Abusi sessuali infantili
Gentili medici,
ho vissuto in età infantile/adolescenziale in un clima incestuoso e violento (confermato anche da membri della famiglia) e che mi ha portata a soffrire dei più svariati sintomi psicosomatici, poi sviluppo di depressione maggiore ricorrente e tentati suicidi.
Vi chiedo: è possibile che bambini traumatizzati sessualmente e non solo (violenze fisiche), possano successivamente, da adulti, oltre ad incubi che ripetono i traumi subiti, in alcuni di questi, seppur sporadicamente, provare piacere fisico e conseguente senso di colpa e vergogna?
Lo chiedo per esperienza personale, essendo una cosa che mi ha particolarmente inquietata.
Grazie
ho vissuto in età infantile/adolescenziale in un clima incestuoso e violento (confermato anche da membri della famiglia) e che mi ha portata a soffrire dei più svariati sintomi psicosomatici, poi sviluppo di depressione maggiore ricorrente e tentati suicidi.
Vi chiedo: è possibile che bambini traumatizzati sessualmente e non solo (violenze fisiche), possano successivamente, da adulti, oltre ad incubi che ripetono i traumi subiti, in alcuni di questi, seppur sporadicamente, provare piacere fisico e conseguente senso di colpa e vergogna?
Lo chiedo per esperienza personale, essendo una cosa che mi ha particolarmente inquietata.
Grazie
[#1]
Gentile utente,
"... clima incestuoso e violento... incubi, ... piacere fisico e conseguente senso di colpa e vergogna..".
E' tutto possibile.
E' possibile rivivere nel sogno da adulti quel piacere che si provava nell'infanzia attraverso gli atti incestuosi,
a cui seguiva il senso di colpa e la vergona
declinate nelle modalità infantili.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
"... clima incestuoso e violento... incubi, ... piacere fisico e conseguente senso di colpa e vergogna..".
E' tutto possibile.
E' possibile rivivere nel sogno da adulti quel piacere che si provava nell'infanzia attraverso gli atti incestuosi,
a cui seguiva il senso di colpa e la vergona
declinate nelle modalità infantili.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Quindi, Dottoressa
anche durante l'agito di comportamenti sessuali e abusanti, un bambino/a può provare piacere?
È qualcosa con cui non riesco a fare i conti. Mio fratello (a sua volta abusante con me) ha sviluppato narcisismo patologico, perversione, violenza, sadismo. Io invece ciò che le ho scritto (depressione maggiore che sfocia nel delirio di colpevolezza, una dismorfofobia marcata che peggiora negli anni, e una quasi totale incapacità di vivere il quotidiano).
Siamo due personalità antitetiche, eppure frutto delle stesse dinamiche agite su di noi, che lui ha precocemente appreso e riprodotto.
Io, negli anni, mi sono peraltro ripetutamente trovata ad entrare in relazioni con ragazzi e uomini a loro volta perversi (in senso strutturale e non), psicologicamente violenti, e con tratti sadici. Una coazione alla ritraumatizzazione.
Ora, dopo l'ultima relazione di questo tipo, e dopo l'ultimo tentato suicidio senza alcun segnale di fumo (ero disperata e determinata), mi sento quasi tornata una bambina. Con la paura di tutto. Quei sogni ricorrenti di abuso, nelle varie declinazioni (anche io come terza persona che cerca di salvare una ragazza o una bambina da uno stupro, ma invano, o in prima persona con una madre che assiste, muta, come descritto in un mio disegno fatto a quattro anni) mi tormentano da sempre, e quasi sempre nella versione terrorizzata.
Quelli in cui al risveglio (improvviso) mi ritrovo addirittura ad avere orgasmi spontanei che non ho nemmeno nella vita reale, né da sola né con altri, mi distruggono, facendomi provare per giorni colpa e un senso profondo di disgusto verso me stessa.
Peraltro, i rari momenti di piacere nella vita sessuale, li ho vissuti solo con uomini psicologicamente perversi e violenti, mai nella dimensione dell'affetto. E non certo per masochismo, anzi, comunque terrorizzata anche in quei momenti.
Purtroppo, nel corso degli anni, nonostante vari tentativi, non ho mai trovato un terapeuta che intendesse affrontare il passato, dicendomi che "è inutile, bisogna guardare avanti". Dunque, di fatto, non ho mai elaborato nulla.
Che approccio sarebbe adatto, nel mio caso? Mi chiedo davvero se mai riuscirò a trovare un modo per uscire da tutta questa sofferenza.
anche durante l'agito di comportamenti sessuali e abusanti, un bambino/a può provare piacere?
È qualcosa con cui non riesco a fare i conti. Mio fratello (a sua volta abusante con me) ha sviluppato narcisismo patologico, perversione, violenza, sadismo. Io invece ciò che le ho scritto (depressione maggiore che sfocia nel delirio di colpevolezza, una dismorfofobia marcata che peggiora negli anni, e una quasi totale incapacità di vivere il quotidiano).
Siamo due personalità antitetiche, eppure frutto delle stesse dinamiche agite su di noi, che lui ha precocemente appreso e riprodotto.
Io, negli anni, mi sono peraltro ripetutamente trovata ad entrare in relazioni con ragazzi e uomini a loro volta perversi (in senso strutturale e non), psicologicamente violenti, e con tratti sadici. Una coazione alla ritraumatizzazione.
Ora, dopo l'ultima relazione di questo tipo, e dopo l'ultimo tentato suicidio senza alcun segnale di fumo (ero disperata e determinata), mi sento quasi tornata una bambina. Con la paura di tutto. Quei sogni ricorrenti di abuso, nelle varie declinazioni (anche io come terza persona che cerca di salvare una ragazza o una bambina da uno stupro, ma invano, o in prima persona con una madre che assiste, muta, come descritto in un mio disegno fatto a quattro anni) mi tormentano da sempre, e quasi sempre nella versione terrorizzata.
Quelli in cui al risveglio (improvviso) mi ritrovo addirittura ad avere orgasmi spontanei che non ho nemmeno nella vita reale, né da sola né con altri, mi distruggono, facendomi provare per giorni colpa e un senso profondo di disgusto verso me stessa.
Peraltro, i rari momenti di piacere nella vita sessuale, li ho vissuti solo con uomini psicologicamente perversi e violenti, mai nella dimensione dell'affetto. E non certo per masochismo, anzi, comunque terrorizzata anche in quei momenti.
Purtroppo, nel corso degli anni, nonostante vari tentativi, non ho mai trovato un terapeuta che intendesse affrontare il passato, dicendomi che "è inutile, bisogna guardare avanti". Dunque, di fatto, non ho mai elaborato nulla.
Che approccio sarebbe adatto, nel mio caso? Mi chiedo davvero se mai riuscirò a trovare un modo per uscire da tutta questa sofferenza.
[#3]
Gentile ragazza,
sì, il bambino/a abusato/a prova piacere,
ed è il "legame del piacere" che nutre e mantiene il segreto, non la paura.
Naturalmente il bambino/a prova anche imbarazzo, senso di colpa.. in un mix molto imbarazzante e difficile da comprendere.
"Abuso" è il termine che usa l'adulto per diagnosticare correttamente quanto è avvenuto,
ma il bambino non lo userebbe mai; per lui è un rapporto di reciproco corteggiamento e seduzione,
e dunque i Suoi sogni ripercorrono tutto quanto si è depositato in profondità nella Sua psiche.
Non elaborare tale esperienza,
- che lascia tracce profonde anche nell'adulto/a - porta a ripercorrere con il/la/i partner gli stessi perversi percorsi,
in quella coazione a ripetere che Lei efficacemente descrive per averla sperimentata.
Una sintesi del libro che ho scritto sull'argomento può trovarla qui:
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/5677-abuso-sessuale-sui-minori-contro-la-pedofilia-genitori-e-comunita.html .
Riguardo ad una psicoterapia che tolga gli scheletri dall'armadio,
occorre che sia la/o Psicoterapeuta a valutare di persona i costi/benefici in relazione ai disturbi psicologici di cui Lei attualmente soffre.
Ma il comprendere i meccanismi che si sono prodotti
è da prendere in considerazione,
nel tentativo di modificarli.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
sì, il bambino/a abusato/a prova piacere,
ed è il "legame del piacere" che nutre e mantiene il segreto, non la paura.
Naturalmente il bambino/a prova anche imbarazzo, senso di colpa.. in un mix molto imbarazzante e difficile da comprendere.
"Abuso" è il termine che usa l'adulto per diagnosticare correttamente quanto è avvenuto,
ma il bambino non lo userebbe mai; per lui è un rapporto di reciproco corteggiamento e seduzione,
e dunque i Suoi sogni ripercorrono tutto quanto si è depositato in profondità nella Sua psiche.
Non elaborare tale esperienza,
- che lascia tracce profonde anche nell'adulto/a - porta a ripercorrere con il/la/i partner gli stessi perversi percorsi,
in quella coazione a ripetere che Lei efficacemente descrive per averla sperimentata.
Una sintesi del libro che ho scritto sull'argomento può trovarla qui:
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/5677-abuso-sessuale-sui-minori-contro-la-pedofilia-genitori-e-comunita.html .
Riguardo ad una psicoterapia che tolga gli scheletri dall'armadio,
occorre che sia la/o Psicoterapeuta a valutare di persona i costi/benefici in relazione ai disturbi psicologici di cui Lei attualmente soffre.
Ma il comprendere i meccanismi che si sono prodotti
è da prendere in considerazione,
nel tentativo di modificarli.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.8k visite dal 18/12/2019.
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