Un figlio o meglio penso che se poi mi sento male

Gentili dottori,
non so perchè vi stò scrivendo ovvero lo so ma credo che non possiate fare nulla in questo momento...
So che però devo parlare con qualcuno perchè stò male... Sono dieci anni che alterno periodi di ansia, attacchi di panico e depressione a periodi in cui stò un pò meglio. Ho fatto diversi cicli di farmaci, l'ultimo fino a settembre (sereupin per due anni) e devo dire sempre con ottimi risultati.
Poi in accordo con lo psichiatra ho sospeso poichè c'era l'idea di avere un figlio... Il problema è che questo è un periodo difficile per diversi motivi... Io so quali sono le cause del mio malessere...Un pò i problemi economici, in gran parte il fatto che mi sento fallita nella vita(anche se poi magari è una mia idea), la paura che in queste condizioni non posso fare un figlio o meglio penso che se poi mi sento male in gravidanza non posso prendere medicine... Insomma è un cane che si morde la coda. Soprattutto mi assilla questa cosa della gravidanza... sento che non sarò mai una persona come le altre e che intanto il tempo passa ho quasi 37 anni e le mie paure mi bloccano. La storia del figlio l'ho presa come una cosa che se non riesco a fare ho fallito anche in questo...e quindi questo pensiero mi fa stare ancora più male. Le mie giornate sono vuote, un pò lavoro ma mi sento inutile non riesco a fare qualcosa che mi tenga occupata la mente... ma possibile mai che io debba prendere sempre medicine per strar bene? E poi così i problemi come li affronto?
Vi premetto che vado in terapia dalla psicologa da anni... ho fatto tutto il percorso consigliato in questi casi... Che altro devo fare? scusate ma in questo momento dovevo sfogarmi... sono quì con questo "malloppo" alla bocca dello stomaco e piango...C'è per me un pò di serenità? Grazie...
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Gentile signora, questa è una condizione che non deve e non può vivere da sola in terapia, inoltre troppe idee disfunzionali circolano ancora nella sua testa

(..)La storia del figlio l'ho presa come una cosa che se non riesco a fare ho fallito anche in questo(..)

questa per esempio è una idea disfunzionale. Si rivolga ad un terapeuta famigliare, coinvolga chi le sta vicino e insieme affrontate la sua condizione. Un confronto su visioni alternative del proprio stato può essere di grande aiuto. a limite ne parli con la sua psicologa.

cordialmente

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente
Se è da anni in terapia e ancora non è riuscita a venire a capo dei suoi problemi, credo che sia giusto chiedersi se non sia il caso di tentare qualcos'altro. Ad esempio potrebbe rivolgersi a un nuovo psicoterapeuta. Può leggere quest'articolo per farsi un'idea:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/374-sull-efficacia-della-psicoterapia-parte-ii.html

Ma prima ne parli con la sua attuale psicologa, se ancora non l'ha fatto.

Potrebbe anche richiedere una rivalutazione psichiatrica del suo caso presso un altro medico.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#3]
Utente
Utente
Ma come faccio a dire alla psicologa che voglio cambiare?
E poi devo ricominciare tutto da capo?
Secondo voi posso farcela senza farmaci?
Proprio oggi mi è capitato che mi hanno chiamata per un lavoro di pomeriggio in un negozio. Può farmi bene anzichè stare a casa a pensare?
intanto quest'angoscia mi stà logorando.... Aiutatemi vi prego...
[#4]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Ha letto il mio articolo?
Intanto riporti alla sua psicologa che in tutto questo tempo non ha ancora risolto, e che la cosa la preoccupa. Senta che cosa le risponde. E poi decida il da farsi.

Le domande che pone le deve riportare all'interno di una relazione terapeutica già in atto. Non sarebbe professionale risponderle così, a caso e a distanza, senza conoscerla personalmente.

Ha il diritto non dico di pretendere, ma almeno di farsi un'idea su che cosa implica venire a capo del suo problema. Per questo ne deve parlare con la collega che la sta seguendo.

Cordiali saluti
[#5]
Utente
Utente
Gentile dottore,
ho parlato ora con la mia psicologa.
Mi ha detto che dobbiamo fare i conti sulla situazione che abbiamo davanti.
Ha detto che io di fondo sono una persona che ha queste problematiche e che certi problemi riesco a superarli ma che certi li vivo come un macigno.
Ha detto che lunedì quando ci vediamo facciamo il punto della situazione ma non esclude che io debba riprendere i farmaci.
dice che in parte devo riuscire a convivere con questo aspetto. Insomma mi ha fatto capire che se per me ad esempio il pensiero di fare un figlio è una cosa che mi pesa troppo perchè di nuovo stò così al pensiero dovrò con il tempo riuscire ad accettare questa realtàe quindi in poche parole a non farlo...
Aiuto dottore, io non riesco ad accettare ciò
[#6]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Certo, ma rifletta un momento su questo. Secondo lei, se non sta riuscendo a ottenere l'aiuto che tanto desidera attraverso consulti e visite di persona, sarebbe realistico oppure sarebbe solo una pia illusione sperare di ottenerlo online?

Cordiali saluti
[#7]
Utente
Utente
E allora che devo fare?
Mi scusi dottore.....non vorrei disturbarla...
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
oggi il trattamento dell'ansia non dura anni e dà ottimi risultati: ci sono terapie molto brevi, come ad esempio quella cognitivo comportamentale, che permettono alle persone di stare bene in modo definitivo.

Se lei ci sta chiedendo un parere (a noi, tra l'altro, persone sconosciute...) significa che forse sotto sotto non si fida al 100% della sua psicologa. E a tutto questo si aggiunge che la Collega sembra suggerirle di non fare proprio ciò che lei desidera: un figlio.

Eppure, nonostante ciò, lei teme l'eventualità di dover affrontare la sua terapeuta. Qual'è l'alternativa? Cosa è disposta a fare pur di avere un figlio oggi?

Io credo che, in questa situazione, potrebbe essere difficile cercare una gravidanza senza farmaci, per questo io le consiglio di provare a chiedere un colloquio ad un terapeuta di orientamento diverso da quello della sua psicologa. Può sentire un secondo parere senza dover necessariamente decidere di abbandonare la sua attuale terapeuta.

Mi rendo conto che non è semplice darle un consiglio da questa posizione: a maggior ragione io fossi in lei chiederei un altro parere.

Almeno avrà qualche dato in più su cui ragionare prima di prendere una decisione

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#9]
Utente
Utente
Gentile dott. Bulla,
grazie di avermi risposto. Lunedì o martedì dovrei riuscire a prendere appuntamento con un altro terapeuta ma il problema è che nel frattempo oggi ho passato una giornata terribile. Mi si è messo un groppo sullo stomaco, una sensazione di angoscia e piango spessissimo.
La mia psicologa ha detto che viene da un senso di vuoto.
Mi sa spiegare cosa intende? Vuoto di che?
In più ho paura che se aspetto a riprendere gli antidepressivi posso aggravarmi.
Intanto vado avanti con qualche ansiolitico(ma poca roba ed in dosaggio molto basso). Non ne ho mai fatto abuso.
Anche se voglio provare a fare una terapia breve come diceva lei come faccio ad affrontare il quotidiano visto che mi sento così male? mi scusi ma sono disperata in questi ultimi giorni sono crollata del tutto. Mi sono sforzata di andare a lavoro ma non mi reggevo dritta in piedi. Tra l'altro è un lavoro che ho appena trovato ed iniziato oggi e non vorrei perderlo... mi serve.
Scusi il mio sfogo, lo so che dovrò aspettare domani per una sua risposta ma le ho scritto uguale... non si sa mai dovesse leggere la mia mail.
Grazie della gentilezza... lei è una persona molto umana.
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
riesco a risponderle solo ora purtroppo, ma spero che oggi stia un po' meglio. Secondo lei sarebbe possibile mettere per un po' di tempo (tipo 3 o 4 mesi)da parte il discorso gravidanza? In questo momento, almeno da come lei descrive le sue emozioni, credo sia prioritario ristabilire l'umore: come potrebbe affrontare la gravidanza in queste condizioni?

Per questo le consiglio, il prima possibile, di sentire il suo psichiatra. Il prima possibile per due ragioni:

1- non vorrei che lei soffrisse tanto da fare troppi passi indietro

2- proprio per via del progetto-gravidanza sarebbe meglio non perdere altro tempo. Prima ritrova un certo equilibrio prima può pensare alla gravidanza, è d'accordo?
[#11]
Utente
Utente
Gentile dott. Bulla,
sono stata ora dallo psichiatra. Mi ha consigliato di aspettare qualche altro giorno e se poi continuo a star male di iniziare di nuovo il sereupin però di provare con mezza compressa. Dice che così se dovesse bastare potremo più facilmente toglierla poi. Ma dottore, non è un dosaggio che non serve a niente così basso?
Mi ha consigliato di aspettare solo perchè sa quanta fatica ho fatto per superare gli effetti da sospensione. Mi ha detto che non posso aggravarmi se aspetto un pò. E' vero?
Vede per quanto riguarda il progetto gravidanza io credo che sia proprio quello che mi riduce così... E se è così il problema non lo risolverò mai...
Stò male..... Grazie dottore.
[#12]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Signora,
il suo problema d'ansia la porta ad essere molto catastrofica, soprattutto quando pensa al futuro. Ma se, ad esempio, lo psichiatra dopo averla vista di persona le ha detto di stare tranquilla e di aspettare a riprendere il farmaco credo sia la scelta giusta.

Inoltre la via di mezzo (metà dosaggio) mi sembra una valida alternativa: tutto ciò mi dice che il suo psichiatra la conosce meglio di noi, ed in modo approfondito.

Rimane il fatto che pensare di risolvere la sua ansia in altro modo potrebbe essere un buon diversivo, mentre mette in "pausa" il tema gravidanza.
[#13]
Psicologo attivo dal 2009 al 2010
Psicologo
Gentile Signora,

mi permetto solo di aggiungere una piccola proposta a quanto esplicato in modo assolutamente esaustivo dai colleghi.

Qualora lo ritenesse opportuno potrebbe, affiancare alle terapia psicologica con il nuovo terapeuta, un ciclo di sedute di tecniche di rilassamento.

Le potrebbero giovare molto, e le permetterebbero di lavorare su più fronti anche con il nuovo terapeuta.

Cordialmente
[#14]
Utente
Utente
Gentile dott. Bulla,
ho parlato stamattina con la mia psicologa.
Gli ho chiesto il perchè dopo nove anni di terapia mi si ripresentano gli stessi problemi e mi ha detto che non tutte le patologie sono uguali, che tanti casi sono anche stati risolti ma il mio è un caso depressivo che si ripresenta ogni volta che non riesco ad accettare e superare un problema e che ci sono persone come me che hanno bisogno della terapia combinata farmacologica e psicoterapica. cioè il fatto che io debba periodicamente riprendere i farmaci fa parte del mio disturbo e non è una sconfitta secondo lei. In questo momento ciò che mi fa stare male è il mio non accettare che se anche vorrei una gravidanza mi mette molta paura. Infatti è vero, penso sempre a questo. Lei mi ha fatto capire che devo imparare ad accettare pian piano che se non è possibile(almeno per ora) devo accantonare questa idea sennò non riuscirò a star meglio. Mi ha detto che non serve a nient
intestardirsi a non accettare ciò sennò stò ancora peggio. Infatti in queste condizioni non vedo come potrewi fare un figlio. Dottore io credo sia vero...
Questa cosa mi mette molta paura al punto di ridurmi così ed io devo uscire da ciò sennò impazzisco.
Mi ha detto che devo valutare io se riprendere i farmaci o se ce la faccio senza, dipende dal mio livello di sopportazione del dolore. A questo punto, come le ho accennatto poco fa per telefono che devo fare?
Io avevo pensato di cambiare tipo di terapia con una breve, ma se il mio problema è questo e devo imparare ad accettare questa cosa a cosa può servirmi? A questo punto non è un problema di terapeuta credo...
Prima di andare da qualcunoe non so nemmeno da chi quì a Roma volevo un suo consiglio anche perchè la mia idea e che questo ipotetico qualcuno posssa risolvermi i problemi con la bacchetta magica e so che non è così, in più non ho tutta questa disponibilità economica.
Diciamo che prima di stamattina pensavo che quella di cambiare terapeuta o comunque sentirne un altro potesse essere la soluzione giusta ma ora non ne sono più tanto convinta...il fatto è che stò male e mi attacco a tutto...Ieri sera stavo per avere un attacco di panico e questa angoscia interna mi divora.... Mi aiuti grazie.
[#15]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Signora,
capisco quanto si senta confusa in questo momento, e forse più cercherà risposte "virtuali" su questo sito maggiore sarà la sua confusione. Tutto ciò perchè, per quanto io mi possa sforzare, non la conosco, e quindi non le posso dire Faccia Così, oppure Cosò.

Io le ribadisco che un secondo parere lo sentirei: provi a vedere il sito www.aiamc.it oppure mi scriva in privato su dbulla@libero.it
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