Ossessione-compulsione o stile di vita?

Salve, sono un uomo di 27 anni e vorrei risolvere un dubbio riguardo una mia peculiarità caratteriale.
Premetto che mi considero un uomo tutto sommato psicologicamente equilibrato, con un passato non drammatico nonostante alcune problematiche riguardanti il rapporto genitori-figlio. Mi riferisco a numerose sofferenze vissute a causa di violenti litigi fra i miei genitori in età infantile e adolescenziale.
Fino all'età di circa 7 anni ero un normalissimo bambino immerso nel caos della sua stanza. Ricordo perfettamente che un giorno mia madre mi costrinse a mettere tutto in ordine e fu in quella sede che scoprii di avere una specie di passione. Mi accorsi che l'ordine "perfetto" mi piaceva da matti! Per ordine "perfetto" intendo una forma di ordine che si congiunge con l'estetica. Tanto per fare un esempio amo vedere un barattolo messo al suo posto con l'etichetta rivolta verso l'esterno e, quindi, se mi accorgo che è rivolto "al contrario" mi adopero per rigirarlo. Insomma, se voi entraste nella mia casa, notereste un ordine che un'altra persona considererebbe freddo e maniacale fatto sicuramente di simmetrie e collocazioni logiche.
Questa forma "esterna" in realtà si verifica anche nella mia mente: quasi sempre ragiono per schemi, priorità, tengo le "cose da fare" scritte scrupolosamente su di un foglio dedicato, quasi come un computer. Anche sul posto di lavoro tengo ciò che è sotto la mia "giurisdizione" ordinato, anche se non sono mai arrivato ad esagerare, perchè cosciente di un limite che, se oltrepassato mi farebbe perdere il lavoro.
Con la mia ragazza non vi dico: nonostante lei sia abbastanza ordinata, quando viene a trovarmi (stando 10 giorni da me), mi sembra di vivere in un caos! Eppure mi sforzo e ci riesco.
Cercando di auto-analizzarmi credo di aver capito che mettere in ordine i luoghi in cui vivo (se pure in parte) rappresenta un modo di ritagliarmi degli spazi, spazi che rappresentano certezza, spazi che "sono soltanto miei".
Purtroppo mi rendo conto che tutto ciò mi sottrae molte energie e a fatica riesco a farne a meno. Ad esempio non riuscirei a lasciare i piatti sporchi, neanche fossero le 2 di notte!
La domanda quindi che vi pongo è la seguente:
- Vi sembra che tutto ciò abbia carattere di ossessione e compulsività?
- In base a cosa si definisce il limite? E poi, il passaggio fra normalità e anormalità è netto o ci sono dei livelli intermedi?

Grazie.
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Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicoterapeuta, Psicologo 648 21
Gentile Utente
posto che questo mezzo non ci permette di avanzare delle ipotesi diagnostiche sul suo caso specifico, possiamo però dire che comportamenti come questopossono avere a che fare con un quadro coerente con l'ossessività/compulsività.
detto ciò per poter dire con certezza che ci troviamo davanti a questo disturbo è necessario fare una attenta valutazione in cui si considerino gli aspetti sui quali lei stesso ha richiamato l'attenzione: la frequenza, l'intensità, l'intrusività e l'interferenza con la vita quotidiana.

Comprende dunque come sia difficile tracciare la linea di demarcazione, non conoscendola e non conoscendo a fondo il suo caso.

Se volesse chiarirsi potrebbe tuttavia chiedere un parere specialistico, qui non è possibile andare oltre.

Cordialmente

Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense

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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Caro ragazzo, l'articolo che ha già letto può anche includere questi suoi quesiti. La collega ha parlato di frequenza, intrusività ed interferenza con la vita quotidiana. Quest'ultima soprattutto è una valutazione che può fare lei stesso. Dipende dal suo vissuto e da come la vive. Se il suo essere ordinato e meticoloso è per lei motivo di orgoglio, ed è convinto della giustezza di ciò che fa (nonostante motivazioni profonde o relazionali che andrebbero cercate nella sua storia o nel suo quotidiano) e se questo non lo vive come intrusivo, persecutorio a tal punto da impedirle le normali attività, allora non si ponga problemi. Ci risiamo con quelle domande la cui conseguenza è solo quella di CREARE il problema. Sulla base di questo potrebbe lei stesso avere una risposta.

cordialmente

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
come potrà leggere in questo articolo https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html che tratta la definizione di ansia (gruppo al quale le ossessioni-compulsioni appartengono) l'ansia è la risposta emotiva a qualcosa/qualcuno vissuto come "pericoloso" per sè e per il proprio equilibrio.

Essere ordinati e precisi può renderci particolarmente lenti, ma anche efficaci: si pensi ad esempio ad un medico, laddove la "meticolosità", ovvero l'attenzione al particolare, rappresenta senza dubbio un punto di forza.

Se lei non riuscisse a darsi una risposta alla domanda posta dai Colleghi (=le mie ossessioni sono esagerate?) potrebbe inizialmente confrontarsi con la sua compagna, o con qualcuno di cui si fida.

A volte dall'esterno si riesce ad essere più obiettivi

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente
Prima ancora di richiedere una diagnosi o, peggio, di tentare di farsela da solo, dovrebbe chiedersi se e quanto questi suoi comportamenti fanno soffrire lei e/o le persone che le sono vicine.

Se non c'è sofferenza né da parte sua né da parte degli altri, allora sarebbe scorretto parlare di patologia. Semmai si potrebbe parlare di tratto di personalità un po' ossessivo. Altrimenti il Giappone o la Svizzera dovrebbero essere considerati paesi abitati esclusivamente da ossessivi.

D'altra parte, se invece si rende conto che questa cosa la fa soffrire oppure fa soffrire la sua ragazza o altri, allora sarebbe giusto ricercare un aiuto per correggere questi comportamenti.

Anche a me piace vedere le etichette delle cose, eppure nessuno se ne è mai lamentato.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Attivo dal 2008 al 2022
Ex utente
Gentili dottori,
vi ringrazio tantissimo per l'attenzione dimostrata.
Come ha accennato il dott. De Vincentiis, effettivamente mi sento orgoglioso del mio stile di vita, se pur ossessivo, anche se cerco sempre di non lasciare che queste azioni diventino incontrollate. Ad esempio, mi sono accorto che nei giorni in cui litigo con la mia ragazza o non sono soddisfatto del mio operato sul lavoro, mi sfugge più facilmente il controllo di me stesso e mi sfogo ordinando ancora più maniacalmente!
Poi mi accorgo che è una subdola forma di sfogo e cerco di moderarmi.
Questo modo di essere in ogni caso non mi fa soffrire e non fa soffrire chi mi sta intorno (perchè lo controllo) perciò spero di restare sempre "lucido". Questo perchè nella mia vita ho sempre cercato di razionalizzare tutto ciò chi mi "girava intorno", ponendomi quesiti e cercando risposte. E' sicuramente per questo che mi sono rivolto a voi.

Vi ringrazio ancora immensamente per la disponibilità.