Ansia nei rapporti sociali e stato di apatia, non ho voglia di fare nulla
Buongiorno,
scrivo per ricevere il parere, magari anche dei consigi, da parte di qualche psicologo riguardo la mia situazione;
Durante il liceo avevo una routine abbastanza equilibrata... passavo le mie giornate un parte con il telefono e parte tra i libri: ho una buona predisposizione per lo studio, passavo anche otto ore al giorno concentrata sui libri, grande impegno ma anche grandi soddisfazioni.
L' unico motivo di turbamento era la mia totale incapacità nel relazionarmi, avevo si degli amici fidati, quelli che conosci da una vita, ma al di fuori di loro nessuno.
Ho sempre interpretato questa mia "incapacità" come "carattere silenzioso" o "carattere solitario".
Durante l'ultimo anno di liceo proprio non so cosa sia scattato in me: ho cambiato completamente atteggiamento.
Passavo le giornate dormendo, smisi di studiare (grazie alla buona nomina riuscì a mantenere alta la media), ero costantemente apatica ed inizia a chiudermi sempre di più in me stessa, stare n classe era una sofferenza, sentivo proprio un forte dolore al petto che mi impediva di respirare.
A ciò si aggiunsero anche i problemi familiari.
Ora mi trovo all'università come studente fuori sede e le cose sono anche peggiorate rispetto il liceo.
Ho completamente abbandonato lo studio...proprio non trovo la forza...Il mio essere incapace nei rapporti sociali si è trasformata in una vera e propria ansia, quando cerco di approcciare qualcuno a volte finisco anche con il balbettare.
Stare in aula è un incubo... mi sento soffocare, proprio non riesco a stare lì dentro e non capisco il perchè.
La mattina non riesco ad alzarmi dal letto, non ne trovo il motivo...anche parlare con le persone mi risulta stancante così evito tutti.
Nel complesso non riesco ad uscire da questo vortice di ozio.
a volte provo ad essere ottimista, a pensare positivo ma questa carica di energia dura pochissimo... dopo mi ritrovo nuovamente giù di morale con solo la voglia di oziare.
Mento ai miei genitori dicendo loro che vado a lezione e che studio... Loro sperano in me, sono l' unica ragione per cui la mia famiglia non sia ancora completamente caduta a pezzi, sperano che io possa prendere la borsa di studio, stanno facendo dei sacrifici incredibili per mantenermi qui nonostante i problemi economici ed io ne sono così grata... Ma proprio non riesco a studiare, non riesco a mettermi in carreggiata, non riesco a trovare un motivo duraturo che la mattina mi faccia alzare dal letto per iniziare la giornata.
Sento che non posso continuare così, vorrei essere forte, vorrei essere una di quelle persone che si fanno da dal nulla.
Vorrei lavorare per pagarmi gli studi, consumarmi di fronte i libri come facevo durante il liceo, essere forte, attiva e camminare a testa alta ma non ci riesco, non so cosa mi blocchi...Ma non ce la faccio.
Sono stanca di vivere così, questa non è vita, sto sprecando il mio tempo in questo mondo e sopratutto sto sprecando le energie dei miei genitori ed i sensi di colpa mi stanno logorando.
scrivo per ricevere il parere, magari anche dei consigi, da parte di qualche psicologo riguardo la mia situazione;
Durante il liceo avevo una routine abbastanza equilibrata... passavo le mie giornate un parte con il telefono e parte tra i libri: ho una buona predisposizione per lo studio, passavo anche otto ore al giorno concentrata sui libri, grande impegno ma anche grandi soddisfazioni.
L' unico motivo di turbamento era la mia totale incapacità nel relazionarmi, avevo si degli amici fidati, quelli che conosci da una vita, ma al di fuori di loro nessuno.
Ho sempre interpretato questa mia "incapacità" come "carattere silenzioso" o "carattere solitario".
Durante l'ultimo anno di liceo proprio non so cosa sia scattato in me: ho cambiato completamente atteggiamento.
Passavo le giornate dormendo, smisi di studiare (grazie alla buona nomina riuscì a mantenere alta la media), ero costantemente apatica ed inizia a chiudermi sempre di più in me stessa, stare n classe era una sofferenza, sentivo proprio un forte dolore al petto che mi impediva di respirare.
A ciò si aggiunsero anche i problemi familiari.
Ora mi trovo all'università come studente fuori sede e le cose sono anche peggiorate rispetto il liceo.
Ho completamente abbandonato lo studio...proprio non trovo la forza...Il mio essere incapace nei rapporti sociali si è trasformata in una vera e propria ansia, quando cerco di approcciare qualcuno a volte finisco anche con il balbettare.
Stare in aula è un incubo... mi sento soffocare, proprio non riesco a stare lì dentro e non capisco il perchè.
La mattina non riesco ad alzarmi dal letto, non ne trovo il motivo...anche parlare con le persone mi risulta stancante così evito tutti.
Nel complesso non riesco ad uscire da questo vortice di ozio.
a volte provo ad essere ottimista, a pensare positivo ma questa carica di energia dura pochissimo... dopo mi ritrovo nuovamente giù di morale con solo la voglia di oziare.
Mento ai miei genitori dicendo loro che vado a lezione e che studio... Loro sperano in me, sono l' unica ragione per cui la mia famiglia non sia ancora completamente caduta a pezzi, sperano che io possa prendere la borsa di studio, stanno facendo dei sacrifici incredibili per mantenermi qui nonostante i problemi economici ed io ne sono così grata... Ma proprio non riesco a studiare, non riesco a mettermi in carreggiata, non riesco a trovare un motivo duraturo che la mattina mi faccia alzare dal letto per iniziare la giornata.
Sento che non posso continuare così, vorrei essere forte, vorrei essere una di quelle persone che si fanno da dal nulla.
Vorrei lavorare per pagarmi gli studi, consumarmi di fronte i libri come facevo durante il liceo, essere forte, attiva e camminare a testa alta ma non ci riesco, non so cosa mi blocchi...Ma non ce la faccio.
Sono stanca di vivere così, questa non è vita, sto sprecando il mio tempo in questo mondo e sopratutto sto sprecando le energie dei miei genitori ed i sensi di colpa mi stanno logorando.
[#1]
Gentile utente,
tra il ".. consumarmi di fronte i libri come facevo durante il liceo.."
e il mentire "..ai miei genitori dicendo loro che vado a lezione e che studio..." mentre invece fa fatica anche solo ad alzarsi dal letto
esistono alcuni passi intermedi che Le consiglio vivamente di prendere in considerazione.
Il fatto è che la difficoltà ad alzarsi dal letto può essere dovuta (anche)
a cause fisiche,
oppure
a problemi psichici di stampo depressivo.
Per le prime una visita del Suo medico di base può essere necessaria.
Per le seconde, l'indicazione è di rivolgersi allo Psicologo dello "sportello" del Suo Ateneo (gratuito) per parlare della situazione che incide così notevolmente sullo studio. E che dunque è di pertinenza dello Psicologo dell'Università.
Ritiene di poterlo fare?
Saluti Cordiali.
Dott. Brunialti
tra il ".. consumarmi di fronte i libri come facevo durante il liceo.."
e il mentire "..ai miei genitori dicendo loro che vado a lezione e che studio..." mentre invece fa fatica anche solo ad alzarsi dal letto
esistono alcuni passi intermedi che Le consiglio vivamente di prendere in considerazione.
Il fatto è che la difficoltà ad alzarsi dal letto può essere dovuta (anche)
a cause fisiche,
oppure
a problemi psichici di stampo depressivo.
Per le prime una visita del Suo medico di base può essere necessaria.
Per le seconde, l'indicazione è di rivolgersi allo Psicologo dello "sportello" del Suo Ateneo (gratuito) per parlare della situazione che incide così notevolmente sullo studio. E che dunque è di pertinenza dello Psicologo dell'Università.
Ritiene di poterlo fare?
Saluti Cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.6k visite dal 01/02/2020.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.