Paura ansia e confusione
Salve, in questo momento ammetto che sono confusa e non so bene cosa fare riguardo a tutto.
Sto vivendo un periodo un pò duro per me da circa due mesi ma credo che siano gli strascichi rispetto a anni addietro.
Mi è comparsa l’ansia o paura, io la chiamo così, da circa 3/4 anni.
Le motivazioni di questa ansia, che ricercavo da sola erano sempre diverse tra loro, ma ad oggi comprendo che avevano una matrice comune: me.
Confusione e incertezza verso me e i miei sentimenti all’interno di una relazione ed io come persona nel futuro.
Relazione che dura da 4 anni e mezzo, ragazzo fantastico che penso non troverò mai più nella mia vita, mi ama veramente tanto e mi sono sempre sentita amata da lui.
Io nonostante questo avevo sempre delle incertezze verso i miei sentimenti quando stavo da sola, in sua compagnia stavo veramente bene, ero serena, tranquilla, mi sentivo a casa e nel posto giusto al momento giusto.
Lo amavo tanto o lo amo ancora, non lo so.
Ho 23 anni e sto finendo l’ultimo anno dell’Università (5 anni in totale) purtroppo non sono soddisfatta di me, non sono felice, non mi sento realizzata.
Sono disinteressata averso tutto, sono stufa di studiare e non mi va proprio di continuare: la vivo come una sofferenza.
Oltre a tutto ciò non mi sono mai presa del tempo per me stessa, non ho coltivato passioni che ho dovuto abbandonare per via dello studio e quando ho iniziato ad essere più libera avevo sempre mille scuse per non ricominciare a fare qualcosa che mi appassionava.
Nell’ultimo periodo l’unica felicità che avevo era vedere il mio moroso, aspettare il weekend per vederci o aspettare impaziente che mi scrivesse quando aveva una pausa dal lavoro.
Penso di essermi focalizzata molto sulla relazione e a ricercare la perfezione che so che non esiste, ma è come se non lo riuscissi ad interiorizzare.
Ogni singola cosa la cercavo di controllare ponendomi mille domande e facendomi venire l’ansia perchè la risposta non era abbastanza giusta, o i sentimenti non erano abbastanza forti per come dovrebbero essere.
Se vedevo che qualcosa non andava bene allora mi allertavo e la prima cosa che pensavo era Ecco devo lasciarlo, credo anche di interpretare male le mie emozioni confondendole con i sentimenti.
Per esempio penso che io debba essere sempre felice e euforica di vedere il mio moroso.
(aggiungo anche che dal punto di vista sessuale non abbiamo quasi mai per condizioni, esterne a noi, di avere rapporti intimi.
altro punto a sfavore) Sono arrivata ad un punto in cui sono scoppiata, mi sento confusa e non so cosa fare.
Ho deciso ieri di prendere una pausa dalla relazione perchè credo che se io non primis non sto bene con me stessa non posso stare con lui.
Ma non so se è stata una buona decisione, per ora sono molto triste e continuo a piangere.
Io non lo voglio perdere e vorrei stare con lui, ma la mia testa mi dice che invece non andrà bene.
E penso anche di aver paura che il sentimento d’amore non ci sia più e quindi che non ci sia più niente da fare.
Sto vivendo un periodo un pò duro per me da circa due mesi ma credo che siano gli strascichi rispetto a anni addietro.
Mi è comparsa l’ansia o paura, io la chiamo così, da circa 3/4 anni.
Le motivazioni di questa ansia, che ricercavo da sola erano sempre diverse tra loro, ma ad oggi comprendo che avevano una matrice comune: me.
Confusione e incertezza verso me e i miei sentimenti all’interno di una relazione ed io come persona nel futuro.
Relazione che dura da 4 anni e mezzo, ragazzo fantastico che penso non troverò mai più nella mia vita, mi ama veramente tanto e mi sono sempre sentita amata da lui.
Io nonostante questo avevo sempre delle incertezze verso i miei sentimenti quando stavo da sola, in sua compagnia stavo veramente bene, ero serena, tranquilla, mi sentivo a casa e nel posto giusto al momento giusto.
Lo amavo tanto o lo amo ancora, non lo so.
Ho 23 anni e sto finendo l’ultimo anno dell’Università (5 anni in totale) purtroppo non sono soddisfatta di me, non sono felice, non mi sento realizzata.
Sono disinteressata averso tutto, sono stufa di studiare e non mi va proprio di continuare: la vivo come una sofferenza.
Oltre a tutto ciò non mi sono mai presa del tempo per me stessa, non ho coltivato passioni che ho dovuto abbandonare per via dello studio e quando ho iniziato ad essere più libera avevo sempre mille scuse per non ricominciare a fare qualcosa che mi appassionava.
Nell’ultimo periodo l’unica felicità che avevo era vedere il mio moroso, aspettare il weekend per vederci o aspettare impaziente che mi scrivesse quando aveva una pausa dal lavoro.
Penso di essermi focalizzata molto sulla relazione e a ricercare la perfezione che so che non esiste, ma è come se non lo riuscissi ad interiorizzare.
Ogni singola cosa la cercavo di controllare ponendomi mille domande e facendomi venire l’ansia perchè la risposta non era abbastanza giusta, o i sentimenti non erano abbastanza forti per come dovrebbero essere.
Se vedevo che qualcosa non andava bene allora mi allertavo e la prima cosa che pensavo era Ecco devo lasciarlo, credo anche di interpretare male le mie emozioni confondendole con i sentimenti.
Per esempio penso che io debba essere sempre felice e euforica di vedere il mio moroso.
(aggiungo anche che dal punto di vista sessuale non abbiamo quasi mai per condizioni, esterne a noi, di avere rapporti intimi.
altro punto a sfavore) Sono arrivata ad un punto in cui sono scoppiata, mi sento confusa e non so cosa fare.
Ho deciso ieri di prendere una pausa dalla relazione perchè credo che se io non primis non sto bene con me stessa non posso stare con lui.
Ma non so se è stata una buona decisione, per ora sono molto triste e continuo a piangere.
Io non lo voglio perdere e vorrei stare con lui, ma la mia testa mi dice che invece non andrà bene.
E penso anche di aver paura che il sentimento d’amore non ci sia più e quindi che non ci sia più niente da fare.
[#1]
Gentile utente,
ricordo bene il suo consulto di Settembre. Leggendo quanto scrive, sembra che la situazione si sia leggermente evoluta, anche se ha portato a degli esiti poco piacevoli per lei. Tuttavia, non sono sicuro di comprendere la domanda che ci sta facendo. Vuole dei consigli sulla situazione?
ricordo bene il suo consulto di Settembre. Leggendo quanto scrive, sembra che la situazione si sia leggermente evoluta, anche se ha portato a degli esiti poco piacevoli per lei. Tuttavia, non sono sicuro di comprendere la domanda che ci sta facendo. Vuole dei consigli sulla situazione?
Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it
[#2]
Utente
Si, per ora credo che dovrei concentrarmi su me stessa ma non saprei come fare. Oltre alla tristezza dovuta dalla scelta presa mi sento più lucida nel poter ragionare riguardo alla situazione. Io so che amo il mio ragazzo e che voglio stare con lui, ma comunque non riesco a comprendere come mai lo stato di ansia. Ho paura che in realtà sia la mia mente che si è auto convinto di questo.
Credo che se non sto bene io da sola non riuscirò a stare bene con nessun altro, ma non riesco a capire come questo possa influire sul mio stato di ansia, oppure la situazione riguardo all’università. Mi sembra una motivazione molto lontana visto che in precedenza le domande che mi portava a fare l’ansia erano inerenti la relazione e i miei sentimenti o le emozioni provate.
Credo che questa mia decisione sia stata giusta perchè riesco a pensare meglio, mi sento anche più libera (non che mi sentissi obbligata a rimanere in una relazione) perchè non più ossessionata a pensare sempre a come mi sento o ad aspettare di uscire o sentirlo al telefono.
Inoltre ho anche paura che lavorando su me stessa la situazione non migliori e che continuerò ad avere ansia oppure di dover prendere la decisione di dover mettere un punto alla relazione.
Intanto grazie per il suo tempo e per la sua professionalità.
Buona serata.
Credo che se non sto bene io da sola non riuscirò a stare bene con nessun altro, ma non riesco a capire come questo possa influire sul mio stato di ansia, oppure la situazione riguardo all’università. Mi sembra una motivazione molto lontana visto che in precedenza le domande che mi portava a fare l’ansia erano inerenti la relazione e i miei sentimenti o le emozioni provate.
Credo che questa mia decisione sia stata giusta perchè riesco a pensare meglio, mi sento anche più libera (non che mi sentissi obbligata a rimanere in una relazione) perchè non più ossessionata a pensare sempre a come mi sento o ad aspettare di uscire o sentirlo al telefono.
Inoltre ho anche paura che lavorando su me stessa la situazione non migliori e che continuerò ad avere ansia oppure di dover prendere la decisione di dover mettere un punto alla relazione.
Intanto grazie per il suo tempo e per la sua professionalità.
Buona serata.
[#3]
Solitamente il fatto di provare ansia saluta alla presenza o alla percezione di una possibile minaccia. Se per lei la situazione ipotetica di rimanere da sola È considerata Come una minaccia, per tutte le ragioni che potrebbe avere(e che potenzialmente potrebbero essere esplorate in un percorso psicologico) , questo mio parere non va molto lontano dal discorso relazionale. Come mai pensa che iniziando un percorso che tipo psicologico non posso avere margini di miglioramento? Quali sono le soluzioni che ha tentato di mettere in atto per risolvere o gestire queste situazioni di disagio?
[#4]
Utente
Forse mi sono spiegata male, non mi viene ansia perchè ho paura a stare da sola. Non ho paura a stare da sola, escludo sicuramente il fatto di stare con lui per paura di stare sola. Io sono certa che sto con lui per scelta.
La mia paura o ansia come le avrò già detto deriva dalla mia insicurezza su quello che provo, credendo che debbano esserci delle sensazioni o emozioni standard da provare. Per esempio devo sempre sentire qualcosa di positivo, devo essere sempre felice e euforica.
Una volta che vedo che non li sto provando mi provoca ansia e metto in discussione ogni singola cosa.
Sono tentata ad intraprendere un percorso psicologico per stare meglio o comprendere qualcosa in più con l’aiuto di un professionista, ma è come se pensassi che ormai sono spacciata e che la mia mente si è abituata a ragionare così e non cambierà mai. Che continuerò ad ascoltare e a dare importanza alle mie ansie.
La mia paura o ansia come le avrò già detto deriva dalla mia insicurezza su quello che provo, credendo che debbano esserci delle sensazioni o emozioni standard da provare. Per esempio devo sempre sentire qualcosa di positivo, devo essere sempre felice e euforica.
Una volta che vedo che non li sto provando mi provoca ansia e metto in discussione ogni singola cosa.
Sono tentata ad intraprendere un percorso psicologico per stare meglio o comprendere qualcosa in più con l’aiuto di un professionista, ma è come se pensassi che ormai sono spacciata e che la mia mente si è abituata a ragionare così e non cambierà mai. Che continuerò ad ascoltare e a dare importanza alle mie ansie.
[#5]
Il problema che mi pone alla fine della sua risposta è molto frequente. Mi riferisco alla temuta mpossibilità di cambiare. Tuttavia, la vita è fatta di cambiamenti. Alcuni moto rapidi, altri meno, alcuni fondamentali ed altri marginali se prova a ripercorrere la sua vita, probabilmente riuscirà a trovare momenti in cui è riuscita a cambiare qualcosa che non andava bene.
È normale che in situazioni caratterizzate da disagio, che si ripropongono tali per molto tempo, il nostro senso di autoefficacia diminuisce e ci sentiamo inermi di fronte al cambiamento. Provi a riflettere sulle volte in cui le cose sono cambiate. Provi a riflettere anche su quanto le serve pensare di non poter cambiare (e, di conseguenza, di non fare nulla per provarci).
È normale che in situazioni caratterizzate da disagio, che si ripropongono tali per molto tempo, il nostro senso di autoefficacia diminuisce e ci sentiamo inermi di fronte al cambiamento. Provi a riflettere sulle volte in cui le cose sono cambiate. Provi a riflettere anche su quanto le serve pensare di non poter cambiare (e, di conseguenza, di non fare nulla per provarci).
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.3k visite dal 18/12/2019.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.