Una domanda dottori: si è rotto qualcosa dentro?

Salve dottori, vi spiego il mio problema e spero di trovare in voi un rapido consulto per quanto internet mi può e ci può consentire:
è un pò di tempo che i miei si sono separati e io mi ritrovo a vivere sempre da un pò solo con mio padre.

Mio padre è un tipo molto chiuso, introverso, insicuro ma soprattutto per nulla attivo.
Sembrerà strano e forse assurdo ma il suo stile di vita condiziona anche me replicando il suo stile di vita su me stesso (sembra come contagioso).

Mia madre invece è una donna piena di energia, sempre attiva, curiosa di imparare qualcosa che c'è di nuovo ogni volta (a differenza di mio padre che è disinteressato quasi a tutto), molto espansiva, sicura ed estroversa con le persone giuste.

Per fare una battuta è come se il tempo si fosse fermato per me, sto cercando con tutte le mie forze di uscire di casa e divagarmi (vi garantisco che con la sua influenza negativa non è facile) ma ora che ci sto provando sento come se si fosse rotto qualcosa dentro o come se sia accumulato un "debito" dentro di me.

Quando vado in macchina con altri per esempio trovo molto difficile stare seduto sul sedile ovvero mi viene come voglia di alzarmi e camminare, lo stesso quando vado dal barbiere e sto seduto per il taglio, sento sempre che ho bisogno di fare di più di quello che faccio ora.

La cosa più strana è che questa cosa si è presentata anche come un "dolore" sordo localizzato dietro la schiena al centro ma internamente.

Potete darmi una risposta a ciò che sento e che mi sta succedendo?
Consigli?

Vi ringrazio per la vostra attenzione e collaborazione
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Dr. Daniele Rondanini Psicologo, Psicoterapeuta 111 4
Alla sua età è sano e auspicabile perseguire la propria individuazione differenziandosi dalle figure genitoriali, quali che siano gli aspetti specifici dei genitori. Certamente, questi hanno un loro peso nel favorire o complicare il cambiamento di sé, a volte un peso psicologico tale da ostacolare il processo evolutivo del figlio. In tali casi c'è bisogno di aiuto specialistico. Ma i sintomi che lei prova sono in prima battuta segnali, che è chiamato a riconoscere. Se si manifesteranno sempre più sofferenti potrà valutare l'eventualità di un aiuto.

Dr. DANIELE RONDANINI- Dirig. Psicologo ASL RM 2- Psicoterapeuta - Psicoanalista Junghiano Didatta e Supervisore- Docente - CIPA Roma
3384703937