Mia madre è una narcisista?
ciao a tutti,
sono un ragazzo di 22 anni, frequento il quarto anno di università, e da che ero piccolo soffro di problemi psicologici.
A 16 anni sono iniziate le ossessioni per alcune mie parti del corpo, rimuginazione a non finire, ansia e infine depressione.
Le ossessioni hanno cambiato ''contenuto'' (del tipo ''che lavoro farò da grande?
'' ''su cosa scriverò la tesi di laurea?
'' ''riuscirò a concentrarmi mentre studio'') avendo come comun denominatore, diciamo così, il fattore della mia identità.
L'ultimo psichiatra mi ha diagnosticato un disturbo ossessivo compulsivo di personalità, osservando il mio perfezionismo in ogni ambito della vita, e un disturbo ossessivo-compulsivo.
Sto seguendo una cura che però devo modificare giacché è passato un po' di tempo dall'ultima seduta.
I miei problemi, devo dire, sono migliorati molto da quando ho cambiato ambiente e mi sono allontanato dalla mia famiglia.
Nel tempo ho maturato la convinzione che il mio ''perfezionismo'' fosse un modo per farmi voler bene da un genitore freddo e distaccato, quale mia madre.
In effetti ogni volta che sto con lei le ossessioni peggiorano, perché lei trova sempre qualche ragione per criticarmi.
E' molto attenta all'aspetto estetico e quand'ero piccolo non mi faceva uscire se non con gli abiti che diceva lei (se compravo una maglietta che mi piaceva e a lei non piaceva non potevo indossarla).
Dice che mi ''trascuro'' e che certe volte sembro un clochard, quando in realtà gli altri notano proprio il contrario di me (cioè che sono molto curato).
Oggi mi ha detto che nonostante faccio palestra da 4 anni i ''risultati'' non si vedono, e si è messa a ridere.
Il giorno della laurea davanti a tutti ha detto '' sarai pure un ottimo studente, ma non sai aprire una bottiglia di spumante, non potesti mai fare il cameriere''.
ha sempre questo modo di ''denigrarmi'' e anche se gliel' ho detto tantissime volte non accenna a cambiare.
Sa bene quanto i suoi giudizi mi fanno ''soffrire'' e scatenano le mie ossessioni, ma continua imperterrita (sa anche che soffro di doc ma finge che non sia così non potendo accettare di avere un figlio ''diverso'').
Sono sempre stato il figlio bravo diligente che studiava, che usciva con voti alti, che rinunciava ai divertimenti, per ottenere la sua approvazione e gratificazione, ma io non riesco proprio a sentire il suo amore.
Sento che è talmente attaccatta all'esteriorità e all'immagine che poco le importante come mi sento dentro.
E' come se non avesse empatia.
ho fatto terapia cognitivo comportamentale per le ossessioni, e sono migliorato, ma dentro mi sento ancora una persona ''insignificante'', indegna dell'amore altrui, e così aanche nelle relazioni tendo sempre a compiacere l'altro senza badare ai miei bisogni, perché ho troppo paura di esser rifiutato.
alla luce di quello che vi ho raccontato, secondo voi è possibile che mia madre sia una narcisista?
sono un ragazzo di 22 anni, frequento il quarto anno di università, e da che ero piccolo soffro di problemi psicologici.
A 16 anni sono iniziate le ossessioni per alcune mie parti del corpo, rimuginazione a non finire, ansia e infine depressione.
Le ossessioni hanno cambiato ''contenuto'' (del tipo ''che lavoro farò da grande?
'' ''su cosa scriverò la tesi di laurea?
'' ''riuscirò a concentrarmi mentre studio'') avendo come comun denominatore, diciamo così, il fattore della mia identità.
L'ultimo psichiatra mi ha diagnosticato un disturbo ossessivo compulsivo di personalità, osservando il mio perfezionismo in ogni ambito della vita, e un disturbo ossessivo-compulsivo.
Sto seguendo una cura che però devo modificare giacché è passato un po' di tempo dall'ultima seduta.
I miei problemi, devo dire, sono migliorati molto da quando ho cambiato ambiente e mi sono allontanato dalla mia famiglia.
Nel tempo ho maturato la convinzione che il mio ''perfezionismo'' fosse un modo per farmi voler bene da un genitore freddo e distaccato, quale mia madre.
In effetti ogni volta che sto con lei le ossessioni peggiorano, perché lei trova sempre qualche ragione per criticarmi.
E' molto attenta all'aspetto estetico e quand'ero piccolo non mi faceva uscire se non con gli abiti che diceva lei (se compravo una maglietta che mi piaceva e a lei non piaceva non potevo indossarla).
Dice che mi ''trascuro'' e che certe volte sembro un clochard, quando in realtà gli altri notano proprio il contrario di me (cioè che sono molto curato).
Oggi mi ha detto che nonostante faccio palestra da 4 anni i ''risultati'' non si vedono, e si è messa a ridere.
Il giorno della laurea davanti a tutti ha detto '' sarai pure un ottimo studente, ma non sai aprire una bottiglia di spumante, non potesti mai fare il cameriere''.
ha sempre questo modo di ''denigrarmi'' e anche se gliel' ho detto tantissime volte non accenna a cambiare.
Sa bene quanto i suoi giudizi mi fanno ''soffrire'' e scatenano le mie ossessioni, ma continua imperterrita (sa anche che soffro di doc ma finge che non sia così non potendo accettare di avere un figlio ''diverso'').
Sono sempre stato il figlio bravo diligente che studiava, che usciva con voti alti, che rinunciava ai divertimenti, per ottenere la sua approvazione e gratificazione, ma io non riesco proprio a sentire il suo amore.
Sento che è talmente attaccatta all'esteriorità e all'immagine che poco le importante come mi sento dentro.
E' come se non avesse empatia.
ho fatto terapia cognitivo comportamentale per le ossessioni, e sono migliorato, ma dentro mi sento ancora una persona ''insignificante'', indegna dell'amore altrui, e così aanche nelle relazioni tendo sempre a compiacere l'altro senza badare ai miei bisogni, perché ho troppo paura di esser rifiutato.
alla luce di quello che vi ho raccontato, secondo voi è possibile che mia madre sia una narcisista?
[#1]
Gentile ragazzo,
anche se Lei trovasse una diagnosi su Sua madre
- cosa impossibile online -
che vantaggio ne trarrebbe?
Forse quello di trovare un "colpevole" alla Sua situazione di disagio?
D'altra parte su questa piattaforma ci si occupa unicamente di chi ci scrive su disagi propri,
e non si occupa/pronuncia su terze persone di cui viene riferito.
Detto ciò,
a 22 anni non Le serve una diagnosi sulla madre,
bensì un Suo percorso terapeutico corretto
che Le permetta di migliorare la qualità di vita.
Forse di stampo psicodinamico,
considerte le problematiche che ci anticipa.
Sulla scelta dell'orientamento allego due news:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
e
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
Avesse bisogno di ulteriori chiarimenti,
si rifaccia vivo, ci siamo.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
anche se Lei trovasse una diagnosi su Sua madre
- cosa impossibile online -
che vantaggio ne trarrebbe?
Forse quello di trovare un "colpevole" alla Sua situazione di disagio?
D'altra parte su questa piattaforma ci si occupa unicamente di chi ci scrive su disagi propri,
e non si occupa/pronuncia su terze persone di cui viene riferito.
Detto ciò,
a 22 anni non Le serve una diagnosi sulla madre,
bensì un Suo percorso terapeutico corretto
che Le permetta di migliorare la qualità di vita.
Forse di stampo psicodinamico,
considerte le problematiche che ci anticipa.
Sulla scelta dell'orientamento allego due news:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
e
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
Avesse bisogno di ulteriori chiarimenti,
si rifaccia vivo, ci siamo.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
gentile dottoressa,
la ringrazio. Il punto è che ho già fatto terapia cognitivo comportamentale e non so quanto mi possa ''aiutare'' ancora. In realtà mi piacerebbe occuparmi del mio ''Se'' in terapia, perché mi sento ancora fragile, soprattutto nelle relazioni che sto iniziando ad esplorare di più. Si consiglia sempre la terapia cognitivo comportamentale a chi ha il doc, ma sento che il mio problema, oltre al rimuginio costante, è proprio un ' insicurezza abissale. Da questa dipende anche il mio perfezionismo. D'altro canto mi sento anche scoraggiato perché ho già fatto anni di terapie e sarei dovuto ''migliorare'' anche sotto questo aspetto. Sicuramente sono migliorato ma sento che il mio equilibrio è ancora molto fragile.
la ringrazio. Il punto è che ho già fatto terapia cognitivo comportamentale e non so quanto mi possa ''aiutare'' ancora. In realtà mi piacerebbe occuparmi del mio ''Se'' in terapia, perché mi sento ancora fragile, soprattutto nelle relazioni che sto iniziando ad esplorare di più. Si consiglia sempre la terapia cognitivo comportamentale a chi ha il doc, ma sento che il mio problema, oltre al rimuginio costante, è proprio un ' insicurezza abissale. Da questa dipende anche il mio perfezionismo. D'altro canto mi sento anche scoraggiato perché ho già fatto anni di terapie e sarei dovuto ''migliorare'' anche sotto questo aspetto. Sicuramente sono migliorato ma sento che il mio equilibrio è ancora molto fragile.
[#3]
Intendevo proprio questo, e dunque concordo col Suo #2:
1. la t. cognitivo-comportamentale ha dato i suoi frutti per quanto riguarda il DOC.
Ora può dedicarsi ad altro.
2. Per le problematiche riguardanti il Sè e le "relazioni che sto iniziando ad esplorare di più", unito alla percezione di una certa fragilità
un approccio diverso potrebbe essere adatto,
ad es. la "psicoterapia ad indirizzo psicodinamico"
oppure
la "focale integrata"
(e dunque approcci ben differenti dalle precedenti).
Per documentarsi meglio Le ho allegato le due letture,
nelle quali sono spiegate le differenze che intercorrono tra un approccio e l'altro.
Spero di essere risultata più chiara.
Dott. Brunialti
1. la t. cognitivo-comportamentale ha dato i suoi frutti per quanto riguarda il DOC.
Ora può dedicarsi ad altro.
2. Per le problematiche riguardanti il Sè e le "relazioni che sto iniziando ad esplorare di più", unito alla percezione di una certa fragilità
un approccio diverso potrebbe essere adatto,
ad es. la "psicoterapia ad indirizzo psicodinamico"
oppure
la "focale integrata"
(e dunque approcci ben differenti dalle precedenti).
Per documentarsi meglio Le ho allegato le due letture,
nelle quali sono spiegate le differenze che intercorrono tra un approccio e l'altro.
Spero di essere risultata più chiara.
Dott. Brunialti
[#4]
Utente
gentile dottoressa,
la ringrazio. Mi informerò meglio sui vari approcci. Credo cmq che mi affiderò alla ASL non potendomi permettere una terapia da un privato.
Le vorrei chiedere un'ultima cosa. Ho letto spesso che i problemi per i pazienti ossessivi spesso iniziano proprio quando le ossessioni diminuiscono. Io ho provato sulla mia pelle la sensazione di ''fragilità'' ed ''angoscia'' senza le ossessioni. E' come se ne avessi bisogno per dare un ''equilibrio'' alla mia vita. Mi sento veramente troppo insicuro per affrontare una relazione. Sulla base della sua esperienza, può confermarMI che il doc è veramente solo la punta dell'ICEBERG? Si dice in effetti che il sintomo è ciò che appare, ma il problema è sempre più profondo. Questo al di là del fatto che si segua o meno un indirizzo psicodinamico.
la ringrazio. Mi informerò meglio sui vari approcci. Credo cmq che mi affiderò alla ASL non potendomi permettere una terapia da un privato.
Le vorrei chiedere un'ultima cosa. Ho letto spesso che i problemi per i pazienti ossessivi spesso iniziano proprio quando le ossessioni diminuiscono. Io ho provato sulla mia pelle la sensazione di ''fragilità'' ed ''angoscia'' senza le ossessioni. E' come se ne avessi bisogno per dare un ''equilibrio'' alla mia vita. Mi sento veramente troppo insicuro per affrontare una relazione. Sulla base della sua esperienza, può confermarMI che il doc è veramente solo la punta dell'ICEBERG? Si dice in effetti che il sintomo è ciò che appare, ma il problema è sempre più profondo. Questo al di là del fatto che si segua o meno un indirizzo psicodinamico.
[#5]
Sì, il DOC può coprire altro.
Da questi pochi dati online, però, non è possibile dire se sia il caso Suo.
Ma sicuramente il Collega che si prenderà cura di Lei potrà rispondere alle Sue domande dopo averLa conosciuto de visu.
Dott. Brunialti
Da questi pochi dati online, però, non è possibile dire se sia il caso Suo.
Ma sicuramente il Collega che si prenderà cura di Lei potrà rispondere alle Sue domande dopo averLa conosciuto de visu.
Dott. Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.1k visite dal 22/12/2019.
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Approfondimento su Narcisismo
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