Genitori

Salve, buonasera.
Sono qui a scrivere il 24 dicembre, Vigilia di Natale, ma che per me tanto Vigilia non é.
Il problema é che ho 18 anni compiuti a maggio, sono una brava ragazza, diligente e precoce.
Frequento il liceo scientifico e quest’anno ho la maturità, dopo vorrei intraprendere gli studi di medicina, o se non dovessi superare i test, vorrei diventare magistrato, per la mia grande voglia di rispettare e far rispettare i diritti e i doveri dell’uomo.
Sono fidanzata da 6 anni con un ragazzo, che i miei non sopportano neanche lontanamente.
Sostengono che lui non sia alla mia altezza e non ha il mio stesso livello culturale.
Forse può anche darsi, ma ci tengo molto a lui.
I miei genitori sono sempre stati molto protettivi verso di me, non mi facevano uscire né con lui né con i miei amici.
Non mi hanno nemmeno fatto fare la festa dei 18 anni come punizione di non averlo lasciato.
Sono mesi che non mi rivolgono la parola, mesi che se me la rivolgono lo fatto solo per offendermi.
Prima che compiessi 18 anni minacciavano di volermi mandare via di casa a vivere dai miei suoceri’.
Ho un fratellino di 10 anni che non mi fanno piu vedere dato che mio fratello vive con mia nonna e non con noi.
Da luglio ad oggi non mi danno piu 1, nessuna paghetta, non mi comprano i vestiti e nemmeno mi danno denaro per le varie spese giornaliere.
Mi sta aiutando il mio ragazzo.
I miei genitori non mi parlano piu e non mi guardano piu in faccia.
Per loro in casa è come se non ci fossi mi ignorano e non si curano di nulla.
Sono totalmente assenti.
L’anno scorso, dopo una serie di percosse e litigi vari arrivai a pesare 40 kili, digiunavo e vomitavo per lo stress e per i discorsi che ogni sera sembravano non finire mai.
Mi sento molto sola, nessuno mi chiama nessuno si preoccupa di me, nessun parente.
Non ho nessuno con cui parlare.
All’improvviso mi scendono le lacrime senza sapere il perché, alterno periodi di fame a periodi di digiuno, periodi di felicità a periodi di depressione profonda.
Faccio tutto con fatica, non riesco a concentrarmi, l’unica cosa che voglio é dormire.
La mia ansia sta aumentando, perche ho anche l’ansia che i miei genitori si rifiuteranno di mantenermi l’università.
Non so con chi parlare, con chi sfogarmi, è possibile comportarsi cosi da genitori?
Non sono persone di mentalità chiusa, anzi... il contrario.
Mi hanno sempre dato il meglio e spesso me lo rinfacciano, mi rinfacciano i vestiti firmati... le scarpe, i giubbini.
Non mi sento amata da nessuno.
Urlo ma nessuno mi sente.
Come posso fare per migliorare il mio stato d’animo?
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile ragazza,

Nella Sua dichiarata solitudine
il Suo ragazzo non sembra avere un ruolo di sostegno e di aiuto: la sera di Natale invece che scrivere a lui scrive a noi.., come mai?
Voi siete in coppia da quando Lei aveva 12 (dodici...) anni,
è ragionevolmente certa di amarlo, oltre che ".. tenerci molto a lui"?

E il Suo fratellino, come mai vive con i nonni?

Sono molti gli interrogativi che la Sua e-mail ci pone
e che ci rendono problematico fornire qualsiasi indicazione.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
Io e mio fratello, abbiamo sempre vissuto dai nonni fin dalla nascita. I miei genitori vivono in un altro appartamento. Dato il lavoro dei miei genitori ( mio padre è un comandante dei carabinieri, e mia madre un’assicuratrice, i loro orari di lavoro non coincidevano con il gestire al meglio dei figli e quindi la convivenza con i nonni, dal dover essere saltuaria per poche ore è diventata fissa.) Detto ció fino a maggio sono vissuta dai nonni, dopo che anche loro si sono opposti a questa relazione con questo ragazzo, hanno deciso di mandarmi dai miei e di conseguenza mio fratello é rimasto li, e non lo vedo ne sento da Luglio, giorno della sua Prima Comunione.
Ho trascorso dal mio ragazzo il cenone della vigilia, ma mi sentivo un’estranea, so che loro mi vogliono bene e mi considerano come una figlia dato che sono anni che mi conoscono, ma ieri in quella circostanza mi sentito tremendamente a disagio, nulla era mio, nessun parente, nessuna stanza della casa, niente. I miei genitori e il mio ragazzo non vanno d’accordo, non si salutano e non si parlano, anzi mio nonno venne anche alle mani con lui, facendolo andare in ospedale. Io devo gestirmi da sola, lavare, cucinare,stirare, devo provvedere io a tutto perché loro non hanno intenzione di darmi nulla, solo la spesa settimanale nel frigo.
Sto avendo problemi a dormire, mangio a giorni alterni, tra abbuffate e digiuni nervosi, a volte non ho neanche voglia di bere.. non so con chi parlare . Non voglio parlarne con lui perché ormai la situazione tra di loro é drastica e non farebbe altro ad alimentare l’odio che gia è tanto tra le due parti. Non ho amiche, non ho parenti che mi cercano. Purtroppo non siamo una famiglia unita, che festeggiamo le feste insieme o abbiamo rapporti significativi con i parenti o cugini, anzi ognuno pensa alla sua vita. Mio padre e mia madre sono molto attaccati ai soldi, per loro dietro ad ogni azione deve sempre esserci un tornaconto..ricordo che non mi mandavano ai compleanni dei miei amichetti perché la 10 euro che davano come regalo io non me li mangiavo’, nel senso che fin da piccola non mangiavo molto e quindi loro trovavamo inutile spendere soldi per mandarmi a una festa alla quale non avrei toccato cibo. Insomma, un delirio. Da un paio di anni mi rinfacciano di non volermi far studiare perché il mio ragazzo non é laureato e ne consegue che secondo la loro logica io non posso valere piu di lui, ma devo essere al suo stesso livello. Dicono che la mia istruzione non frutterà dato il partito del mio ragazzo e quindi non vogliono farmi studiare. Con loro è muro continuo....Il primo Maggio, ricordo che a seguito di una discussione mio padre mi prese a schiaffi tanto che a seguito dei lividi al viso, il preside della mia scuola voleva denunciarlo, e questo avrebbe implicato essere espulso dall’Arma dei carabinieri. Parlarono con un avvocato per assicurarsi che nel caso mi avrebbero cacciata loro non dovevano nulla e la sera che mi impacchettarono i vestiti mi dissero la porta sta la, vattene ma prima di andartene firmami questa carta dove rinunci al mantenimento che ti dobbiamo’. Non firmai, e allora mi tennero in casa.. solo per questo motivo. Insomma, la situazione a grandi linee é questa.. vorrei solo un parere sul come prendere la situazione
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile ragazza,

stando alle Sue parole
la Sua situazione famigliare sembra così complessa che un consulto online non è certo in grado di risolverla,
bensì di indicarLe una possibile via percorribile.

Le consigliamo dunque di rivolgersi *di persona* e in autonomia alla Psicologa/o del "Consultorio dell'Azienda Sanitaria" (gratuito),
che potrà individuare sulla mappa qui linkata: http://www.salute.gov.it/portale/donna/consultoriDonna.jsp?lingua=italiano&id=4524&area=Salute%20donna&menu=consultori .

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti