Depressione post tradimento

Gentili dottori,
un anno fa ho iniziato una relazione con la mia "anima gemella". Ha colmato in modo perfetto il mio vuoto emotivo, mi ha dato ascolto e supporto, con lui il sesso era di un coinvolgimento unico. Mi ha detto che era la prima volta che si innamorava e che non tradiva, non era mai stato così prima, mi ha portata nella sua vita presentandomi ad amici e famiglia. Io sono stata più prudente perché stavo smaltendo il lutto per la precedente storia, nonostante questo fortissimo sentimento. Per lui ho chiuso una lunga relazione, dopo lui ha fatto lo stesso con la ex. Ma era geloso e ossessionato dal mio passato, non si fidava al 100%.
Sapevamo che sarei andata a fare un master in Usa e abbiamo vissuto questa partenza come un segno del destino, eravamo forti e l'avremmo superata. Messaggi d'amore, pianti, passione.
Ma dopo la mia partenza 3 mesi fa è diventato freddo e superficiale, sparizioni e incongruenze, giustificate con il fatto che non reggeva la distanza ed era geloso della mia nuova vita.
Io lo amavo più di prima, ma ho cominciato a controllare in modo ossessivo i social della ex, le foto che lui mi mandava, le mappe, e ogni volta spuntava una coincidenza, una bugia anche di mesi passati, che lui smontava prontamente e ribaltava la situazione, ero io ad avere dei problemi e a non capirlo. Era assolutamente rassicurante. Col passare dei mesi l'ansia e gli attacchi di panico sono aumentati, lui a questo rispondeva con una dose di amore che mi calmava come una droga, o si innervosiva e non mi rispondeva più, lasciandomi con i peggiori dubbi. Io passavo il tempo ad aspettare che si svegliasse al mattino, che mi scrivesse per calmarmi, che accettasse i miei messaggi di perdono. Ho perso molto peso ed energie, mi sono sentita in colpa per essere partita.
Sono tornata per le vacanze, sono andata a trovarlo per un we e ho trovato un'altra persona. Non mi dava nessun tipo di certezza su quando ci saremmo rivisti prima della mia partenza, su come continuare la nostra relazione, era concentratissimo su di sé e mi usava quando voleva. Questa assenza d'amore unita ai dubbi mi faceva impazzire, mi sono ritrovata ad implorarlo a non lasciarmi, avrei accettato qualsiasi cosa. Ho preso il suo telefono perché volevo sapere e ho confermato che mi tradiva, ma da molto prima la mia partenza. Ho avuto uno shock, lui ha reagito arrabbiandosi e mettendomi quasi le mani addosso perché non dovevo leggere. Ha anche pianto, balbettato che mi amava, io all'inizio ero arrabbiata, poi è arrivata la disperazione e lui mi urlava addosso che voleva solo dormire e stare tranquillo.
Mi ha scritto ancora che voleva che io stessi bene, io aspetto sempre un suo messaggio di perdono, mi aggrappo al fatto che non ho letto con la ex le stesse parole profonde che mandava a me. Sono a pezzi, penso solo a lui o a loro insieme, mi sento in colpa perché mi chiedo in cosa io abbia sbagliato. Non riesco a vivere.
Grazie in anticipo.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

probabilmente questa circostanza ha soltanto permesso che emergesse con maggior chiarezza il Suo modo di funzionare: mi ha colpito molto il fatto che Lei dica che sta aspettando il perdono da parte di questa persona. Per che cosa pensa di dover essere perdonata?

Inoltre, come mai dice che questa persona avrebbe colmato un vuoto? Che cosa era successo prima di questa storia?
Il fatto che quest'uomo avesse sempre tradito nelle relazioni precedenti come La faceva sentire?

Prima di oggi non ha mai pensato di sentire direttamente uno psicologo psicoterapeuta per lavorare sulla Sua autostima?

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Utente
Utente
Grazie per la risposta. Vorrei iniziare un percorso terapeutico, soffro di crisi da abbandono e ho avuto in passato relazioni disfunzionali di sottomissione con uomini tendenzialmente narcisi e bugiardi, ma ai quali io "ho cambiato la vita". Ho tradito anche io per anni e avevo l'impressione che lui fosse speculare a me e che saremmo cresciuti insieme migliorandoci a vicenda. Aspetto che lui mi chieda perdono e che perdoni la mia fragilità, i tentativi manipolativi che ho attuato in modo conscio e inconscio (tagli sulle braccia, smettere di mangiare per far si che "si prendesse cura di me"), per gli attacchi di gelosia (che oggi vedo come del tutto motivati), per averlo usato come psicologo, rovesciando su di lui tutte le mie paure, incertezze, di un passato che mi faceva soffrire e che mi ha lasciato molte ferite. Lui stava ricucendo quella ferita, ma io non riuscivo a fidarmi perchè ho percepito, nonostante lui sia stato molto abile, un allontanamento, ho indagato fino a scoprire la verità e ora soffro a causa mia.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

da quello che scrive qui, io ritengo sia opportuno per Lei iniziare a prendersi cura di se stessa e a curare quello che è un disagio profondo.

Le relazioni interpersonali non hanno lo scopo di testare, di curare, ecc...

Credo che nel momento in cui affronterà queste problematiche in terapia e se ne svincolerà, potrà poi intraprendere delle relazioni funzionali ed essere libera da questi fantasmi del passato.

Cordiali saluti,
[#4]
Utente
Utente
Grazie moltissimo, era una cosa a cui stavo pensando e ora credo che seguirò il suo consiglio sicuramente.