Depressione o vera fame....aiuto
Salve, avrei bisogno di un bel consulto.Sono Michele, è ormai 3 anni che convivo con crisi sfogate sul cibo. Ho periodi lunghi che capitano tutti i giorni a tutte le ore e questo mi distrugge totalmente (fisicamente e mentalmente).Sono uno sportivo e lo faccio come lavoro (ciclismo), ho avuto momenti veramente difficili che sfogavo sul cibo,mille ricadute, sono stato da uno psicologo per quasi un'anno, poi sono pian piano diminuite e capitava un'eccezione ogni 20 giorni e basta. Ma ora sono tornate, ma il brutto è che nella mia giornata va tutto bene, le cose che pensavo portavano le crisi le avevo eliminate, mi arriva una tremenda voglia di mangiare, ma mangio esageratemente tanto, e ho sempre fame fame fame. Non capisco, andava tutto bene e sono ricaduto di nuovo. Prima alternavo abbuffate, con digiuni, allenamenti sfrenati, poche volte vomitavo, e usavo molte supposte per andare in bagno. Ora mangio stratanto, continuo anvhe quando sono pieno, giorno e notte. Il mio medico dice che è tutta questione di testa, ma io ho proprio fame. Per esempio se mangio un pezzetto di cioccolato devo finire la stecca, se avanza il pane in casa devo finirlo tutto,ecc ecc... e poi dico che da domani incomincio a fare un'alimentazione giusta, invece non riesco. Volevo chiedere se è solo una cosa psicologica ho può essere anche qualcosa derivato ad un problema fisico. Spero di essermi spiegato, ho perso di nuovo il sorriso veramente, e non voglio tornare a pensare di farmi del male. Mi seve veramente un'aiuto, una risposta, un consiglio, qualcosa per tornare il ragazzo semplice di una volta. GRAZIE michele
[#1]
Gentile ragazzo, sembra che già il suo medico abbia escluso problemi fisici e da quello che racconta un probabile disturbo del comportamento alimentare le si sta riprospettando. In alcune occasioni è davvero difficile distinguere una fame emotiva da una fisiologica e le sensazioni sono anche indistinguibili. Ha già detto che in passato con lo psicologo le cose migliorarono e questo già potrebbe spiegare una problematica psicologica.
Torni alle cure psicologiche prima che la situazione le possa sfuggire di mano.
cordialmente
Torni alle cure psicologiche prima che la situazione le possa sfuggire di mano.
cordialmente
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Gentile Michele
Il suo essere riuscito a portare le crisi a una volta ogni 20 giorni anziché ogni giorno può essere considerato un buon risultato iniziale, ma non basta. Questo tipo di disturbi è come un virus, se non è eliminato completamente tende a ritornare. Non completare il lavoro significa chiudere 99 porte e lasciarne una aperta, attraverso la quale possiamo ricascarci.
Pertanto, la invito a intraprendere con maggior decisione e convinzione il suo percorso di cura, trattando se occorre anche questioni che potrebbero essere collegate a quella del cibo. Ad esempio, problemi di tipo affettivo o relazionale sono spesso presenti in chi è affetto da disturbi alimentari, ma non so se questo è il suo caso.
Il consulto del quale ha così tanto bisogno, però, purtroppo non potremo darglielo qui perché in questi casi è necessario esserci di persona.
Se crede, nel frattempo può dare un'occhiata a quest'articolo:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_bulimia.htm
Cordiali saluti
Il suo essere riuscito a portare le crisi a una volta ogni 20 giorni anziché ogni giorno può essere considerato un buon risultato iniziale, ma non basta. Questo tipo di disturbi è come un virus, se non è eliminato completamente tende a ritornare. Non completare il lavoro significa chiudere 99 porte e lasciarne una aperta, attraverso la quale possiamo ricascarci.
Pertanto, la invito a intraprendere con maggior decisione e convinzione il suo percorso di cura, trattando se occorre anche questioni che potrebbero essere collegate a quella del cibo. Ad esempio, problemi di tipo affettivo o relazionale sono spesso presenti in chi è affetto da disturbi alimentari, ma non so se questo è il suo caso.
Il consulto del quale ha così tanto bisogno, però, purtroppo non potremo darglielo qui perché in questi casi è necessario esserci di persona.
Se crede, nel frattempo può dare un'occhiata a quest'articolo:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_bulimia.htm
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#4]
Gentile Michele,
da quello che descrivi penso si tratti di un Disturbo del Comportamento Alimentare, tra l'altro molto frequente nello sport a livello agonistico.
Alterni momenti in cui ti lasci andare con l'alimentazione, ad altri in cui per placare il tuo senso di colpa ti senti costretto a digiunare oppure ad alenarti sempre di più. Questo fenomeno si chiama compensazione, e rappresenta uno degli elementi che mantengono il problema.
Il mio consiglio è quello intanto di confrontarti o col tuo medico di base oppure con il medico sportivo che segue la tua squadra. Insieme al professionista potresti decidere da dove iniziare il tuo percorso di cura. Secondo me dovresti rivolgerti ad un Centro specializzato nella cura dei DCA, ove potrai trovare psicologo, psichiatra, nutrizionista, e tutte le figure essenziali alla buona riuscita di tale trattamento.
Come tu stesso descrivi questo disturbo ha contribuito ad abbassarti notevolmente l'umore, per questo ti senti depresso. E' proprio attraverso un percorso di cura specialisticoche riuscirai a ritrovare quella grinta, necessaria anche ad affrontare ogni giorno gare ed allenamenti
da quello che descrivi penso si tratti di un Disturbo del Comportamento Alimentare, tra l'altro molto frequente nello sport a livello agonistico.
Alterni momenti in cui ti lasci andare con l'alimentazione, ad altri in cui per placare il tuo senso di colpa ti senti costretto a digiunare oppure ad alenarti sempre di più. Questo fenomeno si chiama compensazione, e rappresenta uno degli elementi che mantengono il problema.
Il mio consiglio è quello intanto di confrontarti o col tuo medico di base oppure con il medico sportivo che segue la tua squadra. Insieme al professionista potresti decidere da dove iniziare il tuo percorso di cura. Secondo me dovresti rivolgerti ad un Centro specializzato nella cura dei DCA, ove potrai trovare psicologo, psichiatra, nutrizionista, e tutte le figure essenziali alla buona riuscita di tale trattamento.
Come tu stesso descrivi questo disturbo ha contribuito ad abbassarti notevolmente l'umore, per questo ti senti depresso. E' proprio attraverso un percorso di cura specialisticoche riuscirai a ritrovare quella grinta, necessaria anche ad affrontare ogni giorno gare ed allenamenti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2k visite dal 13/03/2009.
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