Come affrontare i familiari che mi dicono continuamente che sono ingrassata?

Ho 24 anni e un rapporto quasi nullo con la mia famiglia.
Un anno e mezzo fa ho iniziato una terapia farmacologica per la forte depressione che avevo, il doc e la forte ansia.
Ho fatto day hospital per le flebo, preso antidepressivi, antipsicotici, ansiolitici, sonniferi per dormire.
Ero distrutta.
Ricordo di quel periodo come il peggiore della mia vita, non avevo nessuno con cui parlarne e ho sempre deciso di tenere all'oscuro la mia famiglia da tutto questo, temendo anche qui le loro critiche.
Ora a distanza di un anno e mezzo sto bene, ho riiniziato a studiare, ho un buon lavoro, mi sento meglio.
Ma sono ingrassata...circa 15 kg.
Questa cosa mi pesa a livello personale, ma ancora di più mi pesa vedere la mia famiglia umiliarmi per questo.
Non mi va di spiegare loro il perché sono ingrassata, ho perso totalmente interesse nei loro confronti ma in qualche modo esercitano ancora un potere su di me.
Da qualche mese, da quando ho iniziato a stare meglio, ho iniziato una dieta e mi muovo moltissimo, ho perso 6 kg e inizio a sentirmi meglio con me stessa, ho dei kg in più ma nulla di irrimediabile... Le loro critiche però continuano e io non riesco più a mangiare senza sentirmi in colpa.
Non esco con gli amici se cenano fuori, mangio pochissimo durante il giorno e cerco di muovermi il più possibile.
Tutta questa ansia mi viene ogni volta che so che devo vedere tutta la mia famiglia (come ora a natale).
Ci sto male, perché mi aprono tante ferite con quelle critiche e mi portano a vedermi grassa, orribile, sbagliata...come posso
farmi scivolare addosso quelle parole?
Ringrazio chiunque mi aiuterà con una risposta.
Buon Natale e buone feste.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
"ho perso totalmente interesse nei loro confronti ma in qualche modo esercitano ancora un potere su di me."

Gentile Ragazza,
il potere che i suoi famigliari possono esercitare su di Lei è quello che Lei conferisce loro, pertanto se ne hanno ancora presumo che -magari in fondo in fondo- il suo interesse per loro non sia proprio pari a zero e la speranza di qualche cambiamento o aspettative positive siano difficili da tacitare.

Ha fatto da sola un grande lavoro ed ha superato grandi disagi, pur essendo giovanissima. Lei sola sa quante energie e quanto impegno ci ha messo per raggiungere i risultati che ha ottenuto: sarebbe doloroso fare passi indietro, facendosi condizionare da pensieri ansiosi e timore di essere giudicata negativamente.
Oltre alle cure farmacologiche, ha effettuato un percorso psicoterapeutico parallelo?

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
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