Percorso da seguire contro ansia/depressione
Buonasera, mi ritrovo a richiedere l'ennesimo consulto in quanto sono cambiate alcune cose rispetto a quelli precedenti, seppur i sintomi a volte si ripresentino.
Prima delle vacanze, ho avuto per la prima volta un incontro conoscitivo con la psicologa (scolastica) che rivedrò a fine gennaio.
È andato tutto bene, mi sembra di essermi liberata di un peso e sono stata sincera con lei, più di quanto mi fossi promessa di fare.
Ero anche piuttosto soddisfatta perché avevo accettato l'idea di non poter superare tutto "questo" da sola.
Quello che ha iniziato a farmi capire, sono le possibili situazioni che possono crearmi ansia e ho condiviso il suo pensiero.
Dopo il primo attacco di panico di quest'estate ne ho avuti altri, seppur sia riuscita a gestirli meglio, quali più quali meno.
Iniziate queste vacanze, però, ho ricominciato a sentirmi peggio del solito.
La prima volta, ho avuto un attacco di panico mentre ero all'estero, ma per fortuna nulla di allarmante.
Mi concentravo sull'idea che non stesse succedendo nulla di grave e, anche se mi sono sentita esausta per tutto il resto della giornata, posso dire di essere riuscita a controllarlo meglio dell'ultima volta.
Dopo essere tornata a casa, però, al contrario di quanto avevo immaginato, non ho iniziato a sentirmi meglio, anzi, mi capita di stare male anche durante la notte.
Non c'è nulla che mi faccia preoccupare in questo periodo, quindi non riesco neanche a venirne a capo.
La cosa peggiore è che non riesco a fare nulla, vorrei solo dormire, e allora sì che a quel punto si accumulano le cose da fare...
Sto tenendo per sicurezza sotto controllo le mie condizioni fisiche e, per essere ancora più sicura, andrò a breve dal mio medico, eppure gli unici momenti di pace sono quando mi distraggo per fare qualcosa di impegnativo per quei 15-20 minuti.
Quello che mi infastidisce è il fatto di non riuscire a "superare" questa brutta situazione (che comunque va avanti da un bel po') nemmeno con gli aiuto degli altri (anche specialisti).
Quali altre considerazioni dovrei tenere in conto?
Mi sembra di aver fatto tutto il possibile...
Prima delle vacanze, ho avuto per la prima volta un incontro conoscitivo con la psicologa (scolastica) che rivedrò a fine gennaio.
È andato tutto bene, mi sembra di essermi liberata di un peso e sono stata sincera con lei, più di quanto mi fossi promessa di fare.
Ero anche piuttosto soddisfatta perché avevo accettato l'idea di non poter superare tutto "questo" da sola.
Quello che ha iniziato a farmi capire, sono le possibili situazioni che possono crearmi ansia e ho condiviso il suo pensiero.
Dopo il primo attacco di panico di quest'estate ne ho avuti altri, seppur sia riuscita a gestirli meglio, quali più quali meno.
Iniziate queste vacanze, però, ho ricominciato a sentirmi peggio del solito.
La prima volta, ho avuto un attacco di panico mentre ero all'estero, ma per fortuna nulla di allarmante.
Mi concentravo sull'idea che non stesse succedendo nulla di grave e, anche se mi sono sentita esausta per tutto il resto della giornata, posso dire di essere riuscita a controllarlo meglio dell'ultima volta.
Dopo essere tornata a casa, però, al contrario di quanto avevo immaginato, non ho iniziato a sentirmi meglio, anzi, mi capita di stare male anche durante la notte.
Non c'è nulla che mi faccia preoccupare in questo periodo, quindi non riesco neanche a venirne a capo.
La cosa peggiore è che non riesco a fare nulla, vorrei solo dormire, e allora sì che a quel punto si accumulano le cose da fare...
Sto tenendo per sicurezza sotto controllo le mie condizioni fisiche e, per essere ancora più sicura, andrò a breve dal mio medico, eppure gli unici momenti di pace sono quando mi distraggo per fare qualcosa di impegnativo per quei 15-20 minuti.
Quello che mi infastidisce è il fatto di non riuscire a "superare" questa brutta situazione (che comunque va avanti da un bel po') nemmeno con gli aiuto degli altri (anche specialisti).
Quali altre considerazioni dovrei tenere in conto?
Mi sembra di aver fatto tutto il possibile...
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Buonasera, capisco la sua preoccupazione. Lei è stata già brava a chiedere un consulto e a voler risolvere la sua situazione. Ciò che descrive è in linea con episodi di attacchi di panico. Quest'ultimi inizialmente possono comparire in determinate situazioni specifiche,ma talvolta tendono a generalizzarsi a contesti in cui "in teoria" ci si aspetterebbe di star tranquilli (come a casa).
Le consiglio di richiedere un aiuto ad un professionista con il quale capire l'origine degli attacchi e come gestirli. Per esempio, in terapia cognitivo comportamentale, in questi casi sono molto utili le tecniche di rilassamento e di gestione dei pensieri che innescano il panico, gli esercizi enterocettivi e la Mindfulness. Non si perda d'animo! È stata già brava! Probabilmente ha bisogno di un aiuto in più da chi è formato sui disturbi d'ansia e saprà sicuramente come aiutarla. In bocca al lupo!
Le consiglio di richiedere un aiuto ad un professionista con il quale capire l'origine degli attacchi e come gestirli. Per esempio, in terapia cognitivo comportamentale, in questi casi sono molto utili le tecniche di rilassamento e di gestione dei pensieri che innescano il panico, gli esercizi enterocettivi e la Mindfulness. Non si perda d'animo! È stata già brava! Probabilmente ha bisogno di un aiuto in più da chi è formato sui disturbi d'ansia e saprà sicuramente come aiutarla. In bocca al lupo!
Dr.ssa Michela Arru
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 825 visite dal 29/12/2019.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.