Tutte le carte in regola per essere felice in società, ma..?

Salve a tutti,

In adolescenza ero brutta e andavo male in ogni attività da me svolta, scolastica e sportiva e questo mi faceva star malissimo.
Ero un disastro a scuola, venivo presa in giro pesantemente per questo, ero trasandata e perciò sono stata vittima di bullismo per tantissimi anni.
Ho sofferto molto perché un tempo non riuscivo a capire il perché il mio essere brutta e con uno scarso rendimento, potessero essere motivi validi di violenza psicologica.


Crescendo sono diventata una bella ragazza, con molti interessi e obiettivi, studio in un'università prestigiosa una materia non proprio alla portata di tutti; ma non me ne frega niente di tutto ciò.
O meglio, non mi interessano i riscontri sociali che ho "grazie" a queste caratteristiche.
Non mi sento lusingata nel piacere esteticamente, né nel sentirmi ammirata per il ruolo che ho.
Le motivazioni (secondo me) sono dovute al fatto che penso di essere diventata bella per puro caso, e il ruolo che ho invece, ce l'ho perché mi sono finalmente rimboccata le maniche e me lo sono guadagnato; quindi non mi sento migliore rispetto ad altri, ma noto invece che intorno a me, nei rapporti e nelle relazioni, ci sono delle vere e proprie regole "implicite" per cui se sei bello e "conti" certa gente si avvicina a te, se invece sei brutto e fai l'operaio la gente non ti considera.
A me questa condizione (ditemi se è un'impressione mia, o se effettivamente capita spesso/sempre o ogni tanto) mi pesa da morire, mi suscita un disinteresse quasi totale verso gli altri perché sono convinta che le persone si avvicinino a me solo per le qualità sopracitate.
Anche perché io sono sempre io; la mia sensibilità che avevo un tempo la ho tutt'ora, le idee che avevo le ho tutt'ora, certo sono cresciuta ma sono sempre io.

C'è chi si avvicina a me consapevole di ciò, con il mirato intento di essere mia amica/amico/partner perché vuole circondarsi di persone di un "certo tipo", chi invece senza neanche accorgersene è semplicemente affascinato e quindi mi idealizza un po' troppo; sta di fatto che comunque non percepisco genuinità che è quella che vorrei.

Io vengo da una famiglia umile, e tutto quello che ho me lo sto costruendo con tanti sacrifici.
Ma mi fa schifo vedere la gente che un tempo mi scherniva, strisciare solo perché oggi sono considerata una persona che conta.
Contavo anche prima, solo che a differenza loro in adolescenza mi divertivo e non curavo l'ambizione e l'arrivismo, anche perché venendo da una famiglia di persone con lavori normali/umili, non sono mai stati particolarmente severi e formali nei miei confronti.

In sintesi,
mi riduco ad avere tutte le carte in regola per essere una persona felice socialmente ma non me le godo per niente perché mi fanno schifo certi meccanismi sociali.

Che faccio?


Aggiornata 8 min fa:
La sensazione che provo è simile al ribrezzo nel vedere le persone che un tempo mi schernivano e prendevano in giro per mille motivi e ora inve e mi leccano i piedi
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

le amicizie ce le scegliamo noi.

Dei leccapiedi faccia quello che crede,
non meritano la Sua attenzione e nemmeno il Suo risentimento.

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Dr.ssa Eleonora Arduino Psicoterapeuta, Psicologo 62
Concordo con la risposta della collega e aggiungo: se i media e certe sub culture sono in linea con quanto lei nota, esistono vaste aree di popolazione che invece si muovono diversamente anche se sono meno visibili. A volte ci troviamo inseriti in contesti che non ci corrispondono a livello valoriale e/o relazionale (l'università prestigiosa, il ruolo lavorativo, ecc.) dove vigono certe modalità e ci sembra che tutto il mondo sia così. Ma non è vero. Il nostro quotidiano mondo non è tutto il mondo. Basta guardare altrove, a volte proprio solo la porta accanto.

Dr.ssa Eleonora Arduino
psicologa-psicoterapeuta

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