Relazione tossica
Dopo un mio tentativo di allontanamento, dopo una bugia molto grave, quello che per anni ho considerato il mio migliore amico e per cui poi avevo lasciato il mio fidanzato storico, ha iniziato a rivolgermi minacce di suicidio che a suo dire si sarebbero realizzate se non avessi acconsentito a stare con lui o almeno a parlarci.
Avevo bisogno dei miei tempi per riprendere il rapporto, ma lui questo non lo accettava e diventava molto insistente, tanto che spesso ero costretta a bloccarlo per poter utilizzare normalmente il telefono.
Io ero ancora molto innamorata, ma non riuscivo più a fidarmi e la distanza peggiorava le cose.
Spiegarglielo era nutile.
A settembre la pressione psicologica che subivo da parte sua stava diventando insopportabile. Mi accusava di non fargli fare una vita normale, poiché diceva di dover stare sempre col telefono in mano, ma io non solo non gli chiedevo nulla, gli spiegavo che non avevo bisogno di quel tipo di atteggiamento e che avrei voluto accanto una persona in grado di fare la sua vita senza che fosse compromessa la mia fiducia.
Le cose sono degenerate al punto che quando non gli rispondevo e lo bloccavo lui prendeva la macchina e veniva nella mia città (a 3 ore e mezza dalla sua) a qualsiasi ora del giorno e della notte, abbandonando il lavoro o non andandoci il giorno successivo.
Io gli dicevo di non venire, ma lo faceva lo stesso, mi colpevolizzava dicendo che ci saremmo dovuti vedere per forza e mentre guidava mi scriveva, minacciando di fare un incidente coinvolgendo anche altre persone.
Quando gli parlavo e gli spiegavo il mio stato d’animo nei suoi confronti, lì per lì si tranquillizzava e mi ringraziava per averlo fatto sebbene non lo meritasse, ma il giorno dopo faceva peggio.
Una volta mi ha detto che quello che gli stavo causando era il dolore più forte della sua vita, più della morte di sua mamma.
Una sera è arrivato nella mia città a notte fonda e ha dormito in macchina.
Sono andata a parlarci, aveva gli occhi fuori dalle orbite.
Ho provato a spiegargli che da quando aveva distrutto la mia fiducia non riuscivo a stare bene con lui.
Mi ha interrotta urlando e dicendo che non voleva affrontare nessun discorso che si fosse concluso con non possiamo stare insieme perché la sua vita sarebbe finita.
Mi ha minacciata di uccidersi con parole e gesti.
Da allora è sparito.
Questa sua reazione mi ha gettata in uno stato di disperazione, lasciandomi un vuoto indescrivibile.
Ho rimosso tutte le cose brutte che mi ha fatto, riesco a ricordare solo i momenti belli e, pur avendo la consapevolezza che si trattava solo di momenti a cui non seguiva un impegno, mi sento come se per colpa mia quello che poteva essere non è stato.
Mi torturo pensando che avrei dovuto capirlo, avere fiducia anche se non vedevo elementi per averne.
Diceva che solo io potevo salvarlo e renderlo migliore.
Mi sento fallita per non esserne stata in grado, per non aver saputo metter da parte me stessa, le mie paure, per lui.
Avevo bisogno dei miei tempi per riprendere il rapporto, ma lui questo non lo accettava e diventava molto insistente, tanto che spesso ero costretta a bloccarlo per poter utilizzare normalmente il telefono.
Io ero ancora molto innamorata, ma non riuscivo più a fidarmi e la distanza peggiorava le cose.
Spiegarglielo era nutile.
A settembre la pressione psicologica che subivo da parte sua stava diventando insopportabile. Mi accusava di non fargli fare una vita normale, poiché diceva di dover stare sempre col telefono in mano, ma io non solo non gli chiedevo nulla, gli spiegavo che non avevo bisogno di quel tipo di atteggiamento e che avrei voluto accanto una persona in grado di fare la sua vita senza che fosse compromessa la mia fiducia.
Le cose sono degenerate al punto che quando non gli rispondevo e lo bloccavo lui prendeva la macchina e veniva nella mia città (a 3 ore e mezza dalla sua) a qualsiasi ora del giorno e della notte, abbandonando il lavoro o non andandoci il giorno successivo.
Io gli dicevo di non venire, ma lo faceva lo stesso, mi colpevolizzava dicendo che ci saremmo dovuti vedere per forza e mentre guidava mi scriveva, minacciando di fare un incidente coinvolgendo anche altre persone.
Quando gli parlavo e gli spiegavo il mio stato d’animo nei suoi confronti, lì per lì si tranquillizzava e mi ringraziava per averlo fatto sebbene non lo meritasse, ma il giorno dopo faceva peggio.
Una volta mi ha detto che quello che gli stavo causando era il dolore più forte della sua vita, più della morte di sua mamma.
Una sera è arrivato nella mia città a notte fonda e ha dormito in macchina.
Sono andata a parlarci, aveva gli occhi fuori dalle orbite.
Ho provato a spiegargli che da quando aveva distrutto la mia fiducia non riuscivo a stare bene con lui.
Mi ha interrotta urlando e dicendo che non voleva affrontare nessun discorso che si fosse concluso con non possiamo stare insieme perché la sua vita sarebbe finita.
Mi ha minacciata di uccidersi con parole e gesti.
Da allora è sparito.
Questa sua reazione mi ha gettata in uno stato di disperazione, lasciandomi un vuoto indescrivibile.
Ho rimosso tutte le cose brutte che mi ha fatto, riesco a ricordare solo i momenti belli e, pur avendo la consapevolezza che si trattava solo di momenti a cui non seguiva un impegno, mi sento come se per colpa mia quello che poteva essere non è stato.
Mi torturo pensando che avrei dovuto capirlo, avere fiducia anche se non vedevo elementi per averne.
Diceva che solo io potevo salvarlo e renderlo migliore.
Mi sento fallita per non esserne stata in grado, per non aver saputo metter da parte me stessa, le mie paure, per lui.
[#1]
Gentile signorina
Intanto grazie per il suo post dove ci manifesta il suo bisogno di essere accolta e compresa, cosa che mi fa propendere subito a consigliarle un percorso di psicoterapia de visu presso un/una collega che possa aiutarla a ritrovare la serenità che merita.
Capita nella vita di vivere momenti di ansia associati a sensi di colpa, capita di passare momenti tristemente dolorosi. Tutte cose che impediscono di stare bene con se stessi e riempiono di ombre la quotidianità.
Ci sono persone che per sensibilità o perché non si sentono all’altezza dei propri ideali, si prendono la colpa di tutto ció che accade anche se non ne sono affatto colpevoli o possono esserlo in minima parte. Lei non può certo vivere per soddisfare le aspettative altrui e ha cercato di fare il meglio di ciò che poteva, ma dalle sue parole si percepisce che, a seguito di questo evento, ha sviluppato una perdita della propria autostima e un sentimento di indegnità.
Tutto questo può accadere per vari motivi, risalenti o meno a periodi più remoti ma che vale la pena di esplorare per imparare quanto sia proprio in questi momenti che occorra trovare o ritrovare un atteggiamento d’amore e non di disprezzo verso se stessi.
Può anche darsi che il ragazzo abbia adesso altre storie. Questo pensiero come la fa stare?
Intanto grazie per il suo post dove ci manifesta il suo bisogno di essere accolta e compresa, cosa che mi fa propendere subito a consigliarle un percorso di psicoterapia de visu presso un/una collega che possa aiutarla a ritrovare la serenità che merita.
Capita nella vita di vivere momenti di ansia associati a sensi di colpa, capita di passare momenti tristemente dolorosi. Tutte cose che impediscono di stare bene con se stessi e riempiono di ombre la quotidianità.
Ci sono persone che per sensibilità o perché non si sentono all’altezza dei propri ideali, si prendono la colpa di tutto ció che accade anche se non ne sono affatto colpevoli o possono esserlo in minima parte. Lei non può certo vivere per soddisfare le aspettative altrui e ha cercato di fare il meglio di ciò che poteva, ma dalle sue parole si percepisce che, a seguito di questo evento, ha sviluppato una perdita della propria autostima e un sentimento di indegnità.
Tutto questo può accadere per vari motivi, risalenti o meno a periodi più remoti ma che vale la pena di esplorare per imparare quanto sia proprio in questi momenti che occorra trovare o ritrovare un atteggiamento d’amore e non di disprezzo verso se stessi.
Può anche darsi che il ragazzo abbia adesso altre storie. Questo pensiero come la fa stare?
Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)
[#2]
Utente
Grazie dottoressa, la ringrazio moltissimo!
In realtà da parte mia c'erano anche dei sentimenti molto forti che mi facevano sentire quasi in "obbligo" di negare me stessa per lui. Il problema è che nemmeno questo bastava, perché ogni volta che facevo qualcosa lui mi chiedeva qualcosa in più e ancora e ancora fino a dirmi "non fai mai niente per me, non vedi mai niente di quello che faccio per te".
Il pensiero che possa avere altre storie, quindi, mi fa sentire ancora più fallita in un certo senso, mentre per un altro verso sollevata (mi fa dire "non è più un mio problema").
In generale sto vivendo, come ha detto lei, in uno stato di inadeguatezza e di fallimento.
In realtà da parte mia c'erano anche dei sentimenti molto forti che mi facevano sentire quasi in "obbligo" di negare me stessa per lui. Il problema è che nemmeno questo bastava, perché ogni volta che facevo qualcosa lui mi chiedeva qualcosa in più e ancora e ancora fino a dirmi "non fai mai niente per me, non vedi mai niente di quello che faccio per te".
Il pensiero che possa avere altre storie, quindi, mi fa sentire ancora più fallita in un certo senso, mentre per un altro verso sollevata (mi fa dire "non è più un mio problema").
In generale sto vivendo, come ha detto lei, in uno stato di inadeguatezza e di fallimento.
[#3]
Grazie a lei per questi chiarimenti
Lei oltre a vivere uno stato di inadeguatezza vive anche un grosso contrasto interiore e scannerizza continuamente il suo codice personale fatto di correttezza, onestà, lealtà che é in netto contrasto con una realtà che diviene sempre più approssimativa e a volte deludente.
Questo per dirle che é troppo severa con se stessa. Lei ha fatto ciò che in quel momento riteneva la soluzione migliore cercando una strategia possibile per entrambi. Per questo intanto deve volersi più bene, cercare di capire cosa prova realmente verso questo ragazzo e se in concreto sarebbe stato o sarebbe possibile avere una storia con lui, cosa che in passato non appariva semplice.
Vedrà che quando dipanerà una alla volta tutte queste matasse le soluzioni e le riposte arriveranno da sole.
I conflitti con altri o verso altri, se una persona é sensibile come lo é lei e anche iper responsabile, spingono spesso a comportarsi da eroine, come se dovessimo avere un comportamento che corrisponde in tutto e per tutto ai nostri ideali, ma mi creda basta molto meno, soprattutto nel suo caso.
Faccia qualche seduta e vedrà che ne trarrà grande giovamento non solo per l’oggi ma per la sua vita futura. Lei merita di gioire della vita e di provare tutte le sfumature, le gradazioni, le sensazioni di un amore vero e corrisposto.
Lei oltre a vivere uno stato di inadeguatezza vive anche un grosso contrasto interiore e scannerizza continuamente il suo codice personale fatto di correttezza, onestà, lealtà che é in netto contrasto con una realtà che diviene sempre più approssimativa e a volte deludente.
Questo per dirle che é troppo severa con se stessa. Lei ha fatto ciò che in quel momento riteneva la soluzione migliore cercando una strategia possibile per entrambi. Per questo intanto deve volersi più bene, cercare di capire cosa prova realmente verso questo ragazzo e se in concreto sarebbe stato o sarebbe possibile avere una storia con lui, cosa che in passato non appariva semplice.
Vedrà che quando dipanerà una alla volta tutte queste matasse le soluzioni e le riposte arriveranno da sole.
I conflitti con altri o verso altri, se una persona é sensibile come lo é lei e anche iper responsabile, spingono spesso a comportarsi da eroine, come se dovessimo avere un comportamento che corrisponde in tutto e per tutto ai nostri ideali, ma mi creda basta molto meno, soprattutto nel suo caso.
Faccia qualche seduta e vedrà che ne trarrà grande giovamento non solo per l’oggi ma per la sua vita futura. Lei merita di gioire della vita e di provare tutte le sfumature, le gradazioni, le sensazioni di un amore vero e corrisposto.
[#5]
Gentile signorina
Bisogna fare un distinguo sulla parola accettare. Accettare il carattere dell’altro anche se imperfetto é indice di aver imparato ad accettare anche se stessi, ma accettare cose che intaccano la propria serenità o che rendono la quotidianità faticosa é inutile e infruttuoso. Lei non ha sminuito o criticato lui nel suo essere ma semplicemente il suo modo di comportarsi con lei. E in questi casi accettare tutto significa diventare dipendenti. Non credo che lei voglia questo. Forse lui non aveva certezze e lei ancora non aveva compreso quanto fosse importante? Forse la storia poteva andare in altro modo? Ma anche ammesso che così sia lei in quel momento ha fatto ciò che sentiva. Ció che invece le occorre adesso é ritrovare fiducia in stessa e poi chissà!. É importante per lei, come le ho detto, elaborare tutta questa storia, capire veramente cosa prova e andare a fondo del vissuto che prova adesso e che puó essere amore ma anche molto altro. Soltanto quando avrà compreso potrà decidere cosa fare.
Dicevano le signore anziane di una volta che se una persona é quella giusta si riconosce subito e si hanno tutte le risposte alle nostre domande perché é il cuore a darle e non la mente.
Lei in questo momento sta trattando male se stessa e lo fa con la mente e un vecchio detto sostiene che la mente mente . E, come ha scritto Soldano, non si dimentichi mai che di qualunque relazione si tratti i sorrisi devono sempre essere superiori alle lacrime.
Bisogna fare un distinguo sulla parola accettare. Accettare il carattere dell’altro anche se imperfetto é indice di aver imparato ad accettare anche se stessi, ma accettare cose che intaccano la propria serenità o che rendono la quotidianità faticosa é inutile e infruttuoso. Lei non ha sminuito o criticato lui nel suo essere ma semplicemente il suo modo di comportarsi con lei. E in questi casi accettare tutto significa diventare dipendenti. Non credo che lei voglia questo. Forse lui non aveva certezze e lei ancora non aveva compreso quanto fosse importante? Forse la storia poteva andare in altro modo? Ma anche ammesso che così sia lei in quel momento ha fatto ciò che sentiva. Ció che invece le occorre adesso é ritrovare fiducia in stessa e poi chissà!. É importante per lei, come le ho detto, elaborare tutta questa storia, capire veramente cosa prova e andare a fondo del vissuto che prova adesso e che puó essere amore ma anche molto altro. Soltanto quando avrà compreso potrà decidere cosa fare.
Dicevano le signore anziane di una volta che se una persona é quella giusta si riconosce subito e si hanno tutte le risposte alle nostre domande perché é il cuore a darle e non la mente.
Lei in questo momento sta trattando male se stessa e lo fa con la mente e un vecchio detto sostiene che la mente mente . E, come ha scritto Soldano, non si dimentichi mai che di qualunque relazione si tratti i sorrisi devono sempre essere superiori alle lacrime.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 977 visite dal 01/12/2019.
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