Ricaduta attacchi di panico
Gentili medici,
faccio psicoterapia presso uno psicologo dalla fine del 2017 per un disturbo da attacchi di panico e non prendo nessun medicinale non avendo mai fatto visite psichiatriche; nel tempo, col miglioramento dei sintomi gli incontri dell'ultimo anno si sono svolti a cadenza mensile.
Stavo molto ma molto meglio da quando ho iniziato tanto che speravo quasi che il problema si fosse risolto se non fosse che dall'inizio di questo nuovo anno sono tornati di nuovo degli attacchi di ansia molto forti, che si manifestano come un senso di paura nelle gambe, tremori, battito accelerato, sudorazione diffusa, bocca asciutta, senso di pseudovertigine, oppressione al petto e una gran paura che mi venga un colpo da un momento all'altro.
E quando l'attacco arriva l'esperienza fa a farsi friggere e si perde la lucidità.
La paura è sempre la stessa.
La mente va da una parte ma il corpo coi suoi sintomi sembra voler andare da un'altra parte.
E me la prendo con me stesso, perchè mi sento impotente oltre a pensare che il lavoro fatto finora sia stato vano.
E' così che funziona in letteratura?
Alternanza di periodi ok e periodi invece in cui ritornano i sintomi?
faccio psicoterapia presso uno psicologo dalla fine del 2017 per un disturbo da attacchi di panico e non prendo nessun medicinale non avendo mai fatto visite psichiatriche; nel tempo, col miglioramento dei sintomi gli incontri dell'ultimo anno si sono svolti a cadenza mensile.
Stavo molto ma molto meglio da quando ho iniziato tanto che speravo quasi che il problema si fosse risolto se non fosse che dall'inizio di questo nuovo anno sono tornati di nuovo degli attacchi di ansia molto forti, che si manifestano come un senso di paura nelle gambe, tremori, battito accelerato, sudorazione diffusa, bocca asciutta, senso di pseudovertigine, oppressione al petto e una gran paura che mi venga un colpo da un momento all'altro.
E quando l'attacco arriva l'esperienza fa a farsi friggere e si perde la lucidità.
La paura è sempre la stessa.
La mente va da una parte ma il corpo coi suoi sintomi sembra voler andare da un'altra parte.
E me la prendo con me stesso, perchè mi sento impotente oltre a pensare che il lavoro fatto finora sia stato vano.
E' così che funziona in letteratura?
Alternanza di periodi ok e periodi invece in cui ritornano i sintomi?
[#1]
Descrivere i sintomi del suo malessere, tutti avvertiti su un piano somatico, non fornisce a chi legge un quadro abbastanza comprensibile delle sue sofferenze. Magari segnala una difficoltà di avvicinamento alle problematiche che stanno più in profondità. La psicoterapia cerca di contattare queste aree profonde, di favorire qui i cambiamenti, ciò che ha il potere quindi di sciogliere i sintomi stessi, oltre che di indurre prima di tutto un benessere e un equilibrio generali. Ovviamente tutto ciò è perseguibile entro un setting psicoterapeutico solido e rigoroso e del quale si avverte il beneficio e le prospettive favorevoli. Questa non è la sua prima richiesta di consigli a MI,
quando sarebbe naturale affrontare tali dubbi con il suo terapeuta. Perché non è così?
Forse non vengono espressi in quell'ambito? Entro quella relazione curativa? Perché? Oppure non ottengono risposta? O non sente abbastanza fiducia? Sono solo alcune domande che tendono a farla riflettere al di là dei suoi sintomi, per quanto disturbanti essi siano, e che non sottovaluto.
quando sarebbe naturale affrontare tali dubbi con il suo terapeuta. Perché non è così?
Forse non vengono espressi in quell'ambito? Entro quella relazione curativa? Perché? Oppure non ottengono risposta? O non sente abbastanza fiducia? Sono solo alcune domande che tendono a farla riflettere al di là dei suoi sintomi, per quanto disturbanti essi siano, e che non sottovaluto.
Dr. DANIELE RONDANINI- Dirig. Psicologo ASL RM 2- Psicoterapeuta - Psicoanalista Junghiano Didatta e Supervisore- Docente - CIPA Roma
3384703937
[#2]
Utente
Ecco dottore, io non so quali siano le problematiche più profonde che possano portare a questi attacchi, nel senso che potrebbero riguardare sia la sfera lavorativa che quella affettiva e familiare. Qualora fosse così sarebbero comunque problematiche relative alla maggior parte della popolazione, nessun caso eclatante di episodi in famiglia o sul lavoro. Quello di cui sono a conoscenza è che il primo attacco di panico del Novembre 2016 partì da un formicolio che sentivo a braccio sinistro dopo aver scritto col telefono per un pò di tempo, sintomo del tutto ovvio se il sangue non circola data la posizione piegata ed in alto del braccio; eppure partì l'attacco di panico peggiore in assoluto tra tutti i successivi, da manuale direi. Ed è la stessa base ipocondriaca che mi scatenata le crisi di ansia; vertigini, oppressione al petto, sudorazione, tachicardia, persino il sentire freddo a Gennaio mi mette preoccupazione. Insomma l'attacco non mi parte mentre penso che non ho una relazione amorosa o che non ho un lavoro fisso. A volte penso: anche povero e solo ma mi devo svegliare la mattina senza nulla, doloretti o sensazione varie intendendo. E queste cose lo psicologo le sa già. Sono stato bene molti mesi, tanto da avere la presunzione che col nuovo anno mi sarei lasciato tutto alle spalle e invece mi pare che non sia così.
Il sintomo attuale che prende tutte le mie preoccupazioni adesso che scrivo è la sensazione di paura nelle ginocchia, la stessa che si prova mentre si guarda da un posto molto alto verso il basso o se si assiste ad un incidente stradale, eppure sono seduto a casa mia. Credo che sia l'adrenalina a darmi questo fastidio. Il cuore, lo stomaco, l'intestino, la testa adesso non ci sono, non li sento nemmeno eppure arriveranno i giorni dell'infarto, dell'ictus, della sensazione di dover vomitare...tutto a ruota una volta ciascuno. Ma io non imparo, l'esperienza va a farsi friggere!
Il sintomo attuale che prende tutte le mie preoccupazioni adesso che scrivo è la sensazione di paura nelle ginocchia, la stessa che si prova mentre si guarda da un posto molto alto verso il basso o se si assiste ad un incidente stradale, eppure sono seduto a casa mia. Credo che sia l'adrenalina a darmi questo fastidio. Il cuore, lo stomaco, l'intestino, la testa adesso non ci sono, non li sento nemmeno eppure arriveranno i giorni dell'infarto, dell'ictus, della sensazione di dover vomitare...tutto a ruota una volta ciascuno. Ma io non imparo, l'esperienza va a farsi friggere!
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.5k visite dal 19/01/2020.
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