Mio figlio di 10 mesi non vuole stare con me e io sto malissimo per questo
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Gentile utente,
solo con l'osservazione diretta si può avanzare un'ipotesi, dopo aver acquisito una serie di dati che nella sua lettera mancano.
Gliene elenco alcuni:
- lei trascorre la maggior parte della giornata con suo figlio, o invece il bambino è accudito da qualcun altro (le nonne, per esempio)?
- ha allattato il bambino? Lo allatta ancora? Se gli ha fornito latte artificiale, chi gli somministrava all'inizio e gli somministra ora i pasti?
- è sicura di non avere qualche elemento (una collana, una spilla, un profumo, un gesto troppo deciso nel prenderlo in braccio) che possano spaventare il bambino?
- il papà del bambino è presente? Andate d'accordo?
- le è capitato di alzare la voce davanti al bambino, litigando con qualcuno, o di sgridare il bambino stesso?
Queste, come vede, sono solo alcune delle domande che le rivolgerebbe di persona uno psicologo, osservando intanto le sue modalità di comportamento col bambino, come guardarlo, sorridergli, comunicare coi gesti e con la mimica, etc.
Alle Asl, e soprattutto al Consultorio familiare, troverà esperti in grado di rassicurarla e suggerirle le migliori modalità di rapporto con suo figlio.
Auguri, e ci tenga al corrente.
solo con l'osservazione diretta si può avanzare un'ipotesi, dopo aver acquisito una serie di dati che nella sua lettera mancano.
Gliene elenco alcuni:
- lei trascorre la maggior parte della giornata con suo figlio, o invece il bambino è accudito da qualcun altro (le nonne, per esempio)?
- ha allattato il bambino? Lo allatta ancora? Se gli ha fornito latte artificiale, chi gli somministrava all'inizio e gli somministra ora i pasti?
- è sicura di non avere qualche elemento (una collana, una spilla, un profumo, un gesto troppo deciso nel prenderlo in braccio) che possano spaventare il bambino?
- il papà del bambino è presente? Andate d'accordo?
- le è capitato di alzare la voce davanti al bambino, litigando con qualcuno, o di sgridare il bambino stesso?
Queste, come vede, sono solo alcune delle domande che le rivolgerebbe di persona uno psicologo, osservando intanto le sue modalità di comportamento col bambino, come guardarlo, sorridergli, comunicare coi gesti e con la mimica, etc.
Alle Asl, e soprattutto al Consultorio familiare, troverà esperti in grado di rassicurarla e suggerirle le migliori modalità di rapporto con suo figlio.
Auguri, e ci tenga al corrente.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.1k visite dal 31/12/2019.
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