Ho 25 anni e ho sempre sofferto di sbalzi d'umore
cari dottori, vi scrivo in merito a un problema che mi assilla da qualche mese.
ho 25 anni e ho sempre sofferto di sbalzi d'umore, alternando momenti di estrema euforia a momenti di disperazione, anche nella stessa giornata. soprattutto dopo aver passato delle ore molto piacevoli,per esempio con amici o con la famiglia, vivere le ore seguenti queste esperienze, magari da sola era (è) per me un dramma. non ci ho mai fatto particolarmente caso, mi son sempre considerata una persona emotivamente instabile e basta.
dal 2007 abito in una città diversa dalla mia per studio e più o meno in seguito al conseguimento della prima laurea è cominciato un lento periodo di crisi. alla fine del 2007 ero disperata. il lavoro che facevo non mi piaceva, l'università mi annoiava e mi sentivo sola. uno strazio. poi tutto è cambiato quando ho iniziato un nuovo lavoro: faccio l'operatrice presso una struttura per disabili fisici. per me si sono aperte le porte del paradiso: nuovi stimoli, un nuovo lavoro e persone meravigliose. amo (o forse amavo...) il lavoro che faccio, nonostante sia piuttosto pesante emotivamente e fisicamente. da agosto 2008 qualcosa è cambiato di nuovo e sono tornata in crisi, una crisi diversa. ad agosto ho lavorato moltissimo e ci sono stati molti problemi in struttura. c'è da aggiungere che ho vissuto una storia che non è finita bene con un mio collega, e un utente a cui ero molto legata è morto. da quel momento lavorare per me è diventato progressivamente più pesante. in autunno ho cambiato casa e coinquilini, con tutto lo stress che comporta la ricerca di una casa, dei coinquilini e un trasloco, tutto nel giro di qualche settimana. mia madre è stata male e ho litigato in maniera furibonda con i mio padre (per motivi futili). l'università, a causa delle varie riforme, era in blackout e non avevo tempo e voglia di stare con i miei pochi amici. all'improvviso mi sono ritrovata sola e spossata, stanca di vivere tutto questo. andare a lavorare è uno stress enorme, appena inizio a lavorare mi si indolenziscono le gambe e ogni movimento mi costa una fatica allucinante. i turni che mi assegnano sono sempre o troppi o troppo pochi, le pretese degli utenti sono troppe e i colleghi insopportabili. anche oggi ho avuto delle crisi di pianto e nausea mentre lavoravo. per me è molto imbarazzante e frustrante.
sto andando da una psicologa e mi ha parlato della sindrome del burnout. nella mia struttura ci sono già stati diversi casi di burnout e credo di esserci dentro anche io. amo e odio il mio lavoro allo stesso tempo.
so che il periodo di depressione che sto vivendo non deriva solo dal lavoro, ma credo che giochi un ruolo determinante. il mio timore è di non riuscire a superare questo momento e di finire con l'abbandonare il mio posto.
mi sapreste dare qualche consiglio?ho trovato qualche info sul burnout ma nulla su come superarlo. ma da dove si inizia per venirne fuori?per favore, aiutatemi,non so più dove sbattere la testa.
ho 25 anni e ho sempre sofferto di sbalzi d'umore, alternando momenti di estrema euforia a momenti di disperazione, anche nella stessa giornata. soprattutto dopo aver passato delle ore molto piacevoli,per esempio con amici o con la famiglia, vivere le ore seguenti queste esperienze, magari da sola era (è) per me un dramma. non ci ho mai fatto particolarmente caso, mi son sempre considerata una persona emotivamente instabile e basta.
dal 2007 abito in una città diversa dalla mia per studio e più o meno in seguito al conseguimento della prima laurea è cominciato un lento periodo di crisi. alla fine del 2007 ero disperata. il lavoro che facevo non mi piaceva, l'università mi annoiava e mi sentivo sola. uno strazio. poi tutto è cambiato quando ho iniziato un nuovo lavoro: faccio l'operatrice presso una struttura per disabili fisici. per me si sono aperte le porte del paradiso: nuovi stimoli, un nuovo lavoro e persone meravigliose. amo (o forse amavo...) il lavoro che faccio, nonostante sia piuttosto pesante emotivamente e fisicamente. da agosto 2008 qualcosa è cambiato di nuovo e sono tornata in crisi, una crisi diversa. ad agosto ho lavorato moltissimo e ci sono stati molti problemi in struttura. c'è da aggiungere che ho vissuto una storia che non è finita bene con un mio collega, e un utente a cui ero molto legata è morto. da quel momento lavorare per me è diventato progressivamente più pesante. in autunno ho cambiato casa e coinquilini, con tutto lo stress che comporta la ricerca di una casa, dei coinquilini e un trasloco, tutto nel giro di qualche settimana. mia madre è stata male e ho litigato in maniera furibonda con i mio padre (per motivi futili). l'università, a causa delle varie riforme, era in blackout e non avevo tempo e voglia di stare con i miei pochi amici. all'improvviso mi sono ritrovata sola e spossata, stanca di vivere tutto questo. andare a lavorare è uno stress enorme, appena inizio a lavorare mi si indolenziscono le gambe e ogni movimento mi costa una fatica allucinante. i turni che mi assegnano sono sempre o troppi o troppo pochi, le pretese degli utenti sono troppe e i colleghi insopportabili. anche oggi ho avuto delle crisi di pianto e nausea mentre lavoravo. per me è molto imbarazzante e frustrante.
sto andando da una psicologa e mi ha parlato della sindrome del burnout. nella mia struttura ci sono già stati diversi casi di burnout e credo di esserci dentro anche io. amo e odio il mio lavoro allo stesso tempo.
so che il periodo di depressione che sto vivendo non deriva solo dal lavoro, ma credo che giochi un ruolo determinante. il mio timore è di non riuscire a superare questo momento e di finire con l'abbandonare il mio posto.
mi sapreste dare qualche consiglio?ho trovato qualche info sul burnout ma nulla su come superarlo. ma da dove si inizia per venirne fuori?per favore, aiutatemi,non so più dove sbattere la testa.
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Gentile ragazza, se la sua psicologa che l'ha incontrata di persona le ha fatto questa diagnosi e sta lavorando su questo allora non c'è motivo di continuare a cercare informazioni poichè il modo di uscirne sarà il vostro prossimo progetto terapeutico. Tuttavia da quello che dice sembra che se di barnout si tratti, questo si sia impiantato su di uno stato disforico già presente. Ha parlato di sbalzi di umore che vanno da euforia a disperazione. Se questi sono piuttosto accentuati si potrebbe pensare ad un disturbo bipolare. Avete affrontato questo discorso con la psicologa? Trattare un eventuale stress da lavoro con una problematica più complessa di fondo non credo che possa portare a qualche risultato se prima non viene appunto risolto ciò che c'è sotto.
cordialmente
cordialmente
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Gentile Utente,
non mi sembra che negli ultimi anni il problema sia stato solo il lavoro. Per questo motivo forse cercherei di approfondire meglio la questione "umore" altalenante.
Se ci fosse un disturbo dell'umore si spiegherebbero tutte le difficoltà legate al lavoro, e forse tanto altro, ma le mie sono solo supposizioni.
Ne parli con la sua psicologa, ed eventualmente faccia una consulenza psichiatrica per inquadrare il suo umore
non mi sembra che negli ultimi anni il problema sia stato solo il lavoro. Per questo motivo forse cercherei di approfondire meglio la questione "umore" altalenante.
Se ci fosse un disturbo dell'umore si spiegherebbero tutte le difficoltà legate al lavoro, e forse tanto altro, ma le mie sono solo supposizioni.
Ne parli con la sua psicologa, ed eventualmente faccia una consulenza psichiatrica per inquadrare il suo umore
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Ex utente
perdonate l'ignoranza, ma quale potrebbe essere la diagnosi che uno psichiatra potrebbe fare, a differenza di uno psicologo?cosa si intende con "inquadrare l'umore"?
da quel poco che so e che ho appreso lavorando nel mio ambiente, lo psichiatra può prescrivere farmaci, mentre lo psicologo no. sinceramente a me non andrebbe molto di prendere dei farmaci per risolvere i miei problemi, preferirei arrivarci da sola.
la mia diffidenza è data anche dal fatto che purtroppo vedo quasi ogni giorno che effetto hanno certi farmaci sulle persone.
effettivamente è vero però che dietro allo stress lavorativo c'è un background un po' torbido da schiarire, infatti con la mia psicologa stiamo partendo proprio da lì.
il fatto è che i problemi più grossi li vivo nell'ambito lavorativo, ed è per questo che mi preoccupa di più il mio rapporto con il mio lavoro.
grazie ad ogni modo per le risposte, qualsiasi altro commento è benvenuto.
da quel poco che so e che ho appreso lavorando nel mio ambiente, lo psichiatra può prescrivere farmaci, mentre lo psicologo no. sinceramente a me non andrebbe molto di prendere dei farmaci per risolvere i miei problemi, preferirei arrivarci da sola.
la mia diffidenza è data anche dal fatto che purtroppo vedo quasi ogni giorno che effetto hanno certi farmaci sulle persone.
effettivamente è vero però che dietro allo stress lavorativo c'è un background un po' torbido da schiarire, infatti con la mia psicologa stiamo partendo proprio da lì.
il fatto è che i problemi più grossi li vivo nell'ambito lavorativo, ed è per questo che mi preoccupa di più il mio rapporto con il mio lavoro.
grazie ad ogni modo per le risposte, qualsiasi altro commento è benvenuto.
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Gentile ragazza
Andrebbe approfondito se il suo disturbo è da riferire più a uno stato disforico (abbassamento del tono dell'umore), a burnout oppure a un vero e proprio disturbo dell'umore. Oppure ad altro ancora. Per questo una valutazione psichiatrica potrebbe essere indicata. Può nel frattempo continuare ad andare dalla sua attuale psicologa, possibilmente stabilendo con lei degli obiettivi su cui lavorare.
Cordiali saluti
Andrebbe approfondito se il suo disturbo è da riferire più a uno stato disforico (abbassamento del tono dell'umore), a burnout oppure a un vero e proprio disturbo dell'umore. Oppure ad altro ancora. Per questo una valutazione psichiatrica potrebbe essere indicata. Può nel frattempo continuare ad andare dalla sua attuale psicologa, possibilmente stabilendo con lei degli obiettivi su cui lavorare.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.7k visite dal 16/03/2009.
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Approfondimento su Burnout
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