Destrutturazione dell'identità?

Gent.mi Dottori,
seguo una psicoterapia di gruppo (di tipo transazionale credo..) da 8 mesi. Dato che ultimamente mi sento più "depersonalizzata" che mai(..nel senso che sto continuamente a monitorarmi i pensieri, a non capire chi e cosa sono, a non sentirmi..), mi chiedevo se questo potesse essere un normale passaggio dell'analisi e quindi una destrutturazione della mia identità per come l'ho sempre "conosciuta", o un'altra espressione della mia ansia, o non so cos'altro..
Quello che so per certo è che mi sento sempre più confusa, con sempre meno speranze di uscire da quest'empasse e con molte probabilità che tutta questa ruminazione esistenziale si radichi nella mia testa e non mi molli più..

Ringrazio anticipatamente per il Vostro aiuto
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Gentile ragazza,questo.... mi sento depersonalizzatta... andrebbe chiarito meglio affinchè si possa comprendere la reale natura del suo disturbo. Non possiamo sapere quale sia il progetto terapeutico delle sedute di gruppo che sta effettuando tuttavia se a distanza di otto mesi i risultati li considera poco significativi forse il trattamento potrebbe non essere adeguato. Solo lei tuttavia potrà stabilire su se stessa la sensazione di miglioramento o meno..

cordialmente

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
potrebbe sospendere temporaneamente le sedute di gruppo e provare a chiedere una consulenza psichiatrica, giusto per inquadrare meglio queste manifestazioni, e successivamente un parere presso un terapeuta di altro orientamento.

D'altronde, con questi sintomi che la disturbano, non credo lei per ora riesca a trarre particolare giovamento dalla terapia di gruppo

Quando starà meglio, se se la sente, potrà sempre ricominciare gli incontri di gruppo

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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Utente
Utente
Gent.mo Dott. Bulla,
in effetti ho agito proprio come lei consiglia..ho consultato uno psichiatra quando mi sono accorta di questo "nuovo sintomo" e lui mi ha detto che si trattava di una manifestazione ansiosa, una sorta di difesa. Quanto alla psicoterapia ne ho ovviamente parlato con lo psicoterapeuta che però ha insistito sulla necessità per me di questo tipo di terapia piuttosto che individuale. L'alternativa sarebbe cambiare totalmente psicoterapeuta, ma non solo per me sarebbe durissima ora iniziare per la terza volta un percorso dall'inizio, non saprei neanche a quale bravo psicologo potermi rivolgere nella mia città..
Grazie ancora
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazza
Il criterio principale nello stabilire se una psicoterapia ci sta facendo bene oppure no dovrebbe sempre essere nostro: se ci sentiamo meglio, allora va bene. Ma se le nostre sensazioni ci inviano segnali preoccupanti, allora è meglio fermarsi un attimo e chiarire bene i termini della questione.

Per questo, la prima cosa che farei è parlarne con il/i terapeuta/i che vi stanno seguendo, e ascolterei che cosa mi dicono. Il suggerimento del collega di chiedere un secondo parere mi trova pienamente d'accordo.

Può anche leggere quest'articolo, per sapere che cosa aspettarsi da una terapia:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com