Aborto terapeutico e lutto
Salve,
Mentre scrivo sono ancora ricoverata in ospedale dopo aver effettuato una itg alla 21 settimana di gravidanza per mielomeningocele e Arnold Chiari 2.
Dopo la diagnosi, avuta a 17 settimane, abbiamo fatto controlli, rm, consulto col genetista, consulto con neurochirurgo del Meyer.
Nessuno ci ha detto come sarebbe realmente stata la bambina una volta nata, hanno parlato di forma grave e che avrebbe avuto problemi motori più o meno gravi, forse ritardo cerebrale o forse no, e disfunzioni vescica e intestino.
Quindi una situazione compatibile con la vita, ma con una vita di interventi, sofferenze, ausili per camminare e disabilità.
Non ce la siamo sentiti di farla nascere per il nostro egoismo di avere il 2 figlio, è condannarla a un via vai di sale operatorie e vita da disabile.
Adesso però mi sento di averla voluta abbandonare, eliminare, anche se dentro di me so che la scelta è stata dettata dall amore.
Il giorno dopo l interruzione, 3 giorni fa, è morta mia madre malata da pochi mesi, a cui ero legatissima.
Ancora non riesco a realizzare, sono ancora in ospedale in una situazione "protetta".
Mi chiedo se per la mia bambina ho fatto la scelta giusta, mi tormento di domande, mi sento in colpa perché non provo così tanto dolore per la perdita della mamma, e mi chiedo perché non soffra per mia madre da cui ero inseparabile.
Non trovo pace.
Ho voglia di tornare alla vita normale, ma ho anche paura di farlo.
Dall ospedale hanno attivato un sostegno psicologico per le prossime settimane.
Ho una figlia che mi regala spensieratezza, un marito attento e amorevole.
Vorrei avere solo la certezza di aver realmente agito per il bene della mia piccolina.
Mentre scrivo sono ancora ricoverata in ospedale dopo aver effettuato una itg alla 21 settimana di gravidanza per mielomeningocele e Arnold Chiari 2.
Dopo la diagnosi, avuta a 17 settimane, abbiamo fatto controlli, rm, consulto col genetista, consulto con neurochirurgo del Meyer.
Nessuno ci ha detto come sarebbe realmente stata la bambina una volta nata, hanno parlato di forma grave e che avrebbe avuto problemi motori più o meno gravi, forse ritardo cerebrale o forse no, e disfunzioni vescica e intestino.
Quindi una situazione compatibile con la vita, ma con una vita di interventi, sofferenze, ausili per camminare e disabilità.
Non ce la siamo sentiti di farla nascere per il nostro egoismo di avere il 2 figlio, è condannarla a un via vai di sale operatorie e vita da disabile.
Adesso però mi sento di averla voluta abbandonare, eliminare, anche se dentro di me so che la scelta è stata dettata dall amore.
Il giorno dopo l interruzione, 3 giorni fa, è morta mia madre malata da pochi mesi, a cui ero legatissima.
Ancora non riesco a realizzare, sono ancora in ospedale in una situazione "protetta".
Mi chiedo se per la mia bambina ho fatto la scelta giusta, mi tormento di domande, mi sento in colpa perché non provo così tanto dolore per la perdita della mamma, e mi chiedo perché non soffra per mia madre da cui ero inseparabile.
Non trovo pace.
Ho voglia di tornare alla vita normale, ma ho anche paura di farlo.
Dall ospedale hanno attivato un sostegno psicologico per le prossime settimane.
Ho una figlia che mi regala spensieratezza, un marito attento e amorevole.
Vorrei avere solo la certezza di aver realmente agito per il bene della mia piccolina.
[#1]
Gentile mamma,
"..Vorrei avere solo la certezza di aver realmente agito per il bene della mia piccolina."
Sono ambiti così difficili, complessi e dolorosi,
sono scelte così interiormente dibattute,
che il termine "certezza" non vi si attaglia.
Ma anche se fosse,
nulla Le toglie il dolore e il lutto di una decisione presa necessariamente su base "probabilistica".
La quasi contemporanea morte della Sua mamma complica il quadro luttuoso.
Sono trascorsi solo quattro giorni dall'intervento,
il dolore è cocente e gli interrogativi non danno tregua;
lasci che il tempo passi e che il "sostegno psicologico per le prossime settimane" che l'Ospedale ha attivato
possa prendersi cura di Lei.
Le siamo vicini.
Dott. Brunialti
"..Vorrei avere solo la certezza di aver realmente agito per il bene della mia piccolina."
Sono ambiti così difficili, complessi e dolorosi,
sono scelte così interiormente dibattute,
che il termine "certezza" non vi si attaglia.
Ma anche se fosse,
nulla Le toglie il dolore e il lutto di una decisione presa necessariamente su base "probabilistica".
La quasi contemporanea morte della Sua mamma complica il quadro luttuoso.
Sono trascorsi solo quattro giorni dall'intervento,
il dolore è cocente e gli interrogativi non danno tregua;
lasci che il tempo passi e che il "sostegno psicologico per le prossime settimane" che l'Ospedale ha attivato
possa prendersi cura di Lei.
Le siamo vicini.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#6]
Utente
Salve dottoressa,
Sono trascorse le settimane,ho ripreso a lavorare e il contatto con la realtà.
Ho fatto 1 incontro con la psicologa, ma non è andato a buon fine ed h interrotto i successivi appuntamenti.
La sua collega ce l' ha messa tutta per capire la mia situazione,ma riusciva solo ad esclamare" oh mamma" al racconto delle mie vicissitudini.
Io avevo bisogno non di stupire qualcuno,ma che qualcuno stupisse me con qualche parola chiave per riuscire,in parte, a uscire da un labirinto di pensieri che spesso mi opprimono.
Credo che solo il tempo allevierà il mio dolore, e che mai perderò il senso di colpa che mi accompagna.
Sono trascorse le settimane,ho ripreso a lavorare e il contatto con la realtà.
Ho fatto 1 incontro con la psicologa, ma non è andato a buon fine ed h interrotto i successivi appuntamenti.
La sua collega ce l' ha messa tutta per capire la mia situazione,ma riusciva solo ad esclamare" oh mamma" al racconto delle mie vicissitudini.
Io avevo bisogno non di stupire qualcuno,ma che qualcuno stupisse me con qualche parola chiave per riuscire,in parte, a uscire da un labirinto di pensieri che spesso mi opprimono.
Credo che solo il tempo allevierà il mio dolore, e che mai perderò il senso di colpa che mi accompagna.
[#7]
Peccato lasciare dopo una sola e unica volta.
La relazione di fiducia e la alleanza terapeutica si costruiscono anche nel tempo.
Talvolta la difficoltà nel dare fiducia ai propri terapeuti fa parte dei propri problemi.
Le auguro di cuore di potersi prendere cura di sè.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
La relazione di fiducia e la alleanza terapeutica si costruiscono anche nel tempo.
Talvolta la difficoltà nel dare fiducia ai propri terapeuti fa parte dei propri problemi.
Le auguro di cuore di potersi prendere cura di sè.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 1.8k visite dal 11/12/2019.
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