Gelosia ed insicurezza
Salve,
alcuni mesi fa ho lasciato il mio compagno dopo due anni.
Il mio ex compagno vive con i genitori da 48 anni.
Prima di me, aveva avuto solo due relazioni.
Ad agosto gli ho chiesto di venire a convivere nel mio appartamento e la convivenza è durata solo 4 mesi perché, esasperata, gli ho chiesto di andarsene.
Lo ritengo una persona concreta ed intelligente, ma poco sensibile e spesso mi faceva soffrire per i suoi modi scontrosi e la sua freddezza: mi sgridava spesso, alzava la voce, mi riprendeva anche per sciocchezze e mi prendeva in giro con i suoi amici dicendo che la vita con me era solo sopportazione.
Ma il problema principale era la mia gelosia.
Quando vedeva una bella ragazza per la strada si voltava a guardarla con ammirazione e a volte faceva apprezzamenti sulla bellezza di ragazze anche molto giovani.
Avevo la sensazione che stesse assieme a me perchè non aveva trovato di meglio.
Non mi faceva mai un complimento, da parte sua non c'era mai una parola dolce o un gesto di affetto, ma percepivo solo freddezza e a volte indifferenza.
Io sono a pezzi perchè lo amo, ma da parte sua non percepivo amore.
Siamo rimasti in contatto e spero che la lontananza lo faccia riflettere.
Vorrei chiedervi, come secondo voi, mi dovrei comportare con lui per entrare nel suo cuore.
grazie
alcuni mesi fa ho lasciato il mio compagno dopo due anni.
Il mio ex compagno vive con i genitori da 48 anni.
Prima di me, aveva avuto solo due relazioni.
Ad agosto gli ho chiesto di venire a convivere nel mio appartamento e la convivenza è durata solo 4 mesi perché, esasperata, gli ho chiesto di andarsene.
Lo ritengo una persona concreta ed intelligente, ma poco sensibile e spesso mi faceva soffrire per i suoi modi scontrosi e la sua freddezza: mi sgridava spesso, alzava la voce, mi riprendeva anche per sciocchezze e mi prendeva in giro con i suoi amici dicendo che la vita con me era solo sopportazione.
Ma il problema principale era la mia gelosia.
Quando vedeva una bella ragazza per la strada si voltava a guardarla con ammirazione e a volte faceva apprezzamenti sulla bellezza di ragazze anche molto giovani.
Avevo la sensazione che stesse assieme a me perchè non aveva trovato di meglio.
Non mi faceva mai un complimento, da parte sua non c'era mai una parola dolce o un gesto di affetto, ma percepivo solo freddezza e a volte indifferenza.
Io sono a pezzi perchè lo amo, ma da parte sua non percepivo amore.
Siamo rimasti in contatto e spero che la lontananza lo faccia riflettere.
Vorrei chiedervi, come secondo voi, mi dovrei comportare con lui per entrare nel suo cuore.
grazie
[#1]
Buongiorno Signora,
quando si ama una persona e non si è ricambiati con la stessa delicatezza e amore si soffre molto. Si sta sulle spine, si pensa in continuazione alle possibilità e ci si riempi di dubbi.
La richiesta che Lei ci fa è come poter entrare nel cuore di questa persona che non sa amarla, che non le trasmette sicurezza e calore.
So che è dura ed è difficile ascoltare le parole che le sto per scrivere, ma una persona non possiamo cambiarla. Né lei né io. Chi desidera cambiare perché si accorge che così non funziona prova e cambia. Chi è fermo nelle sue posizioni rimane lì.
Non è colpa sua. La domanda invece che desidero farLe è questa: io credo che Lei meriti di essere amata, oltre che amare. Di sentire vicinanza e calore. Comprensione e gioia, allegria e magari condividere qualche risata.
Per quale dolore fa fatica a sentire questa sfumatura?
Elena Grimaldo
Psicologa-Psicoterapeuta relazionale di Relazioni Uniche
quando si ama una persona e non si è ricambiati con la stessa delicatezza e amore si soffre molto. Si sta sulle spine, si pensa in continuazione alle possibilità e ci si riempi di dubbi.
La richiesta che Lei ci fa è come poter entrare nel cuore di questa persona che non sa amarla, che non le trasmette sicurezza e calore.
So che è dura ed è difficile ascoltare le parole che le sto per scrivere, ma una persona non possiamo cambiarla. Né lei né io. Chi desidera cambiare perché si accorge che così non funziona prova e cambia. Chi è fermo nelle sue posizioni rimane lì.
Non è colpa sua. La domanda invece che desidero farLe è questa: io credo che Lei meriti di essere amata, oltre che amare. Di sentire vicinanza e calore. Comprensione e gioia, allegria e magari condividere qualche risata.
Per quale dolore fa fatica a sentire questa sfumatura?
Elena Grimaldo
Psicologa-Psicoterapeuta relazionale di Relazioni Uniche
Dr.ssa Elena Grimaldo
Psicologa - Psicoterapeuta Familiare
cofondatrice della Re.te Amori 4.0
www.elenagrimaldo.it
[#2]
Ex utente
Gent.ma Dottoressa,
La ringrazio della sua risposta, da cui traspare una persona di una straordinaria umanità ed intuizione.
Vorrei che il mio rapporto con questo uomo fosse basato sulla "comprensione", ma faccio molta fatica a trasmettergli il mio disagio.
Tanto per farle un esempio, una sera eravamo a cena fuori e, mentre gli stavo parlando sono entrate due belle ragazze. Il mio compagno si è dilungato a guardarle, ed ha commentato dicendo che erano due belle signorine. Gli ho chiesto diverse volte di essere più discreto in mia presenza ed evitare apprezzamenti sulle altre donne, ma lui non capisce il dolore che provo quando si comporta così e dice che sono io che ingigantisco le cose e che non c'è nulla di male se lui guarda una bella ragazza. Gli ho detto che qualsiasi donna innamorata soffrirebbe a vedere il proprio uomo rapito dalla bellezza di una ragazza, ma niente da fare! Lui è convinto che sia io malata di gelosia e che il processo di guarigione debba partire da me stessa. In realtà io chiedo solo rispetto, nel senso che se è in mia presenza, eviti certi sguardi e certi apprezzamenti.
Desidero sì la felicità, ma la desidero assieme a lui, sperando che un giorno si ravveda, anche se come lei dice, le persone non cambiano.
Non voglio nessun altro uomo, perché amo lui.
Ma piuttosto di soffrire così, sto da sola.
Grazie di cuore
La ringrazio della sua risposta, da cui traspare una persona di una straordinaria umanità ed intuizione.
Vorrei che il mio rapporto con questo uomo fosse basato sulla "comprensione", ma faccio molta fatica a trasmettergli il mio disagio.
Tanto per farle un esempio, una sera eravamo a cena fuori e, mentre gli stavo parlando sono entrate due belle ragazze. Il mio compagno si è dilungato a guardarle, ed ha commentato dicendo che erano due belle signorine. Gli ho chiesto diverse volte di essere più discreto in mia presenza ed evitare apprezzamenti sulle altre donne, ma lui non capisce il dolore che provo quando si comporta così e dice che sono io che ingigantisco le cose e che non c'è nulla di male se lui guarda una bella ragazza. Gli ho detto che qualsiasi donna innamorata soffrirebbe a vedere il proprio uomo rapito dalla bellezza di una ragazza, ma niente da fare! Lui è convinto che sia io malata di gelosia e che il processo di guarigione debba partire da me stessa. In realtà io chiedo solo rispetto, nel senso che se è in mia presenza, eviti certi sguardi e certi apprezzamenti.
Desidero sì la felicità, ma la desidero assieme a lui, sperando che un giorno si ravveda, anche se come lei dice, le persone non cambiano.
Non voglio nessun altro uomo, perché amo lui.
Ma piuttosto di soffrire così, sto da sola.
Grazie di cuore
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 895 visite dal 18/01/2020.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.