Autolesionismo e rapporto di coppia
Salve a tutti, vi ringrazio in anticipo per il tempo che mi dedicherete.
Sono una ragazza di venti anni, e ho da poco troncato la relazione con il mio ragazzo storico, per problemi che purtroppo non sono da poco.
Ci conosciamo da tempo e già da prima avevo intuito che qualcosa non andava.
Vorrei iniziare dicendo che a distanza di anni si ripresenta la stessa crisi e pure nello stesso periodo, in un arco di tempo molto scandito.
Lui accusa una forte ansia, cosa che mi ripete ogni giorno.
Ci sono problemi di insonnia, o se dorme, si sveglia di continuo con ''un peso nel petto''.
Noto che il suo atteggiamento nei miei confronti cambia, diventa sempre più freddo e distaccato e mette via tutto il suo lato dolce e premuroso.
Di presenza le cose sembravano quasi le stesse, anche se qualche piccola differenza c'era.
Un giorno mi dice che ha dubbi su tutto, anche su di noi e che per questo gli sarebbe servito un po' di tempo per pensare a cosa fare.
Mi sembrò una richiesta così ingiusta ed egoista... ho cercato di farlo ragionare e alla fine lui stesso dice di volerci riprovare.
Ci rimettiamo in cammino ma non cambia molto, sopratutto con i messaggi, troppo distante.
Abbiamo parlato diverse volte, ma la cosa che mi preoccupava di più era il suo fare nel frattempo.
Ho notato che erano comparsi dei graffi sul polso e sul braccio, graffi che, avevano poco di innocuo e che sembravano veramente fatti di proposito.
Alla fine è lui stesso che me li mostra (non ho fatto inizialmente domande perché non volevo si sentisse stressato) dicendomi che se li è procurati da solo.
Ho subito pensato di dirgli di rivolgersi ad uno specialista ma non ne ho avuto il coraggio, pensando potesse agitarsi di più.
Nel mentre mi chiedo se a casa sappiano qualcosa ma a quanto pare, no.
Lui diventa sempre più strano, ha momenti (quando siamo faccia a faccia) in cui sembra il solito ragazzo, altri in cui scatta come una furia per piccole cose... non riesco più a capirlo.
I graffi diventano tagli, le sue parole sono sempre più dure.
Diceva di non essere in grado di farmi stare tranquilla e felice, che lui era il danno, che era condannato a questo per sempre.
Non mi dà vie di fuga, faccio una grande sfuriata dopo il suo ennesimo errore.
lo lascio, Gli dico le peggiori cose non controllandomi, mi mostra di nuovo i tagli...sembra quasi un meccanismo di difesa, una giustificazione, non lo so proprio spiegare.
In casa se ne sono accorti, adesso dovrebbe essere in terapia.
Può un problema del genere condizionare un rapporto sano?
purtroppo non mi sento molto capita in generale, mi liquidano tutti dicendo che c'è un'altra, magari hanno ragione, ma penso che il problema principale sia questo adesso.
Anche a casa è irriconoscibile, cosa ne pensate?
Grazie mille ancora.
Sono una ragazza di venti anni, e ho da poco troncato la relazione con il mio ragazzo storico, per problemi che purtroppo non sono da poco.
Ci conosciamo da tempo e già da prima avevo intuito che qualcosa non andava.
Vorrei iniziare dicendo che a distanza di anni si ripresenta la stessa crisi e pure nello stesso periodo, in un arco di tempo molto scandito.
Lui accusa una forte ansia, cosa che mi ripete ogni giorno.
Ci sono problemi di insonnia, o se dorme, si sveglia di continuo con ''un peso nel petto''.
Noto che il suo atteggiamento nei miei confronti cambia, diventa sempre più freddo e distaccato e mette via tutto il suo lato dolce e premuroso.
Di presenza le cose sembravano quasi le stesse, anche se qualche piccola differenza c'era.
Un giorno mi dice che ha dubbi su tutto, anche su di noi e che per questo gli sarebbe servito un po' di tempo per pensare a cosa fare.
Mi sembrò una richiesta così ingiusta ed egoista... ho cercato di farlo ragionare e alla fine lui stesso dice di volerci riprovare.
Ci rimettiamo in cammino ma non cambia molto, sopratutto con i messaggi, troppo distante.
Abbiamo parlato diverse volte, ma la cosa che mi preoccupava di più era il suo fare nel frattempo.
Ho notato che erano comparsi dei graffi sul polso e sul braccio, graffi che, avevano poco di innocuo e che sembravano veramente fatti di proposito.
Alla fine è lui stesso che me li mostra (non ho fatto inizialmente domande perché non volevo si sentisse stressato) dicendomi che se li è procurati da solo.
Ho subito pensato di dirgli di rivolgersi ad uno specialista ma non ne ho avuto il coraggio, pensando potesse agitarsi di più.
Nel mentre mi chiedo se a casa sappiano qualcosa ma a quanto pare, no.
Lui diventa sempre più strano, ha momenti (quando siamo faccia a faccia) in cui sembra il solito ragazzo, altri in cui scatta come una furia per piccole cose... non riesco più a capirlo.
I graffi diventano tagli, le sue parole sono sempre più dure.
Diceva di non essere in grado di farmi stare tranquilla e felice, che lui era il danno, che era condannato a questo per sempre.
Non mi dà vie di fuga, faccio una grande sfuriata dopo il suo ennesimo errore.
lo lascio, Gli dico le peggiori cose non controllandomi, mi mostra di nuovo i tagli...sembra quasi un meccanismo di difesa, una giustificazione, non lo so proprio spiegare.
In casa se ne sono accorti, adesso dovrebbe essere in terapia.
Può un problema del genere condizionare un rapporto sano?
purtroppo non mi sento molto capita in generale, mi liquidano tutti dicendo che c'è un'altra, magari hanno ragione, ma penso che il problema principale sia questo adesso.
Anche a casa è irriconoscibile, cosa ne pensate?
Grazie mille ancora.
[#1]
Gentile ragazza,
"Può un problema del genere condizionare un rapporto sano?"
sì, certo che sì.
Le crisi della coppia non nascono unicamente per motivi che riguardano l'interno della coppia stessa,
ma anche per cause e per malesseri che colpiscono uno dei due come persona singola,
e che lo portano a vivere male il rapporto con se stesso.
Uno che sta male con sè, che ha dentro un disagio terribile, cosa può dare all'altra persona? Nulla.
E dunque il sofferente si ritira dalla relazione proprio per il bene che vuole all'altra.
Oppure è l'altro/a che, non capendo la situazione (perchè è difficile capire questo genere di disturbi), lascia.
Ansia forte,
autolesionismo,
disturbi costanti del sonno,
segnalano un disagio potenzialmente profondo,
che abbisogna di ascolto specialistico e di cura.
Psicologo psicoterapeuta e Psichiatra sono gli specialisti deputati alla cura
e forse lui attualmente è seguito da uno di loro:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-e-piu-efficace-dei-soli-farmaci-nel-lungo-periodo.html .
Se Le interessa approfondire maggiormente ce lo segnali,
o anche legga questo approfondimento soprattutto nell'ultima parte:
https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/26-depressione.html#LE_CAUSE_DELLA_DEPRESSIONE
Un Ciao.
Dott. Brunialti
"Può un problema del genere condizionare un rapporto sano?"
sì, certo che sì.
Le crisi della coppia non nascono unicamente per motivi che riguardano l'interno della coppia stessa,
ma anche per cause e per malesseri che colpiscono uno dei due come persona singola,
e che lo portano a vivere male il rapporto con se stesso.
Uno che sta male con sè, che ha dentro un disagio terribile, cosa può dare all'altra persona? Nulla.
E dunque il sofferente si ritira dalla relazione proprio per il bene che vuole all'altra.
Oppure è l'altro/a che, non capendo la situazione (perchè è difficile capire questo genere di disturbi), lascia.
Ansia forte,
autolesionismo,
disturbi costanti del sonno,
segnalano un disagio potenzialmente profondo,
che abbisogna di ascolto specialistico e di cura.
Psicologo psicoterapeuta e Psichiatra sono gli specialisti deputati alla cura
e forse lui attualmente è seguito da uno di loro:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-e-piu-efficace-dei-soli-farmaci-nel-lungo-periodo.html .
Se Le interessa approfondire maggiormente ce lo segnali,
o anche legga questo approfondimento soprattutto nell'ultima parte:
https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/26-depressione.html#LE_CAUSE_DELLA_DEPRESSIONE
Un Ciao.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Ex utente
Grazie mille Dottoressa, è stata molto esaustiva.
Volevo chiederle un’altra cosa: come bisogna approcciarsi in questi casi? Dopo una terapia potrebbe ripresentarsi il problema? Temo di non aver gestito bene la situazione essendo inesperta. Spesso non vedevo tanta voglia di collaborare da parte sua, sembrava solo avvolto dal suo stare male.
La ringrazio ancora
Volevo chiederle un’altra cosa: come bisogna approcciarsi in questi casi? Dopo una terapia potrebbe ripresentarsi il problema? Temo di non aver gestito bene la situazione essendo inesperta. Spesso non vedevo tanta voglia di collaborare da parte sua, sembrava solo avvolto dal suo stare male.
La ringrazio ancora
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.3k visite dal 11/01/2020.
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