Ho deluso mia madre
Buonasera, ho 30 anni e sono mamma di una bambina di 3 anni.
Quando ero incinta, mia madre andò via dalla città, trasferendosi in un altra regione abbastanza lontana dalla nostra (ho una sorella di 25 anni) , per seguire il suo amore.
Mi ha lasciata sola in un momento così delicato, ma io non le ho mai dato colpe.
Da qualche mese ho provato a trasferirmi nella sua città per starle vicino, ma oltre a non piacermi affatto la città in cui si trova, sono triste per aver lasciato sola mia sorella, così oggi ho contattato mia madre per dirle che non avevo più intenzione di tornare lì da lei.
Premetto che da qualche mese lei ha aperto un attività commerciale con il suo compagno in cui ho lavorato anche io, lei contava molto sul mio aiuto, così dopo questa telefonata lei si è sentita delusa e tradita, non risponde più alle mie telefonate, nell'ultima che le ho fatto mi ha risposto il suo compagno dicendomi che sono adulta e che devo fare le mie scelte senza pensare a mia sorella, mi ha detto che non vogliono essere presi in giro da me e che preferiscono non vedermi più.
Questa cosa mi fa soffrire molto.
Mia madre ci diceva sempre " io ho sempre ragione su tutto, perché io sono la mamma!! ", questa frase da sempre è diventato uno stile di vita, sono sempre molto insicura, guardo sempre tutti con sospetto perché lei mi ha inculcato l'idea che al mondo nessuno mai è sincero e che tutti hanno un secondo fine.
Sono molto confusa e abbattuta, è giusto cercare sempre l'approvazione della madre nella vita?
O bisogna andare avanti da soli?
Sento di non essere nel giusto perché lei ha avuto questa reazione...vi prego aiutatemi, sto male
Quando ero incinta, mia madre andò via dalla città, trasferendosi in un altra regione abbastanza lontana dalla nostra (ho una sorella di 25 anni) , per seguire il suo amore.
Mi ha lasciata sola in un momento così delicato, ma io non le ho mai dato colpe.
Da qualche mese ho provato a trasferirmi nella sua città per starle vicino, ma oltre a non piacermi affatto la città in cui si trova, sono triste per aver lasciato sola mia sorella, così oggi ho contattato mia madre per dirle che non avevo più intenzione di tornare lì da lei.
Premetto che da qualche mese lei ha aperto un attività commerciale con il suo compagno in cui ho lavorato anche io, lei contava molto sul mio aiuto, così dopo questa telefonata lei si è sentita delusa e tradita, non risponde più alle mie telefonate, nell'ultima che le ho fatto mi ha risposto il suo compagno dicendomi che sono adulta e che devo fare le mie scelte senza pensare a mia sorella, mi ha detto che non vogliono essere presi in giro da me e che preferiscono non vedermi più.
Questa cosa mi fa soffrire molto.
Mia madre ci diceva sempre " io ho sempre ragione su tutto, perché io sono la mamma!! ", questa frase da sempre è diventato uno stile di vita, sono sempre molto insicura, guardo sempre tutti con sospetto perché lei mi ha inculcato l'idea che al mondo nessuno mai è sincero e che tutti hanno un secondo fine.
Sono molto confusa e abbattuta, è giusto cercare sempre l'approvazione della madre nella vita?
O bisogna andare avanti da soli?
Sento di non essere nel giusto perché lei ha avuto questa reazione...vi prego aiutatemi, sto male
[#1]
Gentile utente,
dalla Sua mail traspare un rapporto molto invischiato con Sua madre,
come se nè Lei nè lei
- nessuna delle due -
riuscisse per motivi diversi a fare a meno dell'altra.
Ma al contempo
- trattandosi di due persone adulte -
riuscisse a sacrificare la propria vita per l'altra.
Giustamente, dire.
- Nel caso di Sua madre:
perchè sacrificare la propria vita affettiva e la propria progettualità personale per una figlia ormai adulta?
Nel caso Suo:
perchè trasferirsi in un'altra città "per starle vicino" e aiutarla nell'attività commerciale, a discapito del Suo stesso benessere? Ma anche a spese della serenità della Sua bambina, considerato che Lei è anche una mamma oltre che una figlia...
"..è giusto cercare sempre l'approvazione della madre nella vita?" ci chiede.
Quando si è bambini è naturale "cercare sempre l'approvazione della madre",
da adolescenti è fisiologico opporsi per maturare la propria individualità,
da adulti si traccia una propria via e la si segue: essa talvolta incontrerà l'approvazione genitoriale e altre volte no.
Ma il criterio è la propria autorealizzazione,
non l'approvazione altrui.
E come se il Suo percorso di maturazione verso l'età psicologicamente adulta e il conseguente distanziamento dalla figura genitoriale si fosse inceppato.
Per rimetterlo in movimento sciogliendo tutta questa confusione di cui il compagno di Sua madre la incolpa
Le consiglio vivamente un percorso psicologico *di persona*.
Per chiarirsi può leggere: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5456-la-manipolazione-affettiva-genitoriale.html .
N.B. Esiste il padre della bimba? Cosa rappresenta nella Sua vita?
Dott. Brunialti
dalla Sua mail traspare un rapporto molto invischiato con Sua madre,
come se nè Lei nè lei
- nessuna delle due -
riuscisse per motivi diversi a fare a meno dell'altra.
Ma al contempo
- trattandosi di due persone adulte -
riuscisse a sacrificare la propria vita per l'altra.
Giustamente, dire.
- Nel caso di Sua madre:
perchè sacrificare la propria vita affettiva e la propria progettualità personale per una figlia ormai adulta?
Nel caso Suo:
perchè trasferirsi in un'altra città "per starle vicino" e aiutarla nell'attività commerciale, a discapito del Suo stesso benessere? Ma anche a spese della serenità della Sua bambina, considerato che Lei è anche una mamma oltre che una figlia...
"..è giusto cercare sempre l'approvazione della madre nella vita?" ci chiede.
Quando si è bambini è naturale "cercare sempre l'approvazione della madre",
da adolescenti è fisiologico opporsi per maturare la propria individualità,
da adulti si traccia una propria via e la si segue: essa talvolta incontrerà l'approvazione genitoriale e altre volte no.
Ma il criterio è la propria autorealizzazione,
non l'approvazione altrui.
E come se il Suo percorso di maturazione verso l'età psicologicamente adulta e il conseguente distanziamento dalla figura genitoriale si fosse inceppato.
Per rimetterlo in movimento sciogliendo tutta questa confusione di cui il compagno di Sua madre la incolpa
Le consiglio vivamente un percorso psicologico *di persona*.
Per chiarirsi può leggere: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5456-la-manipolazione-affettiva-genitoriale.html .
N.B. Esiste il padre della bimba? Cosa rappresenta nella Sua vita?
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Innanzitutto la ringrazio di cuore per avermi risposto.
Il padre della bimba esiste certo, lui lavora all'estero ma mai nella stessa città , ragione in più che mi ha spinto a provare il trasferimento nella città di mia madre.
L'idea di passare lì il resto della mia vita mi aveva messo un po' di angoscia e il fatto di dover lasciare mia sorella da sola mi ha fatto star male.
Il mio compagno non era sfavorevole all'idea del trasferimento, ma avendo già casa qui nel mio paese ed essendo lui sempre all'estero, organizzare un trasferimento è abbastanza complicato.
Penso che mia madre abbia semplificato troppo il concetto di trasferimento nella sua testa.
Dato che non ha alcuna fiducia nel prossimo, è convinta che tutte le persone che mi circondano non vogliono il mio bene, abbiamo sempre avuto delle divergenze....in passato per molte sue mancanze, mi ritrovavo ad essere sempre fuori casa...cercavo nelle famiglie degli altri quel calore che noi non avevamo più. Da quando mia madre ha lasciato mio padre è cambiata notevolmente. Ha cominciato a pensare solo a se stessa, afdermando continuamente che ormai eravamo grandi ( 21 anni io e 18 mia sorella) e non avevamo più bisogno di lei.
Domani contatterò una psicologa per iniziare un percorso .
Grazie di cuore
Il padre della bimba esiste certo, lui lavora all'estero ma mai nella stessa città , ragione in più che mi ha spinto a provare il trasferimento nella città di mia madre.
L'idea di passare lì il resto della mia vita mi aveva messo un po' di angoscia e il fatto di dover lasciare mia sorella da sola mi ha fatto star male.
Il mio compagno non era sfavorevole all'idea del trasferimento, ma avendo già casa qui nel mio paese ed essendo lui sempre all'estero, organizzare un trasferimento è abbastanza complicato.
Penso che mia madre abbia semplificato troppo il concetto di trasferimento nella sua testa.
Dato che non ha alcuna fiducia nel prossimo, è convinta che tutte le persone che mi circondano non vogliono il mio bene, abbiamo sempre avuto delle divergenze....in passato per molte sue mancanze, mi ritrovavo ad essere sempre fuori casa...cercavo nelle famiglie degli altri quel calore che noi non avevamo più. Da quando mia madre ha lasciato mio padre è cambiata notevolmente. Ha cominciato a pensare solo a se stessa, afdermando continuamente che ormai eravamo grandi ( 21 anni io e 18 mia sorella) e non avevamo più bisogno di lei.
Domani contatterò una psicologa per iniziare un percorso .
Grazie di cuore
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.9k visite dal 05/01/2020.
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