Disforia di genere, sindrome di Asperger, gatekeeping e terapia ormonale autosomministrata
Sono una paziente transessuale MtF di 36 anni in estenuante attesa della terapia ormonale e di una diagnosi che tarda ad arrivare da ormai 17 mesi.
Mi trovo in un empasse che mi sta portando al punto di decidere di fare di testa mia ordinando i farmaci via internet.
Questa è la premessa della situazione riassunta nel titolo del consulto, perché è dall'agosto del 2018 che mi scontro con una psicologa, un sessuologo, un consultorio transgenere, e dopo tutto questo tempo, dopo che da febbraio 2019 ho iniziato un percorso diagnostico conclusosi a fine luglio, ho fatto una sola visita psichiatrica nello stesso consultorio solo a metà ottobre e ad oggi, fine dicembre, continuo a non avere notizie di alcuna diagnosi nonostante che verbalmente, lo psicologo del consultorio mi avesse confermato che i dati raccolti fossero determinanti nella direzione della disforia di genere.
Non che avessi bisogno di conferme, sono perfettamente consapevole di tutto ciò che concerne la disforia di genere, la transizione, la terapia ormonale, l'operazione ai genitali, alle corde vocali e sto già mettendo da parte i soldi per la femminilizzazione del viso.
Ho deciso di farmi seguire in un altro centro che si occupi di disforia di genere, stavolta in un altra città, tuttavia il primo appuntamento con lo psichiatra è per febbraio, mentre la seconda visita endocrinologica in cui dovrò presentare i risultati delle analisi ematiche, sarà per maggio.
Nel frattempo ho saputo da conoscenti nelle mie stesse condizioni (sindrome di asperger e disforia di genere ma FtM), che anche in questo centro, li hanno sottoposti a gatekeeping vedendosi trattenere per oltre un anno e dovendosi rivolgere ad una struttura privata.
Ho deciso di rivolgermi alla stessa struttura privata.
Ma nel frattempo temo che non avrò le necessarie finanze con cui pagare l'assistenza che IL SERVIZIO PUBBLICO SI RIFIUTA DI FORNIRMI.
Sono mesi e mesi che sto avendo un drastico peggioramento delle mie condizioni psicofisiche proprio per via dell'estenuante attesa e vorrei capire PERCHÉ, io debba subire questa situazione, nonostante tutto il mobbing, il bullismo subito in adolescenza ed in casa, le già difficili condizioni in cui vivo per via della sindrome di asperger e la disforia di genere.
Perché il servizio pubblico è strutturato per portarmi a fare di testa mia ed assumere una terapia autosomministrata con tutti i rischi per la mia salute che questo comporta e le conseguenti spese sanitarie che potrebbero comportare come conseguenze di dosaggi inadeguati?
Che cosa devo fare io per avere l'assistenza di cui avrei diritto?
Perché mi devo sentire costretta ad assumere senza alcuna supervisione medica, una terapia di 25mg di Ciproterone acetato ed una bustina di Sandrena Gel 1mg al giorno?
Non so se nel tono del testo si noti, per questo voglio precisarlo che sono psicologicamente esausta da questa situazione e che non so se riuscirò a resistere fino a maggio senza la terapia di cui ho bisogno.
Mi trovo in un empasse che mi sta portando al punto di decidere di fare di testa mia ordinando i farmaci via internet.
Questa è la premessa della situazione riassunta nel titolo del consulto, perché è dall'agosto del 2018 che mi scontro con una psicologa, un sessuologo, un consultorio transgenere, e dopo tutto questo tempo, dopo che da febbraio 2019 ho iniziato un percorso diagnostico conclusosi a fine luglio, ho fatto una sola visita psichiatrica nello stesso consultorio solo a metà ottobre e ad oggi, fine dicembre, continuo a non avere notizie di alcuna diagnosi nonostante che verbalmente, lo psicologo del consultorio mi avesse confermato che i dati raccolti fossero determinanti nella direzione della disforia di genere.
Non che avessi bisogno di conferme, sono perfettamente consapevole di tutto ciò che concerne la disforia di genere, la transizione, la terapia ormonale, l'operazione ai genitali, alle corde vocali e sto già mettendo da parte i soldi per la femminilizzazione del viso.
Ho deciso di farmi seguire in un altro centro che si occupi di disforia di genere, stavolta in un altra città, tuttavia il primo appuntamento con lo psichiatra è per febbraio, mentre la seconda visita endocrinologica in cui dovrò presentare i risultati delle analisi ematiche, sarà per maggio.
Nel frattempo ho saputo da conoscenti nelle mie stesse condizioni (sindrome di asperger e disforia di genere ma FtM), che anche in questo centro, li hanno sottoposti a gatekeeping vedendosi trattenere per oltre un anno e dovendosi rivolgere ad una struttura privata.
Ho deciso di rivolgermi alla stessa struttura privata.
Ma nel frattempo temo che non avrò le necessarie finanze con cui pagare l'assistenza che IL SERVIZIO PUBBLICO SI RIFIUTA DI FORNIRMI.
Sono mesi e mesi che sto avendo un drastico peggioramento delle mie condizioni psicofisiche proprio per via dell'estenuante attesa e vorrei capire PERCHÉ, io debba subire questa situazione, nonostante tutto il mobbing, il bullismo subito in adolescenza ed in casa, le già difficili condizioni in cui vivo per via della sindrome di asperger e la disforia di genere.
Perché il servizio pubblico è strutturato per portarmi a fare di testa mia ed assumere una terapia autosomministrata con tutti i rischi per la mia salute che questo comporta e le conseguenti spese sanitarie che potrebbero comportare come conseguenze di dosaggi inadeguati?
Che cosa devo fare io per avere l'assistenza di cui avrei diritto?
Perché mi devo sentire costretta ad assumere senza alcuna supervisione medica, una terapia di 25mg di Ciproterone acetato ed una bustina di Sandrena Gel 1mg al giorno?
Non so se nel tono del testo si noti, per questo voglio precisarlo che sono psicologicamente esausta da questa situazione e che non so se riuscirò a resistere fino a maggio senza la terapia di cui ho bisogno.
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Buongiorno
Leggo solo ora la sua risposta.
Ha preso in considerazione la possibilità di farsi seguire da un centro/terapeuta che sia specializzato per la Sindrome di Asperger? Il terapeuta potrebbe fare rete con gli altri specialisti in modo da spiegare le peculiarità del suo funzionamento neuropsicologico e aiutare i dottori a comprendere come certi meccanismi su cui il servizio pubblico è strutturato possono essere profondamente complessi da decifrare per una persona con neurodiversità. Ovviamente una terapia per la sindrome di asperger non è in alcun modo rivolta a "guarire" o "cambiare" la persona, ma ha lo scopo di fornire un professionista di riferimento che aiuti la persona e ne sia portavoce, ad esempio presso le istituzioni pubbliche.
Io sono specializzata in Sindrome di Asperger, se avesse bisogno, le posso dare riferimenti dei centri che nella sua zona di residenza si occupano di sindrome di Asperger. Eventualmente può trovare maggiori informazioni sul mio sito www.milanopsicologa.it
Cordiali saluti
Dott.ssa Chiara Facchetti
Leggo solo ora la sua risposta.
Ha preso in considerazione la possibilità di farsi seguire da un centro/terapeuta che sia specializzato per la Sindrome di Asperger? Il terapeuta potrebbe fare rete con gli altri specialisti in modo da spiegare le peculiarità del suo funzionamento neuropsicologico e aiutare i dottori a comprendere come certi meccanismi su cui il servizio pubblico è strutturato possono essere profondamente complessi da decifrare per una persona con neurodiversità. Ovviamente una terapia per la sindrome di asperger non è in alcun modo rivolta a "guarire" o "cambiare" la persona, ma ha lo scopo di fornire un professionista di riferimento che aiuti la persona e ne sia portavoce, ad esempio presso le istituzioni pubbliche.
Io sono specializzata in Sindrome di Asperger, se avesse bisogno, le posso dare riferimenti dei centri che nella sua zona di residenza si occupano di sindrome di Asperger. Eventualmente può trovare maggiori informazioni sul mio sito www.milanopsicologa.it
Cordiali saluti
Dott.ssa Chiara Facchetti
Dr.ssa Chiara Facchetti
Ordine degli Psicologi della Lombardia (n. iscriz. 03/12625)
www.milanopsicologa.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.8k visite dal 29/12/2019.
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Approfondimento su Bullismo
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