Relazione a distanza, mi sta distruggendo
Buonasera dottori,
Ho una relazione a distanza con il mio ragazzo da quasi un anno e abitiamo in due città diverse.
All'inizio della relazione non sentivo il peso della distanza, la vivevo come una cosa molto normale e tranquilla del tipo Okay, ci vediamo una volta a settimana, si può sopravvivere così.
Adesso no.
Adesso è diventata insostenibile.
In realtà abitiamo a due ore di distanza di treno, ma io sono all’ultimo anno di liceo quindi, a parte i weekend, io non posso salire da lui; lui viene ogni tanto durante la settimana quando può lasciare il lavoro e poi nel weekend vado su io.
C’è stato un periodo in cui ci vedevamo due volte a settimana (considerando che ogni volta che ci vediamo passiamo 2 giorni insieme: lui dorme da me o io dormo da lui.
)
Solo che quando lui viene in settimana io devo comunque andare a scuola e non riesco a concentrarmi perché voglio solo andare a casa e stare con lui.
Adesso non posso tenerlo qui da me durante la settimana perché non studio, voglio stare con lui tutto il tempo e perdo 2 giorni di studio (consideriamo che sono messa veramente male a scuola.
)
Siamo finiti a vederci solo i weekend: un weekend scende lui e uno salgo io.
Il problema principale è che ogni volta che dobbiamo separarci io sto malissimo, piango per notti intere, inizio a stare male fisicamente, non voglio uscire di casa, non mi concentro a scuola, non studio i pomeriggi, insomma, la situazione è diventata insostenibile.
Lui non può lasciare il lavoro per stare con me e io non posso rinunciare all’ultimo anno scolastico.
Ma quando lui non c’è io sono totalmente persa, anzi, come se fossi spenta.
Non so più cosa fare o come comportarmi
Ho una relazione a distanza con il mio ragazzo da quasi un anno e abitiamo in due città diverse.
All'inizio della relazione non sentivo il peso della distanza, la vivevo come una cosa molto normale e tranquilla del tipo Okay, ci vediamo una volta a settimana, si può sopravvivere così.
Adesso no.
Adesso è diventata insostenibile.
In realtà abitiamo a due ore di distanza di treno, ma io sono all’ultimo anno di liceo quindi, a parte i weekend, io non posso salire da lui; lui viene ogni tanto durante la settimana quando può lasciare il lavoro e poi nel weekend vado su io.
C’è stato un periodo in cui ci vedevamo due volte a settimana (considerando che ogni volta che ci vediamo passiamo 2 giorni insieme: lui dorme da me o io dormo da lui.
)
Solo che quando lui viene in settimana io devo comunque andare a scuola e non riesco a concentrarmi perché voglio solo andare a casa e stare con lui.
Adesso non posso tenerlo qui da me durante la settimana perché non studio, voglio stare con lui tutto il tempo e perdo 2 giorni di studio (consideriamo che sono messa veramente male a scuola.
)
Siamo finiti a vederci solo i weekend: un weekend scende lui e uno salgo io.
Il problema principale è che ogni volta che dobbiamo separarci io sto malissimo, piango per notti intere, inizio a stare male fisicamente, non voglio uscire di casa, non mi concentro a scuola, non studio i pomeriggi, insomma, la situazione è diventata insostenibile.
Lui non può lasciare il lavoro per stare con me e io non posso rinunciare all’ultimo anno scolastico.
Ma quando lui non c’è io sono totalmente persa, anzi, come se fossi spenta.
Non so più cosa fare o come comportarmi
[#1]
Buongiorno,
le rispondo riscrivendo una frase all'interno del suo scritto:
"Lui non può lasciare il lavoro per stare con me e io non posso rinunciare all’ultimo anno scolastico."
Queste parole racchiudono un'affermazione razionale e logica ed un auspicabile modo di vivere la relazione d'amore, in cui è bellissimo stare insieme ma ognuno continua a perseguire anche i propri obiettivi personali
Ma per lei sembra drammatico non restare sempre insieme al suo ragazzo e il suo buon umore sembra dipendere esclusivamente dalla sua presenza e nulla ha più importanza quando lui non c'è.
Come mai?
E' solo un suo vissuto o c'è qualcosa che non va nella relazione con questa persona? Ne ha parlato con lui?
E' il suo primo ragazzo?
le rispondo riscrivendo una frase all'interno del suo scritto:
"Lui non può lasciare il lavoro per stare con me e io non posso rinunciare all’ultimo anno scolastico."
Queste parole racchiudono un'affermazione razionale e logica ed un auspicabile modo di vivere la relazione d'amore, in cui è bellissimo stare insieme ma ognuno continua a perseguire anche i propri obiettivi personali
Ma per lei sembra drammatico non restare sempre insieme al suo ragazzo e il suo buon umore sembra dipendere esclusivamente dalla sua presenza e nulla ha più importanza quando lui non c'è.
Come mai?
E' solo un suo vissuto o c'è qualcosa che non va nella relazione con questa persona? Ne ha parlato con lui?
E' il suo primo ragazzo?
Dr. Monica Zoni, Psicologa clinica, Milano sud e Skype
zoni.monica@gmail.com cell. 3394939556
[#2]
Ex utente
Buonasera dottoressa,
Intanto la ringrazio per avermi risposto.
Non è il mio primo ragazzo, ma è la mia prima relazione seria e ne ho parlato spesso con lui, tante volte quando viene da me non riesco a trattenermi dal chiedergli di rimanere un giorno in più iniziando ad avere quasi delle crisi se mi dice di no.
Sono una persona abbastanza insicura, avere vicino qualcuno che mi apprezza per me è importante e quando lui è qui io vado a scuola molto più tranquilla (soffro di ansia scolastica) perché so che tornando a casa sarò sommersa di affetto e di parole che mi rassicurano ed è diverso sentirle dal vivo rispetto a vederle in un messaggio.
Lui è abbastanza conosciuto grazie al suo lavoro, fa un lavoro che gli porta dietro un seguito e forse non poterlo avere vicino a me provoca paura che unA possa provarci con lui, ma questa la vedo più come una paranoia mia perché le mie vecchie relazioni sono sempre finite per un’altra ragazza considerata meglio di me.
Averlo con me fisicamente mi da sicurezza e tranquillità, sono 3 anni che soffro di stress che si ferma solo quando c’è lui.
Quando gli chiedo se può rimanere di più e lui risponde : Non posso mi sembra come se non gli importasse di rimanere con me e so benissimo che non è così, che lo fa perché deve tornare a lavorare per via di quelli che lo seguono, ma la mia testa mi convince che sia un allontanamento volontario da me e mi sento persa senza di lui.
Ogni volta mi chiede : Ma perché ci stai così male quando vado via? E la mia risposta, puntualmente è: E perché sembra che a te non te freghi niente passare un giorno in più con me? Insomma, la metto sempre su una prospettiva personale e voglio liberarmi di questa cosa.
Intanto la ringrazio per avermi risposto.
Non è il mio primo ragazzo, ma è la mia prima relazione seria e ne ho parlato spesso con lui, tante volte quando viene da me non riesco a trattenermi dal chiedergli di rimanere un giorno in più iniziando ad avere quasi delle crisi se mi dice di no.
Sono una persona abbastanza insicura, avere vicino qualcuno che mi apprezza per me è importante e quando lui è qui io vado a scuola molto più tranquilla (soffro di ansia scolastica) perché so che tornando a casa sarò sommersa di affetto e di parole che mi rassicurano ed è diverso sentirle dal vivo rispetto a vederle in un messaggio.
Lui è abbastanza conosciuto grazie al suo lavoro, fa un lavoro che gli porta dietro un seguito e forse non poterlo avere vicino a me provoca paura che unA possa provarci con lui, ma questa la vedo più come una paranoia mia perché le mie vecchie relazioni sono sempre finite per un’altra ragazza considerata meglio di me.
Averlo con me fisicamente mi da sicurezza e tranquillità, sono 3 anni che soffro di stress che si ferma solo quando c’è lui.
Quando gli chiedo se può rimanere di più e lui risponde : Non posso mi sembra come se non gli importasse di rimanere con me e so benissimo che non è così, che lo fa perché deve tornare a lavorare per via di quelli che lo seguono, ma la mia testa mi convince che sia un allontanamento volontario da me e mi sento persa senza di lui.
Ogni volta mi chiede : Ma perché ci stai così male quando vado via? E la mia risposta, puntualmente è: E perché sembra che a te non te freghi niente passare un giorno in più con me? Insomma, la metto sempre su una prospettiva personale e voglio liberarmi di questa cosa.
[#3]
Mi sembra che Lei è sia quindi abbastanza consapevole che le sue paure relative all'allontanamento del suo ragazzo siano dovute anche a fattori legati a caratteristiche sue personali che le impediscono di vivere tranquilla durante i giorni in cui rimane da sola.
Potrebbe quindi essere necessario un percorso psicologico/psicoterapeutico che la porti a capire come diventare padrona della sua vita indipendentemente dal rapporto con gli altri e vivere il rapporto con gli altri come un arricchimento e condivisione e non come unica ragione di vita
Potrebbe quindi essere necessario un percorso psicologico/psicoterapeutico che la porti a capire come diventare padrona della sua vita indipendentemente dal rapporto con gli altri e vivere il rapporto con gli altri come un arricchimento e condivisione e non come unica ragione di vita
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 10.9k visite dal 27/01/2020.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.