Pensieri intrusivi, angoscia, ansia
Sono una studentessa e vivo momentaneamente fuori per finire un Erasmus in Spagna.
In particolare, dovrò stare qui ancora un mese.
(Premetto che prima di venire qui avevo raggiunto come non mai il mio equilibrio psico-fisico.
)
Quando sono arrivata, ero tranquilla e volenterosa nel voler scoprire e vivere la città.
Poi successivamente, non ne sono stata più così entusiasta, forse perché avevo aspettative troppo alte nei confronti della città, forse perché non mi piace l'università, né le persone, né l'ambiente che frequento.
A novembre è venuta a trovarmi la mia ragazza per un mese: abbiamo fatto molte cose ed è stato intento.
Un paio di settimane prima che andasse via, ho cominciato a provare forte angoscia incontrollabile, crisi di pianto e ansia: non perché lei se ne andasse (visto che ci saremmo viste per natale) ma perche io fossi obbligata a restare in questo posto.
Ho cominciato a provare un vuoto totale.
Con il passare dei giorni, le cose sono peggiorate: attacchi di panico, angoscia, tristezza acuta.
Ho cominciato a non voler fare più niente, né a voler vedere nessuno.
Tutto ha cominciato a farmi provare angoscia.
Ma il peggio sono stati i pensieri intrusivi: nonostante avessi l'unico desiderio di voler tornare a casa dalla mia famiglia e dalla mia ragazza, ero tartassata da interrogativi: e se volessi rimanere qua?
E se rimanessi qua?
E se non ce la facessi a partire quando dovrò tornare a casa?
E se qualcosa mi bloccasse?
Sono stati tra i venti giorni peggiori della mia vita: rinchiusa in casa, nel letto, senza mangiare e presa da attacchi di panico.
Il punto è che non riuscivo a capirne il motivo, visto che ero cosciente del fatto che sarei tornata a casa per le vacanze.
Quando poi è arrivato il momento di tornare a casa, già all'aeroporto mi sono risentita me stessa e il tempo trascorso ha fatto tornare la versione normale di me: spensierata, positiva, determinata.
Di tanto in tanto, però, avevo questi flash sul fatto che sarei dovuta tornare in Spagna che mi provocavano un vuoto di stomaco ma cercavo di non pensarci.
Purtroppo sono dovuta partire per tornare qui e nonostante so bene che si tratta solo di un mese e poco più, sono ripiombata nell'ansia e nei pensieri intrusivi.
Le mie giornate sono scandite dalla paura e dall'ansia di stare in questo posto, dalla solitudine più acuta.
Non voglio neanche più frequentare le mie colleghe perché anche loro mi provocano angoscia come tutto qui.
Quando cerco di dirmi che passerà e non importa che io stia così perché è solo un momento provvisorio, mi vengono le ansie perché mi sembra di non vivere bene un'esperienza, poi mi chiedo se in fondo va bene così oppure se è l'ansia stessa a provocare questo malessere e vivo con l'ansia costante che possa succedere qualcosa che mi faccia cambiare idea e rimanere qui.
Io voglio solo tornare alla mia vita, dalla mia famiglia e dalla mia ragazza.
Non sto vivendo, sto sopravvivendo.
In particolare, dovrò stare qui ancora un mese.
(Premetto che prima di venire qui avevo raggiunto come non mai il mio equilibrio psico-fisico.
)
Quando sono arrivata, ero tranquilla e volenterosa nel voler scoprire e vivere la città.
Poi successivamente, non ne sono stata più così entusiasta, forse perché avevo aspettative troppo alte nei confronti della città, forse perché non mi piace l'università, né le persone, né l'ambiente che frequento.
A novembre è venuta a trovarmi la mia ragazza per un mese: abbiamo fatto molte cose ed è stato intento.
Un paio di settimane prima che andasse via, ho cominciato a provare forte angoscia incontrollabile, crisi di pianto e ansia: non perché lei se ne andasse (visto che ci saremmo viste per natale) ma perche io fossi obbligata a restare in questo posto.
Ho cominciato a provare un vuoto totale.
Con il passare dei giorni, le cose sono peggiorate: attacchi di panico, angoscia, tristezza acuta.
Ho cominciato a non voler fare più niente, né a voler vedere nessuno.
Tutto ha cominciato a farmi provare angoscia.
Ma il peggio sono stati i pensieri intrusivi: nonostante avessi l'unico desiderio di voler tornare a casa dalla mia famiglia e dalla mia ragazza, ero tartassata da interrogativi: e se volessi rimanere qua?
E se rimanessi qua?
E se non ce la facessi a partire quando dovrò tornare a casa?
E se qualcosa mi bloccasse?
Sono stati tra i venti giorni peggiori della mia vita: rinchiusa in casa, nel letto, senza mangiare e presa da attacchi di panico.
Il punto è che non riuscivo a capirne il motivo, visto che ero cosciente del fatto che sarei tornata a casa per le vacanze.
Quando poi è arrivato il momento di tornare a casa, già all'aeroporto mi sono risentita me stessa e il tempo trascorso ha fatto tornare la versione normale di me: spensierata, positiva, determinata.
Di tanto in tanto, però, avevo questi flash sul fatto che sarei dovuta tornare in Spagna che mi provocavano un vuoto di stomaco ma cercavo di non pensarci.
Purtroppo sono dovuta partire per tornare qui e nonostante so bene che si tratta solo di un mese e poco più, sono ripiombata nell'ansia e nei pensieri intrusivi.
Le mie giornate sono scandite dalla paura e dall'ansia di stare in questo posto, dalla solitudine più acuta.
Non voglio neanche più frequentare le mie colleghe perché anche loro mi provocano angoscia come tutto qui.
Quando cerco di dirmi che passerà e non importa che io stia così perché è solo un momento provvisorio, mi vengono le ansie perché mi sembra di non vivere bene un'esperienza, poi mi chiedo se in fondo va bene così oppure se è l'ansia stessa a provocare questo malessere e vivo con l'ansia costante che possa succedere qualcosa che mi faccia cambiare idea e rimanere qui.
Io voglio solo tornare alla mia vita, dalla mia famiglia e dalla mia ragazza.
Non sto vivendo, sto sopravvivendo.
[#1]
Gentile utente,
deduco che quest'esperienza all'estero le abbia portato a dolori e a confrontarsi con "delle parti di lei" che finora non aveva mai visto. Di per sè, è possibile che un'esperienza del genere possa mettere alla prova il nostro senso di adattamento, e se troviamo un contesto poco accogliente o non adatto a noi è piuttosto normale vivere ogni cosa al peggio. Ipotizzo che dopo la partenza della sua ragazza lei abbia potuto percepire ancora di puù la differenza di come si possa stare lì con e senza di lei... e quindi questo ha probabilmente scatenato forti reazioni emotive, che forse spaventandola, hanno portato ad agitazione e quindi ansia. il mio consiglio è di provare ad affrontare la cosa se gli attacchi di panico rendono la vita invalidante, può farlo con un collega italiano in Spagna, o con colleghi che lavorano anche via skype, oppure tornata in Italia.
deduco che quest'esperienza all'estero le abbia portato a dolori e a confrontarsi con "delle parti di lei" che finora non aveva mai visto. Di per sè, è possibile che un'esperienza del genere possa mettere alla prova il nostro senso di adattamento, e se troviamo un contesto poco accogliente o non adatto a noi è piuttosto normale vivere ogni cosa al peggio. Ipotizzo che dopo la partenza della sua ragazza lei abbia potuto percepire ancora di puù la differenza di come si possa stare lì con e senza di lei... e quindi questo ha probabilmente scatenato forti reazioni emotive, che forse spaventandola, hanno portato ad agitazione e quindi ansia. il mio consiglio è di provare ad affrontare la cosa se gli attacchi di panico rendono la vita invalidante, può farlo con un collega italiano in Spagna, o con colleghi che lavorano anche via skype, oppure tornata in Italia.
Cordialmente,
Dr.ssa Paola Dordoni
[#2]
Utente
La ringrazio molto per la sua risposta.
Devo dirle che ho sempre sofferto di ansia e di DOC: sulla morte, sulla religione.
È successo da un giorno all'altro, anche in momenti in cui ero davvero tranquilla. Spesso è capitato dalla notte alla mattina: attacchi di panico, angoscia, pensieri intrusivi ossessivi che non mi hanno lasciato libera per mesi ed era un continuo cercare di rasserenarmi sulle cose strane che pensavo, soprattutto quando succedeva su cose che non facevano minimamente parte della mia vita o del mio modo di pensare.
Adesso mi succede lo stesso: so quali sono i miei desideri e le mie reali intenzioni ma i pensieri intrusivi non mi lasciano in pace, quindi siccome non voglio altro che andare a casa e lasciarmi tutto alle spalle, i pensieri intrusivi mi ossessionano col contrario e questo crea un vortice di fobie.
Purtroppo a questo si aggiunge la solitudine, la depressione e i sensi di colpa e vorrei solo spegnere il cervello. È un vortice strano: l'unico pensiero che mi tiene in vita e mi spinge a vivere le giornate fino alla fine è l'idea della mia famiglia, della mia ragazza, di tutto quello che mi aspetta quando torno a casa, della tesi, ma questo si ritorce contro di me nei pensieri del DOC perché ho paura di rimanere intrappolata qui, quindi quando mi sento meglio pensando a queste cose subito subentrano i pensieri intrusivi a creare un vortice di paura. Sento di impazzire.
Devo dirle che ho sempre sofferto di ansia e di DOC: sulla morte, sulla religione.
È successo da un giorno all'altro, anche in momenti in cui ero davvero tranquilla. Spesso è capitato dalla notte alla mattina: attacchi di panico, angoscia, pensieri intrusivi ossessivi che non mi hanno lasciato libera per mesi ed era un continuo cercare di rasserenarmi sulle cose strane che pensavo, soprattutto quando succedeva su cose che non facevano minimamente parte della mia vita o del mio modo di pensare.
Adesso mi succede lo stesso: so quali sono i miei desideri e le mie reali intenzioni ma i pensieri intrusivi non mi lasciano in pace, quindi siccome non voglio altro che andare a casa e lasciarmi tutto alle spalle, i pensieri intrusivi mi ossessionano col contrario e questo crea un vortice di fobie.
Purtroppo a questo si aggiunge la solitudine, la depressione e i sensi di colpa e vorrei solo spegnere il cervello. È un vortice strano: l'unico pensiero che mi tiene in vita e mi spinge a vivere le giornate fino alla fine è l'idea della mia famiglia, della mia ragazza, di tutto quello che mi aspetta quando torno a casa, della tesi, ma questo si ritorce contro di me nei pensieri del DOC perché ho paura di rimanere intrappolata qui, quindi quando mi sento meglio pensando a queste cose subito subentrano i pensieri intrusivi a creare un vortice di paura. Sento di impazzire.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.7k visite dal 21/01/2020.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.