Ansia e dubbi su una terapia prescritta

Buonasera, scrivo qui in attesa di parlare di persona con uno psicologo.

Sostanzialmente sono stato qualche giorno fa dallo psichiatra/neurologo perché da un mesetto ho persistenti sintomi ansiosi con relative vertigini, mal di testa e altri sintomi come derealizzazione e vari DOC anche aggressivi e sulla salute mentale (ovvero una persistente paura che prima o poi impazzirò o che inizierò a sviluppare malattie mentali ecc)
Il neurologo/psichiatra riteneva che sono tutti sintomi ansiosi e non ha esitato a prescrivermi una terapia di Dropaxin affiancata da Xanax da assumere due volte al giorno.

Ora, va bene che si tratta di ansia e tutto, però io mi sono informato su questi farmaci, e non sono esattamente uno scherzo.
Lo psichiatra non ha minimamente considerato l'impatto psicologico che ho nel decidere di assumere farmaci che possono creare una marea di sintomi collaterali (che tra l'altro aggraverebbero la mia ansia ipocondriaca in una maniera esasperata) oltre che farmi vivere un ansia incredibile perché ho letto che creano una vera e propria dipendenza fisica.

Volevo sapere, secondo il vostro parere, se è possibile evitare questa terapia dato che mi crea più ansia rispetto ai sintomi stessi, oppure se secondo il parere degli psicologi in realtà sto ingigantendo tutto e questa terapia potrebbe portare molti più benefici che altro.

Il problema è che non capisco come uno psichiatra possa in un solo incontro di 30 minuti prescrivere questi farmaci che potrebbero cambiarmi la vita senza neanche considerare tutti i problemi che si possono creare attorno a questa terapia, non ultimi problemi di sessualità alterata che andrebbe anche a rovinare la mia relazione. La domanda quindi è relativa al fatto se sia consigliabile prima una terapia psicologica al fine di valutare attentamente il mio profilo anziché buttarsi subito su una terapia farmacologica che potrebbe creare non pochi problemi
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Sinceramente, al di là delle considerazioni della su patologia che la spinge ad avere dubbi sulla opportunità di assumere o meno la terapia prescritta, su cui
hanno risposto anche altri psicologi, la sua richiesta andrebbe respinta ma la lascio visibile e le spiego anche il motivo, ma soprattutto per lasciare visibile la deriva cognitiva ed educativa cui si giunge per colpa della digitalizzazione, per cui chiunque si sente in diritto di criticare l’operato di altre persone/professionisti senza avere la minima pertinenza in materia.

Lei non deve capire perché in 30, 20, 10 minuti si possa giungere ad una considerazione diagnostica e ad un trattamento, l’esperienza consente di fare diagnosi anche in meno tempo.

Utilizza il suo pregiudizio e la sua laurea all’università della vita o di Google, questo lo sa lei, per manifestare pubblicamente concetti errati sulle terapia alimentando la cattiva informazione e l’atteggiamento respingente verso le terapie validate.

Invece che triangolare e chiedere ovunque, pur di cercare di trovare la risposta che vuole, sarebbe meglio che assuma la terapia e si sottoponga ai controlli programmati.

Se invece vuole tenersi i sintomi perda tempo come sta facendo e faccia cronicizzare il disturbo, che già sembra abbastanza grave.


Dr. F. S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it

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Attivo dal 2019 al 2020
Ex utente
Rileggendo il consulto mi sono accorto di aver utilizzato parole sbagliate ma non perché riflettevano un pensiero sbagliato ma perché non sono riuscito ad esporlo bene. Mi dispiace che sia passato il messaggio sbagliato e cancello per questo motivo il consulto. Ho utilizzato il sito male perché prima di tutto avrei dovuto rileggere il consulto prima di pubblicarlo, quindi mi dispiace aver creato disagio a chiunque possa averlo letto. Parlerò con uno psicologo dal vivo affinché io riesca a spiegare quale fosse il mio dubbio e non passi un messaggio che non volevo assolutamente far passare.
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