Conoscenza con un uomo che si è lasciato da poco
Buonasera, vi scrivo perché ho bisogno di un consiglio, circa un mese fa ho conosciuto un uomo, tramite un social network.
Da subito iniziando a scriverci abbiamo capito che c'era una forte sintonia ancor prima di vederci.
L'unico problema è che lui era fidanzato, anche se era una storia che si reggeva soltanto su affetto e abitudine.
Lui è molto legato a questa persona perché dice di volergli molto bene, gli è stato vicino nei momenti difficili e avevano un rapporto basato su stima e fiducia.
Fatto sta che ci vediamo un paio di volte e dopo di ciò lui decide di prendere il toro per le corna e lasciarlo.
Ha subito puntualizzato che non lo ha lasciato per me ma perché io gli ho mostrato che aveva ancora la possibilità di eserre felice e di sentirsi completo.
Lo sottolineo perché reputo sia importante.
Ora stiamo continuando a vederci ma so che lui, perché è stato lui a dirmelo, fa fatica a lasciarsi andare e non perché non voglia una storia seria e voglia solo divertirsi ma perché cmq questa rottura lui la vive come un fallimento.
Lui ha detto che non ha alcun interesse a tornare indietro ma che si sente in colpa, in parte anche per le circostanze in cui ha preso la sua decisione.
Dice che con me prova sensazioni nuove che nonostante tutto il tumulto interiore (dovuto anche ad altre cose successe negli ultimi tempi) vuole comunque conoscermi che non vuole perdermi e vuole che io lo aiuti a non vivere più nella paura.
Il problema è che io mi sto comunque assumendo un grande rischio e di tanto in tanto cedo alle mie insicurezze.
Devo dire la verità che non mi ha mai ne deriso ne allontanato quando ci siamo addentrati in certi discorsi (come mi è successo in passato) anzi mi ha detto che è felice che io gliene parli e nonostante il suo stato d'animo non si è mai tirato indietro nell'affrontare una discussione.
È stato anche molto sincero nel dirmi che comunque un chiarimento con l'ex lo vogliono entrambi ma non volto a tornare insieme ma per delle questioni che devono sistemare e io su questo non ho fatto alcuna obiezione.
Il problema è che non so come gestire questa cosa.
Quando siamo insieme lo vedo molto attento e premuroso e devo dire che non mi fa mancare alcuna attenzione (ad esempio, qualche giorno fa appena rientrato a casa, nonostante ci fosse gente e io mi sono allontanato un attimo é tornato indietro per salutarmi "come si deve" e quando gli ho fatto presente che capivo il suo stato d'animo ma che avevamo entrambi bisogno di viverci è diventato molto più presente.
Io non credo che lui mi stia usando o che mi stia mentendo, ma ho la sensazione di trovarmi in un limbo, semore in balia dei sui sentimenti (che senza nasconderlo) ha definito contrastanti.
So che con l'ex non facevano più sesso e che era diventato rispetto, amore fraterno (parole usate da lui) e stima.
Ma non so come gestire questa fase di conoscenza e sopratutto come aiutarlo a lasciarsi andare e smettere di avere paura.
Spero in un vostro consiglio.
Da subito iniziando a scriverci abbiamo capito che c'era una forte sintonia ancor prima di vederci.
L'unico problema è che lui era fidanzato, anche se era una storia che si reggeva soltanto su affetto e abitudine.
Lui è molto legato a questa persona perché dice di volergli molto bene, gli è stato vicino nei momenti difficili e avevano un rapporto basato su stima e fiducia.
Fatto sta che ci vediamo un paio di volte e dopo di ciò lui decide di prendere il toro per le corna e lasciarlo.
Ha subito puntualizzato che non lo ha lasciato per me ma perché io gli ho mostrato che aveva ancora la possibilità di eserre felice e di sentirsi completo.
Lo sottolineo perché reputo sia importante.
Ora stiamo continuando a vederci ma so che lui, perché è stato lui a dirmelo, fa fatica a lasciarsi andare e non perché non voglia una storia seria e voglia solo divertirsi ma perché cmq questa rottura lui la vive come un fallimento.
Lui ha detto che non ha alcun interesse a tornare indietro ma che si sente in colpa, in parte anche per le circostanze in cui ha preso la sua decisione.
Dice che con me prova sensazioni nuove che nonostante tutto il tumulto interiore (dovuto anche ad altre cose successe negli ultimi tempi) vuole comunque conoscermi che non vuole perdermi e vuole che io lo aiuti a non vivere più nella paura.
Il problema è che io mi sto comunque assumendo un grande rischio e di tanto in tanto cedo alle mie insicurezze.
Devo dire la verità che non mi ha mai ne deriso ne allontanato quando ci siamo addentrati in certi discorsi (come mi è successo in passato) anzi mi ha detto che è felice che io gliene parli e nonostante il suo stato d'animo non si è mai tirato indietro nell'affrontare una discussione.
È stato anche molto sincero nel dirmi che comunque un chiarimento con l'ex lo vogliono entrambi ma non volto a tornare insieme ma per delle questioni che devono sistemare e io su questo non ho fatto alcuna obiezione.
Il problema è che non so come gestire questa cosa.
Quando siamo insieme lo vedo molto attento e premuroso e devo dire che non mi fa mancare alcuna attenzione (ad esempio, qualche giorno fa appena rientrato a casa, nonostante ci fosse gente e io mi sono allontanato un attimo é tornato indietro per salutarmi "come si deve" e quando gli ho fatto presente che capivo il suo stato d'animo ma che avevamo entrambi bisogno di viverci è diventato molto più presente.
Io non credo che lui mi stia usando o che mi stia mentendo, ma ho la sensazione di trovarmi in un limbo, semore in balia dei sui sentimenti (che senza nasconderlo) ha definito contrastanti.
So che con l'ex non facevano più sesso e che era diventato rispetto, amore fraterno (parole usate da lui) e stima.
Ma non so come gestire questa fase di conoscenza e sopratutto come aiutarlo a lasciarsi andare e smettere di avere paura.
Spero in un vostro consiglio.
[#1]
Gentile utente,
la fine di una relazione rappresenta a tutti gli effetti un "lutto":
è morto un legame a cui si era tenuto molto,
nel quale si era creduto.
Ma mancano le consuetudini, le abitudini, la "storia" che nel tempo si era costruita insieme;
qa qui i "sentimenti contrastanti".
Ogni lutto ha bisogno di un tempo (qualche mese) per essere "digerito" o
- in termini tecnici -
elaborato.
Forse è questo che il Sua amico sta vivendo.
Immagini che tutto questo oggi può essere osservato attraverso i cambiamenti che avvendono nel cervello, visibili per mezzo delle Risonanza Magnetica:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5734-sei-innamorato-a-il-cervello-ti-si-illumina.html .
Sì, Lei si sta assumendo un rischio,
dove giungerà il Suo amico al termine del percorso?
Ma, del resto, dove c'è sentimento c'è rischio.
Dott. Brunialti
la fine di una relazione rappresenta a tutti gli effetti un "lutto":
è morto un legame a cui si era tenuto molto,
nel quale si era creduto.
Ma mancano le consuetudini, le abitudini, la "storia" che nel tempo si era costruita insieme;
qa qui i "sentimenti contrastanti".
Ogni lutto ha bisogno di un tempo (qualche mese) per essere "digerito" o
- in termini tecnici -
elaborato.
Forse è questo che il Sua amico sta vivendo.
Immagini che tutto questo oggi può essere osservato attraverso i cambiamenti che avvendono nel cervello, visibili per mezzo delle Risonanza Magnetica:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5734-sei-innamorato-a-il-cervello-ti-si-illumina.html .
Sì, Lei si sta assumendo un rischio,
dove giungerà il Suo amico al termine del percorso?
Ma, del resto, dove c'è sentimento c'è rischio.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Grazie mille Dottoressa Brunialti.
Onestamente non so dove giungerà alla fine del percorso ed in effetti la mia paura più grande è che alla fine del percorso si renda conto che non sono la persona che vorrebbe vicino ma solo uno "strumento" che ha asservito il suo scopo, cioè quello di evidenziare una storia che era giunta al capolinea.
Il problema é come fare chiarezza dentro me stesso e stabilire se voglio o meno correre questo rischio.
So di non poter avere alcuna certezza, ma mi domando quale sia la formula migliore per stargli vicino, se solo come un amico o se provare ad andare oltre.
Penso sia un nodo che non riuscirò a sciogliere.
Avete qualche consiglio, magari basato sull'esperienza per cercare di capire la strada giusta da intraprendere o almeno un'idea di cosa aspettarmi. Grazie mille
Onestamente non so dove giungerà alla fine del percorso ed in effetti la mia paura più grande è che alla fine del percorso si renda conto che non sono la persona che vorrebbe vicino ma solo uno "strumento" che ha asservito il suo scopo, cioè quello di evidenziare una storia che era giunta al capolinea.
Il problema é come fare chiarezza dentro me stesso e stabilire se voglio o meno correre questo rischio.
So di non poter avere alcuna certezza, ma mi domando quale sia la formula migliore per stargli vicino, se solo come un amico o se provare ad andare oltre.
Penso sia un nodo che non riuscirò a sciogliere.
Avete qualche consiglio, magari basato sull'esperienza per cercare di capire la strada giusta da intraprendere o almeno un'idea di cosa aspettarmi. Grazie mille
[#3]
"..un'idea di cosa aspettarmi."
E' veramente impossibile predire il futuro...
"..capire la strada giusta da intraprendere..":
se ci tiene a lui ed è disposto a correre il rischio attenda il tempo dell'elaborazione del lutto;
in altro caso starà a Lei decidere, dopo tutto si tratta delle Sua vita, no?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
E' veramente impossibile predire il futuro...
"..capire la strada giusta da intraprendere..":
se ci tiene a lui ed è disposto a correre il rischio attenda il tempo dell'elaborazione del lutto;
in altro caso starà a Lei decidere, dopo tutto si tratta delle Sua vita, no?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
[#4]
Utente
Grazie dottoressa,
ovviamente so bene che è impossibile predire il futuro, mi chiedevo soltanto se sulla base della Sue esperienza o dei suoi colleghi era possibile avere un'idea, nel senso dell'esistenza di una liaison tra i singoli casi.
Cmq per ora mi prenderò del tempo cercando quanto più possibile di non legarmi in maniera eccessiva e attenderò lo svolgersi degli eventi, anche se questa cosa mi spaventa molto o cmq attenderò un buon momento per affrontare la questione con lui se mai questo momento si presenterà.
Credo di poter ancora mantenere un certo distacco, tale da limitare eventuali danni, ma vorrei evitare alla paura di condizionare la mia vita e le mie scelte.
Grazie mille per il suo supporto e se qualcun'altro deciderà di leggere e commentare mi farà solo che piacere.
ovviamente so bene che è impossibile predire il futuro, mi chiedevo soltanto se sulla base della Sue esperienza o dei suoi colleghi era possibile avere un'idea, nel senso dell'esistenza di una liaison tra i singoli casi.
Cmq per ora mi prenderò del tempo cercando quanto più possibile di non legarmi in maniera eccessiva e attenderò lo svolgersi degli eventi, anche se questa cosa mi spaventa molto o cmq attenderò un buon momento per affrontare la questione con lui se mai questo momento si presenterà.
Credo di poter ancora mantenere un certo distacco, tale da limitare eventuali danni, ma vorrei evitare alla paura di condizionare la mia vita e le mie scelte.
Grazie mille per il suo supporto e se qualcun'altro deciderà di leggere e commentare mi farà solo che piacere.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 18k visite dal 26/12/2019.
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