a tracciare dei confini intorno a me mi sentivo schiacciata dalla colpa e tornavo a sentirmi responsabile di ogni sua azione.
Ho iniziato a staccarmi quando per lavoro mi sono dovuta trasferire lontana da casa ma anche qui 5, 6 telefonate al giorno.
Qualche volta ho ritardato la telefonata o addirittura l'ho dimenticata e mi sono sentita dire le cose più brutte che una madre possa concepire della serie che non le voglio bene e che sono una pessima figlia.
La cosa strana è che quando non mi chiama, vado in ansia anche io.
Mesi fa incontro un uomo.
Facciamo progetti seri per il futuro.
Siamo distanti e mi propone di passare le feste insieme, da lui.
Prendo tempo e accenno la cosa a mia madre.
Solo la prospettiva di non passare le feste con lei ha scatenato l'inferno.
Insulti, parole che mi hanno, come sempre, ferita, senso di colpa per aver osato preferire un uomo a lei, a mia madre, che vive aspettando di vedermi qualche giorno durante le festività.
È un inferno.
Soprattutto perché il senso di colpa non mi dà pace.
Ho bisogno di aiuto.
[#1]
Buongiorno,
innanzitutto le faccio i miei complimenti per essere riuscita a raggiungere, nella sua vita, obiettivi soddisfacenti come lavorare e fidanzarsi, non scontati per il tipo di relazione instaurato tra sua madre e lei.
Seconda cosa: non si senta in colpa dato che lei non è responsabile di ciò che accade a sua madre e dei suoi problemi psicologici.
Terzo: metta in atto alcune strategie per dedicare uni po' di tempo a sua madre senza togliere momenti sereni a lei. Questo aspetto avrà bisogno di tempo per essere messo in atto con efficacia dato che in qualche modo anche lei risente del rapporto che ha con sua madre per il fatto che se non la sente anche lei va in ansia.
Potrebbe concordare periodicamente delle telefonate chiarendo con sua madre che al di là di quelle non risponderà. Inoltre potrebbe andare a trovarla mi momenti che non tolgano a lei la possibilità di vedere il suo ragazzo, rassicurandola sul suo affetto nei suoi confronti, e via dicendo. Questi sono solo esempi, ma solo lei, che conosce effettivamente sua madre, potrà scegliere le migliori strategie; in ogni caso dovrà mettere dei paletti, rispettarli e farli rispettare.
NOn sarà una cosa facile né breve e comporterà una certa sofferenza da ambedue le parti, ma alla lunga porterà buoni risultati
Cordiali saluti
innanzitutto le faccio i miei complimenti per essere riuscita a raggiungere, nella sua vita, obiettivi soddisfacenti come lavorare e fidanzarsi, non scontati per il tipo di relazione instaurato tra sua madre e lei.
Seconda cosa: non si senta in colpa dato che lei non è responsabile di ciò che accade a sua madre e dei suoi problemi psicologici.
Terzo: metta in atto alcune strategie per dedicare uni po' di tempo a sua madre senza togliere momenti sereni a lei. Questo aspetto avrà bisogno di tempo per essere messo in atto con efficacia dato che in qualche modo anche lei risente del rapporto che ha con sua madre per il fatto che se non la sente anche lei va in ansia.
Potrebbe concordare periodicamente delle telefonate chiarendo con sua madre che al di là di quelle non risponderà. Inoltre potrebbe andare a trovarla mi momenti che non tolgano a lei la possibilità di vedere il suo ragazzo, rassicurandola sul suo affetto nei suoi confronti, e via dicendo. Questi sono solo esempi, ma solo lei, che conosce effettivamente sua madre, potrà scegliere le migliori strategie; in ogni caso dovrà mettere dei paletti, rispettarli e farli rispettare.
NOn sarà una cosa facile né breve e comporterà una certa sofferenza da ambedue le parti, ma alla lunga porterà buoni risultati
Cordiali saluti
Dr. Monica Zoni, Psicologa clinica, Milano sud e Skype
zoni.monica@gmail.com cell. 3394939556
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2k visite dal 05/02/2020.
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