Problemi di non inserimento nella sua classe

Mio figlio ha 13 anni appena compiuti, ha delle difficoltà nella sua classe, lui preferisce rimanere nel suo banco da solo ed è chiaro che questo comportamento irrita molto i suoi compagni detto dai professori. L'anno scorso mio figlio ha fatto delle sedute con il psicologo della scuola, però le cose non sono cambiate. Lui mi chiede spesso di voler cambiare scuola per poter incominciare da capo con altri compagni, non so se è la cosa migliore per lui. Mio figlio per problemi ai piedi ha dovuto mettere delle viti (piedi piatti) perciò non può correre non può fare tutto quello che fanno gli altri nello sport non so se anche questo può influire nel suo comportamento ma continua ad avere disturbi di digestione e capita che vomita e per di più ha sempre questo prurito alla testa che non riusciamo a mandarlo via anche se abbiamo provato di tutto. Volevo sapere secondo Lei cosa è più giusto fare per mio figlio. In attesa di una sua risposta la saluto.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
gentile signora il quadro che espone merita di sicuro un approfondimento specialistico. Una volta affrontato il problema del vomito e del prurito da un punto di vista medico un intervento psicologico sarebbe ideale. Inoltre, vista l'età, il ragazzo non può essere escluso dal contesto famigliare per cui una terapia famigliare sarebbe opportuna. Cambiare scuola a mio avviso risolverebbe poco poichè porterebbe con se anche quelle determinate problematiche che lo inducono verso quegli atteggiamenti.

cosdiali saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
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Dr.ssa Sara Daniela Elettra Pezzola Psicologo, Psicoterapeuta 61 1
Il rimo passo è senz'altro consultare un medico per il pririto ed il vomito per capire meglio di che si tratta e quale ne è l'origine. Forse anche il fatto di vomitare spesso può essere un aggravante della difficoltà relazinonale di suo figlio, così come pure il prurito, magari se ne vergogna o comunque lo fa sentire a disagio nei confronti degli altri. Dice che suo figlio chiede spesso di cambiare classe ma sarebbe opportuno capire quale è il motivo per cui si isola.

Dr.ssa Sara Daniela Elettra Pezzola
Ordine psicologi Lombardia n° 10817

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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Vorrei aggiungere comunque che dopo aver consultato la dottoressa di mio figlio per i seguenti disturbi già elencati in precedenza, Lei stessa mi ha consigliato di rivolgermi ad un psicologo, visto che mio figlio mi ha fatto capire che secondo lui ne ha bisogno. La dottoressa inoltre mi ha detto che non vorrebbe dare medicinali ma risolvere la facenda andando dallo psicologo. Io tantissime volte gli chiedo di parlarmi, se c'è qualcosa che non va se è infelice o se c'è qualcuno che lo disturba maggiormente sia in classe che fuori, ma lui non si apre più di tanto, perciò è difficile capire il suo comportamento. Comunque una cosa è certa che mio figlio è ancora immaturo. Noi siamo una famiglia felice, non abbiamo problemi stiamo bene, forse il mio sbaglio è stato stargli troppo dietro ed è per questo che vorrei che si responsabilizzasse un pò per lui stesso. Abbiamo un'altra figlia di 7 anni e probabilmente lui ne ha patito tanto ed è ancora geloso di lei, lo si vede negli atteggiamenti verso lei, dispettoso anche se lei non gli fa niente, parole offensive sapendo che a lei provoca dispiacere.

Cordiali saluti.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Gentile signora segua allora i consigli del medico e provveda quanto prima per un intervento psicologico. Come le ho già detto una terapia famigliare sarebbe opportuna. data l'età di suo figlio l'estrapolarlo dal suo contesto famigliare per una terapia individuale non porterebbe a nulla o per lo meno perterebbe a poco. Lei stessa ha indicato alcune dinamiche di gelosie e cose del genere. A 13 anni i problemi vanno inquadrati all'interno della relazione famigliare nella quale diverse condizioni inconsapevoli da parte di tutti possono spingere verso la sofferenza di un singolo membro.

provi a leggere questo articolo per meglio intendere su cose che possono accadere nelle famiglie e non si lasci impressionare dal titolo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/38-le-perversioni-famigliari.html
cordialmente
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
da quanto racconta potrebbero essere diverse le cause del malessere di suo figlio, che potrebbero andare da ipotetici episodi di bullismo a scuola (di cui magari è stato vittima ma non ve lo vuole raccontare) a problemi interni al nucleo familiare.

Provate intanto a parlarne con lo psicologo che l'anno scorso ha seguito vostro figlio a scuola. Magari potreste farvi orientare da questo Collega nella ricerca di uno specialista adeguato a vostro figlio

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile signora
Credo che la sua dottoressa sia molto saggia nel suggerirle una soluzione al problema per via non medica ma psicologica. Da ciò che descrive sembra infatti che i disturbi fisici di cui suo figlio soffre, sebbene fastidiosi, siano d'importanza secondaria.

Ciò che dovrebbe riuscire a fare è trovare uno psicoterapeuta in grado di aiutare suo figlio. Mi rendo conto che possa non essere facile. A volte nelle scuole vi sono professionisti capaci e preparati, ad esempio qui nella mia zona lavora un collega molto bravo ed esperto con i problemi adolescenziali, ma che ovviamente non posso suggerirle perché lei abita da tutt'altra parte.

Ciò che voglio dirle è che non bisogna fermarsi al primo insuccesso. Se con un tentativo non siete riusciti a ottenere risultati, vale la pena tentare ancora. In fondo, si tratta di suo figlio. Anch'io ho un figlio adolescente, quindi le parlo anche da genitore.

Può leggere quest'articolo, se crede:
http://www.giuseppesantonocito.it/news.htm?m=76

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicoterapeuta, Psicologo 648 21
Gentile Signora
da quello che racconta non è possibile fare delle ipotesi certe circa le cause che potrebbero giustificare il comportamento di suo figlio anche se ci appare abbastanza chiaro che stà provando a comunicare qualcosa.
Purtroppo i bambini, anche grandicelli come suo figlio, spesso nonsono consapevoli di quello che provano, o meglio, sono consapevoli ma non riescono a spiegare esattamente agli altri di cosa si tratti e questo costituisce una difficoltà nel tentativo di aiutarli.

Proprio per questo credo che sia il caso di seguire il consiglio che le ha dato il medico di base, provi a contattare uno psicoterapeuta dell'età evolutiva e provi ad illustrare a lui il problema.
Sono d'accordo con il collega De Vincentis nel ritenere che la famiglia debba intervenire nel programma terapeutico che vi verrà proposto.

Nel frattempo provi a leggere questi articoli
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/535-ansie-e-paure-dei-bambini-parte-i.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/537-ansie-e-paure-dei-bambini-parte-ii.html


Cordialmente

Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense