Mi sento trasparente e che non merito di essere amata
Buongiorno, scrivo questo in quanto sono arrivata a un punto di malessere estremo.
Sono una ragazza di 29 anni e mi sento estremamente sola.
Ho l'impressione di non essere abbastanza importante.
I miei genitori non mi amano e mi trattato male.
Ho una sorella più piccola per la quale hanno una preferenza.
Non ho molto amici.
E quelli che ho si allontanano da me.
In questi ultimi cinque anni ho vissuto all'estero.
Avevo un ragazzo con il quale ho passato cinque anni e mi ha lasciato di punto in bianco per intraprendere un nuovo lavoro in Italia.
I miei genitori mi trattano sempre male, e non apprezzano tutto quello che faccio per loro lo danno per scontato ma appena dimentico una cosa mi parlano sempre male e mi offendono.
Ora mi trovo di nuovo in Italia e mi sento sola.
I miei genitori mi ignorano completamente e mi dicono anche che é normale non abbia amici perché ho un brutto carattere.
Sembra che io mi merito questo.
Tutti i miei amici che ho conosciuto all'estero da quando sono partita non rispondono più ai messaggi.
Mi trovo dunque a 29 anni completamente sola senza nessuno su cui contare.
Senza genitori senza amici senza un ragazzo.
Mi sento sbagliata.
Vedo i miei coetanei sposati, con i genitori che li aiutano anche economicamente o che comunque li amano.
Io sono invece rifiutata da tutte le parti.
Mi sento davvero sola e comincio a pensare di essere una brutta persona che si merita veramente di essere così sola.
Purtroppo i miei genitori non li posso cambiare ma se nemmeno la mia famiglia mi supporta e mi ama perché mai dovrebbero farlo gli altri?
Sto davvero male e ogni giorno che passa é sempre più difficile.
Vorrei capire cosa dovrei fare per essere amata.
Il mio ex mi ha abbandonata e i miei genitori non mi considerano e non c'é dialogo con loro.
Mi sento una nullità completa che non merita di essere amata.
Come posso fare per uscire da questo circolo?
Sto davvero male.
Sono una ragazza di 29 anni e mi sento estremamente sola.
Ho l'impressione di non essere abbastanza importante.
I miei genitori non mi amano e mi trattato male.
Ho una sorella più piccola per la quale hanno una preferenza.
Non ho molto amici.
E quelli che ho si allontanano da me.
In questi ultimi cinque anni ho vissuto all'estero.
Avevo un ragazzo con il quale ho passato cinque anni e mi ha lasciato di punto in bianco per intraprendere un nuovo lavoro in Italia.
I miei genitori mi trattano sempre male, e non apprezzano tutto quello che faccio per loro lo danno per scontato ma appena dimentico una cosa mi parlano sempre male e mi offendono.
Ora mi trovo di nuovo in Italia e mi sento sola.
I miei genitori mi ignorano completamente e mi dicono anche che é normale non abbia amici perché ho un brutto carattere.
Sembra che io mi merito questo.
Tutti i miei amici che ho conosciuto all'estero da quando sono partita non rispondono più ai messaggi.
Mi trovo dunque a 29 anni completamente sola senza nessuno su cui contare.
Senza genitori senza amici senza un ragazzo.
Mi sento sbagliata.
Vedo i miei coetanei sposati, con i genitori che li aiutano anche economicamente o che comunque li amano.
Io sono invece rifiutata da tutte le parti.
Mi sento davvero sola e comincio a pensare di essere una brutta persona che si merita veramente di essere così sola.
Purtroppo i miei genitori non li posso cambiare ma se nemmeno la mia famiglia mi supporta e mi ama perché mai dovrebbero farlo gli altri?
Sto davvero male e ogni giorno che passa é sempre più difficile.
Vorrei capire cosa dovrei fare per essere amata.
Il mio ex mi ha abbandonata e i miei genitori non mi considerano e non c'é dialogo con loro.
Mi sento una nullità completa che non merita di essere amata.
Come posso fare per uscire da questo circolo?
Sto davvero male.
[#1]
Gentile utente,
quando l'affetto che si vorrebbe ricevere da specifiche persone non ci viene offerto, è facile che si arrivi a pensare di non essere meritevoli di essere amati, di non essere adatti, di essere sbagliati, e così via.
Sono questi dei pensieri che la nostra mente produce in modo automatico per spiegarci il motivo per il quale tali persone non corrispondano alle nostre aspettive di affetto e di cura. Semplici ipotesi, in sostanza.
È naturale che, laddove il nostro interesse fosse quello di essere amati e accuditi dagli altri, potremmo essere più sensibili ad alcune di queste ipotesi.
Il ritrovarsi soli o con poche relazioni è più doloroso quando a spiegarci tale condizione è il pensiero di essere persone sbagliate, poco amabili e meritevoli dell'effetto altrui. Simili pensieri, infatti, non solo ci ricordano dei nostri bisogni insoddisfatti, ma, cosa ben peggiore, ci precludono la possibilità di sperare che in futuro tali aspettative possano venire soddisfatte. Non altrettanto doloroso sarebbe invece il ritenere tale condizione di solitudine parzialmente dipendente da fattori esterni, quali la presenza di persone poco motivate a prendersi cura degli altri, la presenza genitori poco capaci a comprendere e soddisfare i nostri più intimi bisogni di cura e protezione, la presenza di partner meno motivati a costruire una relazione caratterizzata da reciprocità affettiva, e così via.
Il problema di fondo è che in tali casi si finisce per credere più ai primi che ai secondi. Si ritiene più vero il pensiero di essere noi per primi indegni e poco amabili, più che il pensiero che siano gli altri ad essere poco accudenti, in quanto il dolore che viviamo è grande e profondo.
La mente spesso ci inganna, portandoci a convincerci di scenari che hanno un importate impatto sul nostro benessere. Convincersi di valere poco, di non essere amabili, di essere indegni, infatti, porta ad impegnarsi meno per raggiungere i propri desideri, concretizzando di fatto gli scenari per noi peggiori. La solitudine per esempio.
Comprendere dunque su quali pensieri fare affidamento e su quali invece dubitare è un passo importante per chiunque voglia costruire un sano equilibrio emotivo e vedere soddisfatti i propri obiettivi.
Se lo ritenesse utile, si rivolga ad uno specialista per essere supportata nel raggiungere tale traguardo, limitando al contempo la solitudine ed attivandosi quanto prima per uscire dallo stato di dolore e frustrazione che sta vivendo.
Nella speranza che riesca quanto prima a ritrovare maggiore serenità, le porgo dei saluti cordiali.
Dr. Alessio Congiu
quando l'affetto che si vorrebbe ricevere da specifiche persone non ci viene offerto, è facile che si arrivi a pensare di non essere meritevoli di essere amati, di non essere adatti, di essere sbagliati, e così via.
Sono questi dei pensieri che la nostra mente produce in modo automatico per spiegarci il motivo per il quale tali persone non corrispondano alle nostre aspettive di affetto e di cura. Semplici ipotesi, in sostanza.
È naturale che, laddove il nostro interesse fosse quello di essere amati e accuditi dagli altri, potremmo essere più sensibili ad alcune di queste ipotesi.
Il ritrovarsi soli o con poche relazioni è più doloroso quando a spiegarci tale condizione è il pensiero di essere persone sbagliate, poco amabili e meritevoli dell'effetto altrui. Simili pensieri, infatti, non solo ci ricordano dei nostri bisogni insoddisfatti, ma, cosa ben peggiore, ci precludono la possibilità di sperare che in futuro tali aspettative possano venire soddisfatte. Non altrettanto doloroso sarebbe invece il ritenere tale condizione di solitudine parzialmente dipendente da fattori esterni, quali la presenza di persone poco motivate a prendersi cura degli altri, la presenza genitori poco capaci a comprendere e soddisfare i nostri più intimi bisogni di cura e protezione, la presenza di partner meno motivati a costruire una relazione caratterizzata da reciprocità affettiva, e così via.
Il problema di fondo è che in tali casi si finisce per credere più ai primi che ai secondi. Si ritiene più vero il pensiero di essere noi per primi indegni e poco amabili, più che il pensiero che siano gli altri ad essere poco accudenti, in quanto il dolore che viviamo è grande e profondo.
La mente spesso ci inganna, portandoci a convincerci di scenari che hanno un importate impatto sul nostro benessere. Convincersi di valere poco, di non essere amabili, di essere indegni, infatti, porta ad impegnarsi meno per raggiungere i propri desideri, concretizzando di fatto gli scenari per noi peggiori. La solitudine per esempio.
Comprendere dunque su quali pensieri fare affidamento e su quali invece dubitare è un passo importante per chiunque voglia costruire un sano equilibrio emotivo e vedere soddisfatti i propri obiettivi.
Se lo ritenesse utile, si rivolga ad uno specialista per essere supportata nel raggiungere tale traguardo, limitando al contempo la solitudine ed attivandosi quanto prima per uscire dallo stato di dolore e frustrazione che sta vivendo.
Nella speranza che riesca quanto prima a ritrovare maggiore serenità, le porgo dei saluti cordiali.
Dr. Alessio Congiu
Dr. Alessio Congiu
Psicologo-Psicoterapeuta
T. +39 345 465 8419
alessio.congiu@hotmail.it
alessiocongiupsicologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 5.9k visite dal 08/12/2019.
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